Pensioni: arriva il riscatto dei “vuoti contributivi” | Le regole

Scritta CAN

Arriva il riscatto dei “vuoti contributivi”: cosa sapere su questa prova per il biennio 2024-2025?

Il sistema pensionistico è un pilastro fondamentale del benessere economico di una società e, in Italia, sono presenti due approcci principali: il sistema pensionistico contributivo e il sistema retributivo.

riscatto dei vuoti contributivi
Scritta CAN

Nel sistema misto rientrano le persone che hanno almeno 18 anni di contributi al 1995: la pensione è calcolata con il metodo retributivo fino al 2011 e con il metodo contributivo dal 2012.

Il sistema pensionistico contributivo rappresenta un modello di determinazione della pensione basato sui contributi versati durante la carriera lavorativa. Questo sistema si differenzia dal sistema retributivo, dove la pensione è calcolata in base allo stipendio percepito.

Una delle principali caratteristiche distintive del sistema contributivo è la sua equità, cioè la pensione è direttamente proporzionale ai contributi versati.

Pensioni: la “prova” del riscatto dei “vuoti contributivi”

Il Governo introduce un nuovo meccanismo sperimentale di riscatto agevolato per i giovani con carriere discontinue, che consente loro di accumulare fino a cinque anni di vuoti contributivi nel proprio montante pensionistico. Questa sperimentazione per il biennio 2024-2025  può essere utile ai lavoratori senza versamenti prima del 1996 (cioè contributivi puri) per evitare di ricevere una pensione troppo bassa.

Si può riscattare in modo agevolato i periodi non coperti da salari e obblighi contributivi, simile al riscatto della laurea, anticipando l’uscita dal mondo del lavoro per far spazio ai giovani e aumentando il numero di contributi necessari per ottenere una pensione più alta.

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Anziano e pensione

Come riscattare i “vuoti contributivi”

I “vuoti contributivi” si possono riscattare effettuando versamenti in un’unica soluzione o in massimo 120 rate mensili, con un importo minimo di 30 euro e senza applicazione di interessi.

Nel caso di settore privato, è possibile coinvolgere anche il datore di lavoro, che può anche sostenere l’onere del riscatto, utilizzando eventuali premi e bonus di produzione.

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