AI: Google rilascia Bard versione demo, ma solo per pochi Paesi e solo in inglese

Sembra che Google stia cercando di recuperare terreno nella corsa all’intelligenza artificiale, con Microsoft che si trova per ora un passo avanti nello sviluppo del chatbot di OpenAI, e si prepara a lanciare ChatGPT 4.

Google dal canto suo si appresta a lanciare Bard, il chatbot che dovrebbe competere con ChatGPT e con altri eventuali rivali nel campo delle intelligenze artificiali applicate alla ricerca sul web.

Bard però sarà lanciata in versione demo per ora, essendo appena uscita dalla versione beta ristretta. Quindi il chatbot di google non sarà disponibile ovunque e sarà solo in lingua inglese, almeno per il momento.

Come funziona Google Bard

Per competere nel campo delle intelligenze artificiali, ed essere in grado di offrire agli utenti del web la ricerca sul web potenziata, che prevede la possibilità di ricevere risposte alle proprie domande instaurando una vera e propria conversazione, Google sta mettendo a punto Bard.

Ma nonostante la società si stia muovendo con forza in questa direzione, non manca di avvertire i competitor e gli stessi utenti sul fatto che nessuna intelligenza artificiale sarà mai in grado di sostituire le classiche modalità di ricerca sul web associate allo spirito critico dell’uomo.

Ma come dovrebbe funzionare quindi il chatbot di Google? Bard viene definito uno strumento da integrare alla classica ricerca, non sarebbe quindi un’alternativa ma un’aggiunta. Il vantaggio sarebbe costituito dal fatto che l’AI potrebbe consultare le diverse fonti sul web e trovare risposte più specifiche alle domande dell’utente.

Per usare Bard sarà sufficiente aprire la pagina web dedicata, separata dalla normale ricerca tramite Google. A quel punto l’utente potrà scegliere tra tre possibili soluzioni per i suoi quesiti. In questo modo si lascia all’utente finale la possibilità di scegliere, anche in considerazione del fatto che l’AI può comunque commettere degli errori.

Lo schermo di Bard mostrerà anche la classica schermata per effettuare una normale ricerca su Google, e questo permetterà all’utente di approfondire le fonti da cui sono state estrapolate le informazioni e tratte le basi per formulare le risposte dell’intelligenza artificiale.

L’utente ha poi la possibilità di rilasciare un feedback relativo all’esperienza con Bard, e questo rappresenterà un prezioso contributo per il miglioramento delle capacità del chatbot.

Google si appresta a lanciare Bard ma con estrema cautela

Sappiamo che c’è un enorme potenziale inespresso nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla ricerca sul web, ma si tratta di un progetto che sta iniziando a prendere forma, in modo anche piuttosto rapido, in questo momento, e molti modelli di intelligenza artificiale sono effettivamente imprevedibili.

Un quadro che non può che suggerire un approccio prudente, ed è proprio in questa direzione che sembra intenzionata a muoversi Google. Ma naturalmente tutte le società che hanno deciso di lanciarsi nel campo delle intelligenze artificiali non possono correre il rischio di proporre al pubblico un prodotto che non sia del tutto affidabile.

Google dal canto suo ha chiarito in più occasioni che non vi è totale fiducia in Bard, almeno per il momento, in quanto l’intelligenza artificiale è considerata ancora inaffidabile per una serie di motivi.

Bisogna considerare il fatto che Bard ha accesso ad una enorme quantità di informazioni, e accesso a fonti pressoché illimitate, ma non tutte le informazioni in circolazione sono esatte e non tutte le fonti sono attendibili, il che impone l’utilizzo di spirito critico, e per ora non è una qualità di cui i chatbot risultano dotati.

Finché un’intelligenza artificiale non sarà dotata della capacità di ragionare in modo del tutto logico, riconoscendo le contraddizioni e i controsensi, non sarà in grado di distinguere tra una fonte attendibile e una non attendibile, o tra una informazione vera ed una informazione falsa.

Per ora quindi l’intelligenza artificiale viene proposta come uno strumento complementare all’intelligenza umana, ma decisamente non in grado di sostituirla.

Come fare per provare Google Bard

Per il momento Google Bard è disponibile solo negli Usa e nel Regno Unito, e solo in lingua inglese. Ci vorrà ancora del tempo e molti test prima che il chatbot per le ricerche nel web sia disponibile anche nel resto del mondo e in altre lingue.

Google risulta piuttosto indietro rispetto alla concorrenza, nel campo dell’intelligenza artificiale, e probabilmente se non avesse avuto la pressione di Microsoft che sta facendo rapidi passi avanti con ChatGPT di OpenAI, avrebbe volentieri aspettato a lanciare la versione demo di Bard.

Per poter provare Bard in Italia quindi occorrerà attendere che il prodotto sia ritenuto sufficientemente sicuro, e non è dato sapere quanto tempo sarà necessario.

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