In questi giorni la Serbia ha ricevuto la consegna di un pacchetto di armi provenienti dalla Cina, una notizia che non avrebbe catalizzato l’attenzione del pubblico se non fosse per il particolare contesto in cui ci troviamo.

Infatti non è la prima volta che Pechino invia armi a Belgrado, un Paese che, vale la pena ricordarlo, ha dei rapporti molto stretti con il blocco Mosca-Pechino, ed i contratti per la fornitura di armi sono parte di queste strette relazioni.

Per quanto riguarda le armi che la Cina ha consegnato alla Serbia in questi giorni, sono parte di un accordo siglato nel 2019. Si tratta quindi di una normale operazione commerciale, e l’unico motivo per cui fa tanto discutere è legato alle tensioni internazionali in atto, con il blocco Usa-Ue che si sta contrapponendo in maniera sempre più decisa al blocco Mosca-Pechino.

Perché la Cina invia armi alla Serbia?

Partiamo da un dato di fatto: negli ultimi anni la spesa militare di quasi tutti i Paesi del mondo ha subito un incremento, e continua ad aumentare soprattutto ora. Basti pensare che anche il governo italiano, nonostante la grave crisi economica e il rischio di recessione economica dietro l’angolo, ha deciso di stanziare maggiori risorse per la Difesa.

Quasi tutti i Paesi del mondo quindi spendono di più per gli armamenti, ma in particolare le spese di questo tipo sono aumentate soprattutto negli Stati Uniti in primis, ma anche in Turchia e in Germania. Questo non vuol dire che la Serbia, nonostante sia un piccolo Paese situato nel cuore dei Balcani, non possa fare altrettanto.

Il punto è che i Paesi europei in genere non ricevono armi dalla Cina, e sicuramente non acquistano sistemi missilistici made in China, mentre la Serbia sembra avere rapporti commerciali con Pechino molto attivi in questo ambito. La Cina risulta tra l’altro uno dei maggiori esportatori di tecnologia militare su scala globale, piazzandosi al primo posto nell’esportazione di droni armati.

Ma tornando alla consegna delle armi alla Serbia, questa è avvenuta regolamente due giorni fa, esattamente come previsto dai contratti siglati nel 2019.

Quali armi ha comprato la Serbia?

Dal momento che Belgrado e Pechino sono in ottimi rapporti commerciali, soprattutto con l’avvio del progetto della Nuova via della Seta, anche l’acquisto di armi prevede una corsia preferenziale tra i due Paesi, ma quali sono le armi comprate dalla Serbia?

Si tratta di missili anti-aereo modello HQ-22, trasportati con sei aerei cargo e consegnati proprio in questi giorni. Si tratta di missili che hanno una funzione difensiva, ma questo non ha impedito di vedere la consegna come una minaccia per la stabilità militare in Europa in questo particolare contesto.

La consegna dei missili cinesi HQ-22 alla Serbia è stata interpretata come una “prova di forza” nei confronti di Unione Europea e Nato, ma come lo stesso ministro degli Esteri di Pechino ha evidenziato, si tratta di una consegna regolare di forniture militari, quindi normale amministrazione.

Ma il fatto che la Serbia intrattenga rapporti così stretti con potenze come Cina e Russia non piace affatto ai governi occidentali, che vedono questa vicinanza come una minaccia.

Il governo Usa in passato aveva anche cercato di dissuadere la Serbia dall’intraprendere rapporti commerciali con la Cina per l’acquisto di armamenti, in considerazione del fatto che questo avrebbe potuto compromettere i rapporti con l’Unione Europea. Questo infatti avrebbe potuto incidere negativamente sull’ingresso del Paese nell’Ue, ma il governo di Aleksandar Vucic non ne ha tenuto conto.

Tornando alla tipologia di armi acquistate da Pechino, abbiamo detto che si tratta di una “regolare fornitura di missili” e che si tratta in particolare del modello HQ-22. I missili sono stati consegnati due giorni fa presso l’aeroporto civile Nikola Tesla di Belgrado, dove i 6 aerei cargo militari cinesi sono atterrati.

Si tratta di missili la cui funzione ed efficacia sono paragonabili a quella dei Patriot Usa, e degli S-300 russi, ma con un raggio d’azione inferiore, pari a circa 170 km. Stiamo parlando comunque di armi difensive in quanto servono come sistema d’arma a terra per la difesa aerea. Sono stati infatti progettati per abbattere aerei, elicotteri, droni e missili balistici.

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