La BCE ha preso una decisione che potrebbe cambiare il futuro dei mutui: cosa sta succedendo?
I mutui per l’acquisto di case rappresentano un pilastro fondamentale nell’economia di molti Paesi, Italia compresa, influenzando sia il settore immobiliare che l’intero panorama economico.
Prima di tutto questo meccanismo di finanziamento offre l’opportunità di realizzare il sogno di avere una casa propria, favorendo così la stabilità abitativa.
L’offerta di mutui influenza direttamente il settore immobiliare. Un acceso più agevole al credito favorisce l’incremento della domanda di abitazioni, stimolando l’edilizia e l’intera filiera del settore. Ciò si traduce in una spinta all’occupazione e alla produzione di beni e servizi connessi all’edilizia.
Tuttavia l’offerta di mutui e la dinamica del mercato immobiliare possono impattare anche sull’inflazione e, di conseguenza, sulle decisioni di politica monetaria delle banche centrali.
Annuncio della BCE: come cambieranno i mutui?
Con l’annuncio dell’incremento dei 25 punti base il costo del denaro da parte della Banca Centrale Europea (BCE), il panorama dei mutui subisce una significativa trasformazione. Questa decisione potrebbe avere risvolti importanti sul mercato immobiliare e sulle scelte finanziarie dei cittadini.
L’aumento implica un incremento diretto delle rate dei mutui nei prossimi mesi, cioè i titolari di mutui a tasso variabile vedranno una crescita nei loro pagamenti mensili, tuttavia questa mossa potrebbe attenuare l’impatto dei rincari rispetto al costo finale dei mutui.
Ci sarà davvero l’inversione dei tassi di interesse?
Le prospettive di mercato suggeriscono che il picco degli indici potrebbe verificarsi entro dicembre, ma con previsioni di un graduale calo a partire dal nuovo anno. Quindi, secondo le stime, l’inversione dei tassi dovrebbe avvenire a partire dal prossimo anno (inflazione permettendo).
Per combattere l’inflazione al 5,6% in questo anno, infatti, la BCE ha aumentato il costo del denaro e quindi il tasso dei mutui variabili. Complice anche il calo del settore dei mutui (meno richieste e meno erogazioni), l’effetto potrebbe essere un’inversione di marcia che porterebbe ad abbassare i tassi di inflazione al 3,2% nel prossimo anno e al 2,1% tra due anni e i tassi di interesse nei prossimi anni.
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