lingotti di oro e grafico
Prezzo oro massimi storici - BorsaInside.com

L’oro e il rame hanno registrato un nuovo aumento, sostenuti da una crescente convinzione nei mercati che la Federal Reserve procederà con ulteriori tagli dei tassi d’interesse. Anche l’argento ha mostrato un forte rialzo, beneficiando dello stesso contesto macroeconomico.

Perché l’oro sta salendo: aspettative di politica monetaria più accomodante

Commenti recenti da parte di membri della Federal Reserve hanno rafforzato l’ipotesi di un taglio dei tassi già nella riunione di dicembre. Sebbene le ultime richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti siano scese inaspettatamente ai livelli più bassi da metà aprile, gli analisti ritengono che questi dati non siano sufficienti a frenare la Fed dall’agire con una politica più espansiva.

Inoltre, cresce la convinzione che, con la possibile nomina di un consigliere economico vicino a Donald Trump come futuro presidente della Fed, l’istituto possa adottare un approccio ancora più favorevole a una riduzione del costo del denaro. L’oro tende a beneficiare di tassi più bassi, perché non offre rendimento e risulta più competitivo rispetto ai titoli a reddito fisso.

Al momento, gli operatori dei mercati finanziari attribuiscono quasi l’80% di probabilità a un taglio di un quarto di punto il mese prossimo, e prevedono almeno altri tre tagli entro la fine del 2026, contro i tre totali previsti appena una settimana fa.

Oro verso un anno storico: +55% nel 2025

Il prezzo dell’oro si è stabilizzato sopra i 4.000 dollari l’oncia, dopo aver toccato oltre 4.380 dollari il mese scorso. Il metallo prezioso è avviato verso la migliore performance annuale dal 1979, con un aumento superiore al 55% dall’inizio dell’anno.

A spingere le quotazioni sono:

• forti acquisti da parte delle banche centrali,
• domanda al dettaglio elevata,
• sfiducia verso titoli di stato e valute, fenomeno noto come “debasing trade”, ovvero ricerca di asset rifugio alternativi.

Le banche d’investimento hanno aggiornato le loro previsioni. Deutsche Bank ha alzato il target medio per il 2026 a 4.450 dollari l’oncia, mentre Goldman Sachs prevede 4.900 dollari entro fine 2026, spinta da afflussi negli ETF e dalle riserve monetarie accumulate dalle banche centrali.

Secondo Deutsche Bank, la domanda strutturale dell’oro resterà stabile, grazie a due fattori principali: acquisti delle banche centrali e investimenti negli ETF, che deviano parte dell’offerta dai canali tradizionali come il settore della gioielleria. Il livello di 3.900 dollari l’oncia appare come solido supporto tecnico, in grado di sostenere eventuali correzioni.

Rame e altri metalli industriali in crescita

Anche il rame quotato alla Borsa dei Metalli di Londra (LME) ha chiuso in rialzo, sostenuto dalle aspettative di un’economia più dinamica in caso di politica monetaria più accomodante. Sono saliti anche altri metalli industriali, mentre la platinum e il palladio hanno registrato guadagni moderati.

Scenario generale

• L’oro si mantiene sopra i 4.000 dollari l’oncia
• Argento, platino e palladio in rialzo
• Rame in progresso sul mercato londinese
• Dollaro debole, con l’indice Bloomberg Dollar Spot in lieve calo

Con le prospettive di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, la tendenza resta favorevole per l’oro e per il settore dei metalli, che potrebbero continuare a beneficiare sia della domanda di investimento sia del calo del dollaro.

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