TIM si prepara ad adeguare le tariffe all’inflazione. Ecco cosa ci dobbiamo aspettare

Con la pubblicazione dei risultati fiscali del Gruppo TIM riguardanti il terzo trimestre 2022 la società di telefonia italiana ha colto l’occasione per delineare le strategie di mercato da adottare nei prossimi mesi.

Si apprende così che nel terzo trimestre del 2022 “è proseguita l’azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico” e che complessivamente si è registrato un incremento dei ricavi del +1,1% su base annua, fino a 4 miliardi di euro. Rispetto al trimestre precedente però si registra una flessione dei ricavi nella misura del -1,4%.

TIM ha quindi comunicato che “in Italia è proseguita la strategia di posizionamento premium ‘value vs volume’ che ha visto limitare al massimo le attività promozionali e che ha contribuito a una maggiore razionalità del mercato sia fisso che mobile”.

Quali sono i dati principali emersi dal report del terzo trimestre 2022 di TIM

Per il comparto TIM Consumer, nel terzo trimestre 2022 si sono registrati i seguenti dati:

  • riduzione del -9,6% dei ricavi totali su base annua nei primi 9 mesi del 2022, con un -8,6% nel terzo trimestre dell’anno
  • riduzione del -7,4% dei ricavi dai servizi nei primi 9 mesi del 2022, con un -6% nel terzo trimestre dell’anno
  • integrazione reti: si è raggiunto un accordo di modifica del memorandum of understanding con CDP Equity, Teemco Bidco, Macquaire e Open Fiber per il progetto di integrazione tra le reti di TIM e Open Fiber sottoscritto nel mese di maggio che ne proroga l’efficacia fino al 30 novembre 2022
  • riduzione del tasso di disattivazione dei clienti sia per quel che riguarda la linea fissa che la linea mobile
  • lancio della linea a 10Gbps
  • via libera al re-pricing, che è già in atto ed andrà avanti anche nei prossimi mesi.

Risultano buoni i dati che riguardano il pacchetto TIM VISION, con un incremento del +2% dei clienti su base annua, nonché un aumento del +44% dei clienti che hanno sottoscritto il pacchetto Calcio “nonostante la rinuncia da parte di TIM all’esclusiva sulla distribuzione della Serie A a seguito della rinegoziazione dell’accordo con DAZN”.

Il punto che ci interessa di più in questo momento è però quello su re-pricing in atto. Infatti si evince che vi sono delle rimodulazioni in corso che sono tutt’altro che casi isolati. Si tratta proprio di una strategia aziendale che mira ad incrementare i ricavi e a raggiungere i target fissati.

Si deve inoltre considerare un altro aspetto, che riguarda sempre la questione delle tariffe di TIM, e cioè che “entro fine anno sarà introdotto nei nuovi contratti un meccanismo di indicizzazione dei prezzi all’inflazione”.

Possiamo quindi dedurre che TIM si appresta ad introdurre un sistema con il quale verranno ricalcolate le tariffe della telefonia sulla base dell’andamento dell’inflazione in Italia.

Da TIM infatti osservano che “il perdurare del conflitto Russia-Ucraina e i possibili incrementi dei costi connessi alle pressioni inflattive” preoccupano la società e l’economia intera. Questo impone di ricorrere a sistemi di adattamento dinamico della tariffazione al fine di ottenere un livello di protezione contro la generale incertezza e instabilità che caratterizzano questa fase economica.

Resta da capire, tra le altre cose, se l’adozione di questo sistema per la rimodulazione delle tariffe di TIM riguarderà esclusivamente il mercato fisso, il mercato mobile, oppure entrambi.

Quanto alla concorrenza, le altre compagnie risultano attualmente divise sulla questione, con alcune che hanno già annunciato che non interverranno adeguando i prezzi delle tariffe all’inflazione, e altre che sembrano ritenere che quella tracciata da TIM possa effettivamente essere la strada giusta da percorrere in questa fase.

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