Rimborsi ritardo in autostrada, ecco a chi spettano e come richiederli

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Sappiamo che possiamo ricevere un rimborso in caso di notevoli ritardi quando prendiamo il treno o l’aereo, ma cosa succede in caso di ritardo in autostrada? Anche se usiamo un mezzo di trasporto privato possiamo comunque richiedere un rimborso in caso di un ritardo legato alla presenza di cantieri su un determinato tratto autostradale.

Capita purtroppo con una certa frequenza di ritrovarsi fermi in coda in autostrada specie in alcuni periodi dell’anno, e a quanto pare esiste la possibilità di ricevere un rimborso in casi simili.

L’Antitrust ha infatti recentemente sanzionato la società che gestisce la rete autostradale italiana (Aspi – Autostrade per l’Italia) dando il via libera ai rimborsi per quegli automobilisti che a causa della presenza di cantieri nei tratti di autostrada gestiti dalla concessionaria, hanno subito dei notevoli ritardi rispetto al tempo medio di percorrenza.

Chi ha diritto ai rimborsi per ritardi in autostrada e quali sono gli importi

Tutti gli automobilisti che hanno riscontrato il disservizio possono richiedere il rimborso previsto in caso di ritardi dovuti alla presenza di cantieri in un determinato tratto della rete autostradale gestito dalla concessionaria.

Il rimborso per ritardi in autostrada può andare da un minimo del 25% fino ad un massimo del 100% del pedaggio a seconda della fascia chilometrica e dell’entità del ritardo complessivamente accumulato per via della presenza di cantieri su un determinato tratto della rete autostradale.

Potranno ricevere un rimborso tutti gli utenti della rete autostradale che hanno registrato un ritardo da 10 minuti in su per viaggi entro i 99 chilometri, e da 15 minuti in su per viaggi di lunghezza superiore. I rimborsi verranno erogati a partire dal mese di maggio 2022.

Per quel che riguarda il calcolo degli importi, si partirà dalla velocità media storica che nel caso di veicoli leggeri è di 100 km/h, mentre per i veicoli pesanti è di 70 km/h.

Aspi non pone fine alla pratica scorretta e l’Antitrust interviene

Quella di richiedere un rimborso per il ritardo accumulato su un determinato tratto della rete autostradale gestita dal concessionario è una possibilità che prima non esisteva.

Nei mesi scorsi infatti l’Antitrust aveva avviato un procedimento di inottemperanza nei confronti di Aspi “per non aver dato seguito alla diffida che le imponeva la cessazione della pratica scorretta già accertata con delibera di marzo 2021”.

Questo procedimento che “era stato avviatom lo scorso mese di luglio dal momento che la società non aveva adottato alcuna misura che contemplasse una riduzione del pedaggio” si è ora concluso, e questo ha reso possibile la richiesta dei rimborsi da parte degli utenti che sono incorso nel disservizio e hanno registrato ritardi da 10/15 minuti in su.

Aspi, dopo aver avviato il procedimento, aveva presentato un programma sperimentale di rimborso progressivo del pedaggio. Era stato chiamato Cashback, e dopo essere stato oggetto di analisi “di approfondimenti e di molteplici confronti sia con Aspi sia con il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile” e “alla luce delle criticità emerse, il programma è stato modificato e perfezionato nell’ottica di realizzare un meccanismo che fosse in grado di compensare proporzionalmente e in modo adeguato i consumatori e gli utenti per i disagi subiti”.

Come richiedere il rimborso per ritardi in autostrada

Al momento tutti gli utenti che sono incorsi nel disservizio e che hanno subito un ritardo per via della presenza di cantieri su un tratto di autostrada gestito dalla concessionaria possono richiedere il rimborso solo attraverso l’app Free to X.

In seguito dovrebbe essere possibile richiedere il rimborso anche dal sito web di Aspi, accedendo ad una sezione appositamente dedicata alla pratica dei rimborsi.

Attualmente quindi per richiedere il rimborso bisogna prima di tutto scaricare l’apposita app ed effettuare la registrazione del proprio account. Il rimborso dovrebbe essere in realtà automatico, quindi tramite la app non dovrebbe essere necessario inoltrare alcuna richiesta.

Le informazioni riguardanti il percorso seguito e il ritardo accumulato sono infatti tutte presenti a sistema, ed il rimborso avverrà in maniera automatica anche se il ritardo è minimo (superiore ai 10/15 minuti) indipendentemente dal metodo di pagamento utilizzato, che sia Telepass, Unipol Move e persino carte e contanti.

Complessivamente Aspi ha previsto una spesa per i rimborsi di circa 250 milioni di euro in cinque anni per la sola causa ritardi su tratti di rete autostradale per la presenza di cantieri.

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