Crescita esplosiva nel settore bancario italiano: il trionfo del 2023

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I dati ci parlano di una crescita esplosiva nel settore bancario italiano: qual è la situazione?

Il settore bancario, con il suo intricato tessuto di istituzioni finanziarie, sta vivendo una fase di trasformazione e rinnovamento che promette di plasmare il suo futuro in modi sorprendenti e innovativi.

Crescita esplosiva nel settore bancario italiano
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Tra i rinnovamenti c’è l’adozione crescente della tecnologia blockchain sta ridefinendo il modo in cui le transazioni finanziarie avvengono. La sicurezza, la trasparenza e l’efficienza offerte dalla blockchain stanno spingendo molte istituzioni bancarie a esplorare le opportunità di integrazione. Inoltre, le criptovalute stanno emergendo come una classe di asset sempre più rilevante, con banche che esplorano modalità di gestione e regolamentazione per rispondere a questa crescente domanda.

Le fintech e le banche digitali stanno guadagnando terreno, offrendo servizi finanziari agili e orientati al consumatore. L’accesso semplificato ai servizi bancari tramite dispositivi mobili e la personalizzazione delle esperienze utente sono diventati punti centrali.

Il sistema bancario si trova in una fase di evoluzione. Affrontando le sfide con una mentalità proattiva, il settore bancario può guardare al futuro con fiducia e anticipare un panorama finanziario sempre più stimolante.

Crescita esplosiva nel settore bancario: il 2023 è un anno d’oro

Il 2023 si prospetta come un anno d’oro per il settore bancario italiano, caratterizzato da una straordinaria crescita degli utili. Le decisioni della Banca Centrale Europea (BBCE) hanno svolto un ruolo chiave, dando impulso a una previsione di crescita del 70%, superando la quota 40 miliardi entro fine anno, secondo le stime dell’ufficio studi della Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI).

Nei primi nove mesi dell’anno, i risultati dei primi cinque gruppi bancari hanno già raggiunto 15,7 miliardi di utili, eguagliando il dato dell’intero sistema nel 2019 e superando il 2018. Tale successo è attribuibile in gran parte agli effetti positivi sulla redditività del margine di interesse, derivanti dalle decisioni della BBCE (che ha portato a un “fatturato” complessivo di 27,6 miliardi, registrando un aumento significativo del 56% rispetto allo stesso periodo del 2022).  Aumentano anche requisiti del capitale primario (insieme di capitale versato, riserve e utili non distribuiti), passando dal 14% al 17%. La liquidità del settore è robusta, con una copertura media al 128%, ben oltre il minimo regolamentare fissato al 100%.

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La tassa sugli extraprofitti

Un aspetto interessante è l’introduzione di una tassa sugli extra-profitti da parte del governo, affrontata in modo strategico dalle banche. Tutte le istituzioni, compresi i primi cinque gruppi, hanno scelto di accantonare a riserva non distribuibile un importo pari a 2,5 volte la cifra teorica del prelievo fiscale, evitando così il versamento dell’imposta straordinaria.

Questa mossa non solo ha rafforzato il patrimonio delle banche, ma potrebbe anticipare eventuali richieste delle autorità di supervisione e vigilanza in previsione di un possibile deterioramento del credito nel futuro prossimo.

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