Nella bozza della nota del Def: deficit/Pil al 2,2%, no aumento dell’Iva, mini taglio del cuneo e lotta all’evasione

In meno di un mese dalla sua formazione, il nuovo governo Conte ha già approvato la nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza. I 23 miliardi per scongiurare l’aumento dell’Iva previsto dalle clausole di salvaguardia sono stati trovati, ha reso noto il presidente del Consiglio, che ha anche annunciato un primo avvio del taglio del cuneo fiscale.

Per quel che riguarda le coperture, 14 miliardi di flessibilità e 7,2 miliardi che arriveranno dalla lotta all’evasione fiscale. Sono queste le informazioni contenute nella bozza della nota di aggiornamento al Def del governo giallo-rosso, il documento con cui si definiscono i dettagli di una manovra da circa 29 miliardi di euro.

Il rapporto deficit/pil si attesterà intorno al 2,2% come auspicato dal ministro dell’Economia del Pd Roberto Gualtieri, che ha già assicurato il rispetto delle regole Ue, dichiarandosi “fiducioso che il dialogo costruttivo con la Commissione europea consentirà di confermare questo obiettivo”.

Tuttavia l’ammontare del debito pubblico non è nei parametri di Bruxelles, essendo calato di pochissimo, dal 135,7% al 135,1% del Pil, con una crescita stimata per il 2020 dello 0,6%. Secondo il ministro Gualtieri però, adesso “c’è l’opportunità di un vero rilancio economico” dopo quanto fatto, in termini negativi, dal governo a trazione M5s-Lega.

Non è stato ancora ben chiarito in che modo il governo ritiene di racimolare quei 7 miliardi nella lotta all’evasione, una lotta che nelle parole di Giuseppe Conte verrà portata avanti “come mai fatto in passato”. Mentre il ministro del’Economia spiega che per quel che riguarda l’Iva “nelle varie ipotesi esistono anche degli scenari di rimodulazione che complessivamente non aumentano l’Iva”, ma non si sa ancora se “questo debba essere svolto in un’altra fase o contestualmente”.

Stop all’aumento dell’Iva ed incentivi per pagamenti elettronici

Il premier Giuseppe Conte ha annunciato con tono soddisfatto il raggiungimento del risultato. “Voglio confermare che abbiamo sterilizzato l’aumento dell’Iva. Ma non ci accontentiamo di questo” ha dichiarato Conte ai giornalisti che lo hanno intercettato fuori da Palazzo Chigi “io ho chiesto la fiducia su 29 punti programmatici, su un progetto politico molto articolato”.

In conferenza stampa il premier ha spiegato: “già da quest’anno progettiamo, con questa manovra e i documenti collegati, la modernizzazione del Paese, la digitalizzazione delle sue infrastrutture, la svolta green per proteggere da subito il nostro ambiente. Vogliamo anche già iniziare a ridurre il cuneo fiscale come promesso ai lavoratori. E in prospettiva abbassare le tasse e le aliquote Iva, anche se siamo consapevoli che non possiamo fare tutto il primo anno”.

In merito al tema della lotta all’evasione il premier ha dichiarato: “siamo consapevoli di dover lavorare per inasprire le sanzioni ai grandi evasori ma anche realizzare un grande patto con i cittadini” e ha spiegato poi: “uno degli strumenti più efficaci per conseguire questo obiettivo è incentivare la moneta elettronica. Ma lo vogliamo fare senza penalizzare nessuno, senza meccanismi disincentivanti. Il nostro obiettivo, e stiamo lavorando a tante simulazioni per scegliere quella giusta, è raggiungere questa finalità senza penalizzare i commercianti e avvantaggiando i consumatori, valorizzando anche i circuiti per la moneta elettronica alternativi, quello postale ma non solo”.

Per Gualtieri è giunto il momento di “voltare pagina sull’evasione”

Il ministro del Tesoro Roberto Gualtieri, sul tema dell’evasione ha affermato: “l’enorme sacca di evasione fiscale è una sfida che dobbiamo affrontare. Non risolveremo mai i problemi strutturali se non voltiamo pagina sull’evasione”.

Per Gualtieri lo spread dovrebbe tornare al di sotto dei livelli di Spagna e Portogallo, con tutti gli effetti benefici che ne conseguirebbero per la finanza pubblica, e ha spiegato che già adesso “il minor costo del debito pubblico” per il calo dello spread vale “6 miliardi”.

Il ministro ha spiegato che il quadro macroeconomico descritto nella Nota di aggiornamento al Def “coniuga bene l’esigenza di assicurare un sostegno alla crescita, evitando una manovra restrittiva che avrebbe avuto un effetto negativo in una fase di rallentamento internazionale, e quella di assicurare la solidità della finanza pubblica e di garantire un percorso graduale” nella riduzione “del debito e del costo del suo finanziamento“.

Gualtieri ha toccato anche il tema della green economy, annunciando l’intenzione di “emettere dei green bond, emissioni di titolo di debito italiani esplicitamente destinati a sostenere gli investimenti nella sostenibilità ambientale”. In base a quanto spiegato dal ministro “verranno introdotti due nuovi fondi di investimento, assegnati a Sato e Enti territoriali, per un ammontare complessivo di almeno 50 miliardi su un orizzonte pluriennale. Le risorse saranno assegnate per attivare progetti di rigenerazione urbana di riconversione energetica e di incentivo all’utilizzo di fonti rinnovabili”.

Per il taglio del cuneo fiscale solo 2,7 miliardi

Se è vero che non conosciamo ancora i dettagli della manovra economica, è vero anche che attraverso la Nota di aggiornamento al Def ne possiamo conoscere la cornice macroeconomica, e da quel che troviamo nella Nota possiamo presumere che le anticipazioni sulla finanziaria nei discorsi del premier Conte potrebbero essere confermate almeno in parte.

Dalle bozze della Nota si evince che, per quel che riguarda il taglio al cuneo fiscale, “l’impegno aggiuntivo nel 2020 è valutato in 0,15 punti percentuale di Pil che saliranno a 0,3 punti nel 2021” in soldoni stiamo parlando di 2,7 miliardi nel 2020 e di approssimativamente 5,4 miliardi nel 2021.

“Le misure di riduzione della tassazione sul lavoro intendiamo avviarle e rafforzarle nel quadro triennale di azione del governo” ha spiegato il ministro Gualtieri. C’è anche da dire che il taglio del cuneo fiscale è l’unico intervento presente nella nota di aggiornamento al Def, insieme al disinnesco dell’aumento dell’Iva, ad avere una valenza espansiva.

Complessivamente la manovra avrà un effetto espansivo di 0,2 punti percentuale soltanto, che sommati agli 0,4 punti tendenziali porteranno ad una crescita che secondo le previsioni non supererà lo 0,6%.

Rapporto deficit/Pil al 2,2%

I rapporto deficit/Pil migliora il suo andamento rispetto alle proiezioni del Def, e scende dal 2,4 al 2,2%, sebbene “rispetto alle proiezioni di inizio luglio l’aggiornamento del Conto economico della PA di questo Documento incorpora una revisione al rialzo delle stime delle entrate tributarie più contenuta”.

A pesare, ma in senso positivo è il “calo dell’incidenza della spesa per interessi sul Pil (dal 3,6% di aprile al 3,4%)”. Si parte comunque da un deficit 2018 che per effetto della revisione Istat comunicata il 23 settembre risuta “lievemente più elevato di quanto precedentemente stimato: 2,2% anziché 2,1% del Pil”.

Le coperture per la manovra economica 2020

Rispetto alle cifre di cui si era sentito parlare fino a un paio di mesi fa, la manovra economica a cui sta lavorando l’esecutivo sarà decisamente ridimensionata, visto che il costo complessivo sarà di circa 29 miliardi di euro.

14,4 miliardi arriveranno dalla flessibilità richiesta all’Europa sul debito, pari allo 0,8% del Pil. Le risorse a cui attingere come coperture “sono pari a quasi lo  0,8% del Pil” altri 14,4 miliardi quindi che verranno così suddivisi: 7,2 miliardi arriveranno come accennato dalla lotta all’evasine fiscale (0,4% del Pil), anche attraverso la “diffusione di strumenti di pagamento tracciabili”.

Tramite la spending review arriveranno altri 1,8 miliardi, pari allo 0,1% del Pil, mentre il resto arriverà dalla riduzione delle spese fiscali e dei sussidi dannosi per l’ambiente, nonché da nuove imposte ambientali, che complessivamente aumenteranno il gettito dello 0,1% del Pil.

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