Protesta Brexit, gli eurodeputati di Farage voltano le spalle durante l’inno

Ancora in fase di trattativa a Bruxelles per individuare i nomi che andranno a ricoprire i ruoli più importanti nelle istituzioni europee. Donald Tusk, Presidente del Consiglio europeo, dopo aver passato la notte a dialogare coi 28 leader europei, ha convocato di nuovo i capi di stato e di governo per la prima sessione plenaria.

Ma non inizia nel migliore dei modi la prima sessione plenaria della nuova legislazione del Parlamento Europeo, con la protesta inscenata dai deputati del Brexit Party che chiedono un’uscita dall’Ue rapida e senza concessioni. Si alzano in piedi ma voltano le spalle non appena viene dato inizio all’inno adottato dalle istituzioni dell’Unione Europea, i deputati di Nigel Farrage.

Iniziativa condivisa anche dai sovranisti francesi di Identità e Democrazia guidati dalla Lega che decidono di restare seduti durante l’esecuzione dell’Inno alla Gioia. A manifestare dissenso anche gli indipendentisti catalani, contrari alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue con la quale a maggio è stato respinto il ricorso dell’ex presidente catalano Carles Puigdemont, per assumere le sue funzioni in qualità di eurodeputato alla sessione plenaria.

E’ toccato ad Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo, chiedere a tutti i 748 eurodeputati di alzarsi in piedi. Intanto il portavoce del Parlamento Ue ha fatto presente che ci sono 57 deputati non iscritti al Parlamento, il 43% dei quali facevano parte del gruppo Efdd che ormai non esiste più da tempo. Dello stesso gruppo faceva parte Nigel Farage e fanno tutt’ora parte i deputati del Movimento 5 Stelle.

“Al momento siamo nei non iscritti e sappiamo bene quanto questo limiti le nostre possibilità” ha affermato Dino Giarrusso, eurodeputato M5s “mi auguro come tutti che invece ci sarà la possibilità di trovare una collocazione adeguata ad una delegazione di 14 elementi. Se così non sarà” ha poi concluso Giarrusso “continueremo le nostre battaglie da non iscritti. Chiaramente sappiamo che stare in un gruppo ci darà più forza.”

Come è composto il nuovo parlamento europeo

Il nuovo parlamento, alla prima seduta plenaria si compone di un 61% di nuovi eurodeputati, e di un 39% di “vecchi”. Il 60% dei deputati è rappresentato dagli uomini, mentre il restante 40% da donne. E’ danese la più giovane eurodeputata, appena 21enne ed appartenente al gruppo dei Verdi. Il più anziano di tutti è invece Silvio Berlusconi (82 anni).

Rispetto alla precedente legislatura cambiano anche i gruppi politici. Ppe, Socialisti, Renew Europe che comprende gli ex liberali di Alde e i francesi di Macron, Identità e Democrazia di cui fanno parte i sovranisti tra cui la Lega di Salvini. Ci sono poi i conservatori di Ecr, l’estrema sinistra di Gue e i Verdi. Restano fuori dai suddetti gruppi gli eurodeputati, come i 5 Stelle, che non hanno ancora trovato una collocazione.

La prima seduta plenaria

Nella prima seduta plenaria il Parlamento europeo elegge il suo presidente ed i suoi vicepresidenti. In seguito si vota la composizione numerica delle varie commissioni. Il termine ultimo per presentare le candidature scade martedì 22 luglio.

Il nome di Manfred Weber, che la Merkel e Macron volevano come sostituto di Tajani, non è ancora venuto fuori. La candidatura di Ska Keller è stata invece ufficializzata per la Commissione Europea. Guy Verhofstadt, ex capogruppo di Alde, è stato indicato da Francesi e Tedeschi come possibile presidente nel secondo mandato, ma sono venuti fuori anche i nomi di David Sassoli del Pd, e del primo vicepresidente uscente, l’irlandese Mairead McGuinness spinto dal Ppe. In vantaggio al momento sembrano però essere i socialisti che si stanno accordando sul nome di Sergei Stanishev, presidente del Partito Socialista Europeo, nonché ex primo ministro della Bulgaria.

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