Termina il secondo giro di consultazioni. Di Maio annuncia l’accordo col Pd per il Conte bis

Fino a questa mattina sembrava che si fosse ancora in alto mare, per quel che riguarda l’accordo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, ma adesso, a consultazioni terminate, Di Maio annuncia l’accordo con il Pd per il Conte bis.

Solo 5 minuti prima che la delegazione guidata dalla Meloni si recasse dal Capo dello Stato, Luigi Di Maio dichiarava: “sono ore molto difficili per il Paese, in cui ognuno dovrebbe saper dimostrare responsabilità. Ci siamo ritrovati in una crisi di governo senza un perché, per colpe che non sono certo attribuibili al M5S. Mi sorprende che qualcuno sembri essere più concentrato a colpire il sottoscritto che a trovare soluzioni per gli Italiani”.

Nicola Zingaretti in direzione avrebbe poi, secondo più voci interne al Pd, affermato: “noi abbiamo accettato il peso della responsabilità nei confronti del Paese. Chiederemo una discontinuità” e ha spiegato poi a proposito della scelta di Conte come premier: “abbiamo deciso di aprire alla scelta di Conte perché così ha deciso il M5S.”

La direzione del Pd ha poi dato mandato a Zingaretti di riferire al Presidente della Repubblica la disponibilità del Pd ad un mandato esplorativo. I voti sono tutti a favore, tranne quello di Matteo Richetti che vota no. Resta comunque una “straordinaria prova di unità del Pd” per Paolo Gentiloni, mentre Andrea Marcucci annuncia: “alle 16 andremo al Colle a riferire al presidente Mattarella il lavoro che abbiamo fatto e il punto dove siamo arrivati. E riteniamo che ci siano le condizioni per andare avanti.”

Meloni: “o si va al voto o è inganno”

Il calendario delle consultazioni presso il Quirinale prevedeva dapprima l’incontro con Fratelli d’Italia, la cui delegazione si è limitata a ribadire quanto già riferito in occasione del primo giro.

“Abbiamo ribadito la nostra posizione chiara e semplice” ha riferito la Meloni dopo 15 minuti di colloquio con Mattarella “per noi l’unico sbocco possibile è lo scioglimento immediato delle Camere e il ritorno alle urne. Abbiamo chiesto a Mattarella di valutarlo anche nel caso in cui M5S e Pd confermassero la loro volontà di procedere verso il ‘patto delle poltrone’ che è un inganno”.

Zingaretti: “Il Pd ha accettato la proposta del M5S di indicare il nome del premier”

Il colloquio tra Sergio Mattarella e Nicola Zingaretti è iniziato alle 16 ed è durato circa 20 minuti. Il nome di Conte non è più in dubbio, e il nascente governo giallorosso avrà lui come premier. A confermarlo è stato lo stesso segretario del Pd che ha riferito quanto detto al Presidente della Repubblica.

“Alla luce degli equilibri parlamentari abbiamo riferito al presidente di aver accettato la proposta del M5S di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei Ministri” ha dichiarato Zingaretti ai giornalisti “questo nome ci è stato indicato dal M5S nei giorni scorsi”.

Berlusconi: “ridare la parola agli Italiani”

Fermo sulla sua posizione, come Fratelli d’Italia, anche il partito di Silvio Berlusconi, che ha ribadito la necessità di ridare la parola ai cittadini italiani. “Abbiamo manifestato al Presidente della Repubblica la necessità di ridare la parola agli Italiani, e preoccupazione per il pericoloso scenario che sta delineandosi”.

Berlusconi ha poi sottolineato l’importanza per l’Italia di intraprendere una “svolta liberale e liberista” che comprenderebbe a suo dire il “taglio delle tasse, del cuneo fiscale, tutela della famiglia, riduzione della spesa pubblica, riforma della giustizia in senso garantista.”

Il leader di Forza Italia ha descritto un partito pronto a risalire la china. “Comincia per Forza Italia un cammino impegnativo per tornare il primo partito, per essere il cuore, il cervello e la spina dorsale del centrodestra” dice Berlusconi, e poi si concede una non tanto velata critica alla Lega di Salvini: “Un centrodestra lontano da ingenuità sovraniste e populiste”.

Salvini: “l’Italia è ostaggio di 100 parlamentari”

Tutt’altro che soddisfatto il leader della Lega Matteo Salvini, che vede concretizzarsi il peggiore degli scenari: una alleanza tra il Movimento 5 Stelle e il Pd, non per un governo di scopo, ma di legislatura. Uno scenario che era in cantiere da tempo secondo Salvini, e che nasce fuori dall’Italia.

Hanno trovato il nuovo premier su suggerimento di Germania e Francia” sostiene Salvini “c’è un disegno che parte da lontano, che non parte dall’Italia, per la svendita del Paese” spiega poi “speriamo che questo governo non nasca, perché nasce dall’odio e dalla fame di poltrone. Chi ha la possibilità di scegliere, scelga per il bene del Paese. Unico collante di Pd e M5S è l’odio verso la Lega”.

Lo descrive come il “primo governo che litiga prima di iniziare” il leader del Carroccio, che poi fa il paragone con l’esecutivo gialloverde dicendo che anche in quello precedente si litigava, ma dopo un anno e non da prima di cominciare. “Non sarebbe più coerente tornare a votare?” Riferisce di aver domandato a Mattarella. “La verità vera è che 60 milioni di Italiani sono ostaggio di 100 parlamentari che hanno paura di mollare la poltrona“.

Di Maio: “c’è un accordo politico con il Pd per Conte premier”

La delegazione del Movimento 5 Stelle è entrata al Quirinale proprio mentre usciva quella della Lega, ma le due non si sono incrociate perché hanno seguito percorsi diversi. Luigi Di Maio si è recato al colloquio con Mattarella insieme ai due capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva.

Al termine dell’incontro, ai giornalisti ha confermato il raggiungimento di un accordo con il Pd sul nome del premier. “C’è un accordo politico con il Pd per Conte premier” ha dichiarato il leader pentastellato “il nostro programma non cambia”.

E a proposito della dibattuta questione dell’attaccamento alle poltrone, Di Maio ha voluto ricordare: “la Lega mi ha proposto come presidente del Consiglio. No, grazie. Mi interessa il meglio per il Paese, non per me“. Poi ha parlato della posizione del Movimento all’interno del panorama partitico italiano: “siamo sempre stati un movimento post ideologico, abbiamo sempre pensato che non esistano schemi di destra o sinistra ma solo soluzioni“.

Nelle prossime ore è previsto l’incontro tra Giuseppe Conte e Sergio Mattarella, dopodichè il nuovo esecutivo, una volta ottenuto il via libera dal Capo dello Stato, sarà pronto ad essere sottoposto al voto del Parlamento. A parte quello del futuro premier però, non ci sono ancora nomi. “Se nelle prossime ore il presidente della Repubblica affidasse l’incarico al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, chiederò che si parta dal programma” ha affermato Di Maio “e solo dopo si potrà decidere chi sarà chiamato a decidere le politiche concordate”.

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