La crisi economica e la guerra in Ucraina

La crisi legata al Covid-19 e la crisi creata dalla guerra in Ucraina hanno causato molti danni all’economia globale. L’Italia è stato uno dei Paesi più colpiti a causa della combinazione di diversi fattori, ma a risentirne maggiormente sono state le PMI aventi una cronica mancanza di solidità economica ed una scarsa digitalizzazione. Le piccole e medie imprese italiane sono di fondamentale importanza per l’economia reale del nostro Paese in quanto costituiscono gran parte del PIL. Per economia reale ci si riferisce a quella parte dell’economia connessa alla produzione e alla distribuzione di beni e servizi.

A causa dell’avvento della pandemia molti aspetti della vita economica e sociale sono cambiati, ragion per cui le imprese al fine di sopravvivere devono necessariamente ripensare il loro modello di business.

Le piccole e medie imprese italiane

Come già osservato, le PMI sono state sicuramente il settore più colpito. Questo sia a causa di una certa mancanza di solidità finanziaria sia a causa di un profondo gap di digitalizzazione rispetto alle piccole e medie imprese straniere di determinati settori. Sono infatti molteplici le piccole realtà estere ricorse a soluzioni digitali come l’e-commerce per limitare i danni causati dalla pandemia.

Dalla pandemia in poi, oltre la metà delle aziende italiane ha iniziato a ripensare il proprio modello di business. Questo allo scopo di attenuare gli effetti negativi causati dal Covid-19 e di riuscire a sopravvivere all’interno del proprio settore di riferimento. 

In questo contesto, il ruolo delle banche è risultato di vitale importanza, dato che più di 1 impresa su 2 ha richiesto un supporto diretto, sia per quanto riguarda il lato finanziario sia per quanto riguarda quello operativo.

Purtroppo però, le banche non sempre risultano efficienti nell’erogazione dei prestiti. Per questo motivo molte aziende si sono rivolte a nuove fonti di finanziamento, come ad esempio il direct lending. Per ottenere queste forme di finanziamento alternativo è necessario affidarsi ai servizi di professionisti, come quelli che trovi su https://azimutdirect.com/it/servizi.

I prestiti innovativi: la finanza e il digitale

Il consulente finanziario è un professionista esperto di finanza ed in particolare di investimenti e gestione del capitale aziendale. Rivolgendosi ad un consulente finanziario esperto le PMI possono accedere a fonti di finanziamento alternativo come: minibond, equity e direct lending.

I minibond sono obbligazioni di medio-lungo periodo che possono aiutare le PMI a crescere ed a diminuire il loro ricorso al credito bancario. Tramite questo strumento le aziende possono ottenere denaro dagli investitori fornendo titoli di credito a coloro che vogliono credere nel loro progetto.

L’equity, ovvero il capitale sociale, rappresenta invece uno strumento di finanziamento utilizzato da tantissime PMI al fine di accelerare il proprio percorso di crescita mediante l’ingresso di nuovo capitale.

Infine, c’è il direct lending, ovvero l’erogazione di credito da parte di un soggetto non bancario. Questo strumento di finanziamento può riguardare sia i prestiti a medio/lungo termine sia l’acquisto di crediti commerciali, di conseguenza si comporta come un finanziamento a sostegno del capitale circolante.

La tecnologia si fonde con l’economia reale

L’importanza delle PMI è davvero fondamentale in quanto rappresentano gran parte del tessuto economico del nostro Paese.

Per sopravvivere le piccole e medie imprese hanno però bisogno di ripensare il loro modello di business, rendendolo più innovativo e tecnologico, e di ricorrere a fonti di finanziamento alternative.

Questi nuovi metodi sono sicuri ma è bene affidarsi sempre a qualcuno di esperto nel campo. Fortunatamente, ormai rivolgersi ad un consulente finanziario è molto più semplice e veloce che rivolgersi ad una banca.

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