Come sarà il Metaverso, il “mondo digitale del futuro” tra realtà virtuale ed esperienze immersive

Solo qualche giorno fa arrivava l’annuncio ufficiale della trasformazione che attende Facebook nel prossimo futuro, quella che aprirà le porte alla realtà virtuale dando vita a Meta. Si aprono quindi interessanti prospettive sul “Metaverso”, termine che si utilizza per identificare un ambiente virtuale che nel corso dei prossimi 5-10 anni subentrerà all’internet mobile nel ruolo di catalizzatore di investimenti su scala globale.

Ma quali saranno le caratteristiche del nascituro Metaverso? A spiegarci come sarà strutturato è Anjali Bastianpillai, Senior Product Specialist di Pictet Asset Management, che parla di “Avatar digitali, occhiali per la realtà virtuale ed esperienze immersive” affermando che “diventeranno l’abitudine in ambiti quali social, gaming e fitness, offrendo alle aziende opportunità di monetizzazione grazie all’e-commerce, tramite token non fungibili e merchandising”.

Per muoversi verso tutto questo Facebook ha già avviato una campagna di investimenti strategici necessari a sviluppare la nuova realtà alternativa.

La strategia del popolare social network è più o meno sempre la stessa, cioè quella già adottata in passato per conquistare uno spazio così grande nell’epoca dei social media. Una strategia che si basa sulla “creazione di una piattaforma in grado di supportare un ecosistema di sviluppatori e creatori di contenuti” secondo l’analisi di Anjali Bastianpillai.

“Tuttavia diversamente dal social media Facebook, che è un ambiente chiuso, la soluzione elaborata dalla società prevede l’interoperabilità con altre app del Metaverso” motivo per cui è stata avviata una transizione verso un modello di piattaforma ‘open’.

A formare il Metaverso sono diverse tecnologie che hanno conseguito enormi progressi negli ultimi anni catturando l’attenzione dell’opinione pubblica. La Bank of America ha stimato di recente che il mercato globale del Metaverso potrebbe conquistare una fetta di mercato enorme, con un valore compreso tra i 390 e gli 800 miliardi di dollari entro il 2025.

E ancora una volta ad accelerare questo processo è stata l’emergenza Covid-19, e in particolare le misure restrittive imposte nel dichiarato intento di contenere la diffusione del virus. D’altra parte nel periodo dei lockdown sono state costrette a rimanere nelle proprie abitazioni qualcosa come 3,9 miliardi di persone per diverse settimane.

Questo ha inciso direttamente sui consumi, con un’impennata della spesa destinata ad articoli da utilizzare nel contesto dell’ambiente domestico.

I cittadini, dal momento in cui si sono trovati nell’impossibilità di uscire di casa per settimane e spesso per mesi, hanno cercato di rendere più vivibile la propria permanenza, e c’è stato qundi un forte incremento della spesa per dispositivi elettronici quali pc, consolle di gioco, tablet, così come è aumentata la spesa per abbonamenti a siti streaming quali Netflix, Disney Plus, Amazon Prime.

Nel frattempo cresceva inevitabilmente l’interessa per la realtà virtuale (RV), per la realtà aumentata (RA), e per la realtà mista (RM), che generalmente vengono indicate con il termine realtà estesa (RE).

Si tratta di tecnologie in grado di andare in contro ad una vasta gamma di esigenze. In primis rendono possibile la connessione a una postazione in remoto servendosi di una tecnologia che offre un senso di immediatezza e immersione maggiore rispetto a quello che si può sperimentare attraverso la ‘classica’ consultazione di un sito internet.

A cosa porterà quindi questo interesse per la Realtà Estesa? “In seguito alla pandemia di Covid, le attività virtuali si stanno diffondendo a un ritmo molto più sostenuto e la popolarità delle piattaforme virtuali per l’interazione sociale è cresciuta in modo esponenziale” ha spiegato ancora Anjali Bastianpillai “secondo le stime, da qui al 2025 il mercato della RV/RA dovrebbe entrare in una fase di espansione caratterizzata da un CAGR del 40-50%”.

Particolare attenzione merita soprattutto l’analisi dei possibili sviluppi in ambito di e-commerce, che potrebbe diventare il settore di punta per applicazioni RV e RA.

Secondo la Senior Product Specialist di Pictet Asset Management “i rivenditori al dettaglio spendono già oltre 1 miliardo di dollari l’anno per simili soluzioni e secondo la VR/AR Association, questa spesa aumenta del 240% ogni anno“. Si tratta di una tecnologia che non riguarda solo i videogiochi ma che può rendere più realistici anche prodotti visualizzati a schermo implementando l’interazione con le immagini.

Nelle prospettive di investimento correlate alla nascita e allo sviluppo del Metaverso, Pictet-Digital si è inserito in diversi campi, come e-commerce, gaming, social media, sanità e fitness digitali, istruzione online, intrattenimento online e attraverso piattaforme di collaborazione digitale per il lavoro.

L’esperta di Pictet AM ha spiegato che “tra le società presenti all’interno del portafoglio esposte al tema del Metaverso rientrano titoli come Facebook, Tencent, Microsoft, Electronic Arts, Alibaba, Amazon, Teladoc, NCSoft, Apple e Netease“.

Anjali Bastianpillai ha anche evidenziato che “l’esposizione complessiva si attesta intorno al 29% del portafoglio. Inoltre, molte aziende attive in ambiti quali e-commerce, per esempio Wix.com e Zalando, che offrono già esperienze di acquisto 3D, e lavoro da remoto, come Zoom, intendono partecipare allo sviluppo di un mondo virtuale”.

Fondamentale al fine di rendere tutto questo possibile è naturalmente la rete e la larghezza di banda disponibile. L’esperta di Pictet AM ha infatti sottolineato che “il miglioramento dell’infrastruttura faciliterà senza dubbio l’implementazione della nuova realtà virtuale”.

“Anche tecnologie come lo streaming in cloud dovranno migliorare in misura significativa rispetto ai livelli odierni” ha ricordato l’esperta, che ha poi evidenziato come l’universo digitale che conosciamo sta cambiando rapidamente e che Facebook sta ricoprendo il ruolo di apripista indicando la strada che “ci condurrà nel mondo digitale del futuro”.

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