Brexit, al via la campagna elettorale di Boris Johnson e arriva la bufera sui soldi russi

Quando si parla di fondi russi pensiamo alla vicenda che ha visto coinvolto, in maniera più o meno indiretta, il leader della Lega Matteo Salvini, ma questa volta non si tratta di lui, e non si tratta dell’Italia. Le ‘ingerenze’ russe sono state rivolte verso la Gran Bretagna ed in particolare verso il partito dei Conservatori il cui leader Boris Johnson è l’accanito sostenitore della Brexit.

E nel Regno Unito è subito polemica per la vicenda, uno scandalo che cade proprio contestualmente all’apertura ufficiale della campagna elettorale. Il 12 dicembre infatti il Regno Unito torna alle urne, e il leader Tory ha già promesso di consegnare al Paese la Brexit tanto osteggiata da una parte del Parlamento.

Quel che è accaduto, stando a quanto riportato dai media britannici, è che oligarchi russi avrebbero finanziato il partito Conservatore di Johnson con milioni di sterline. Tutti i dettagli relativi alla vicenda, riguardanti anche attività di spionaggio e interferenze di altro genere da parte della Russia, sono contenuti in un rapporto della Commissione parlamentare Intelligence & Sicurezza, che aveva tra l’altro ottenuto già il via libera dai servizi britannici per essere pubblicato a inizio novembre.

La pubblicazione però non è avvenuta perché lo stesso Boris Johnson l’ha rimandata a dopo le elezioni che si terranno in Gran Bretagna appunto il 12 dicembre.

La disapprovazione di Hillary Clinton: “è vergognoso”

La decisione del leader Tory non è piaciuta naturalmente all’opposizione, né alla Commissione, ma la notizia ha raggiunto anche gli States e ha catalizzato l’attenzione di Hillary Clinton che ha condannato la mossa di Boris Johnson definendo “inspiegabile e vergognoso” che il governo UK non abbia permesso la pubblicazione del rapporto.

L’ex segretario di Stato USA, ed ex candidata alle presidenziali del 2016, ha ricordato che la Russia aveva pesantemente interferito nella campagna elettorale americana, ma che i cittadini non ne erano a conoscenza. In quel caso la notizia venne fuori dopo la vittoria di Donald Trump, ed in seguito le ingerenze della Russia portarono all’inchiesta Mueller.

“Non ci sono dubbi che sia negli Usa che in Europa la Russia è decisa a influenzare la politica delle democrazie occidentali non per il loro bene ma a proprio beneficio” ha dichiarato Hillary Clinton “per questo ogni persona che vota in Gran Bretagna ha il diritto di conoscere i contenuti del rapporto prima di votare”.

Il rapporto della Commissione parlamentare Intelligence & Sicurezza

Nel rapporto si possono trovare prove documentali raccolte dai servizi segreti britannici, che dimostrerebbero come il Cremlino abbia tentato di influenzare l’esito del referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Europa che si è svolto nel 2016, sia le elezioni politiche tenutesi nel 2017. Il tutto è poi correlato dalle testimonianze di numerosi esperti, dissidenti, giornalisti e altre persone coinvolte nei fatti.

Dopo essere stato valutato e approvato, il rapporto è stato consegnato a Downing Street in data 17 ottobre per essere poi pubblicato circa un paio di settimane più tardi. La decisione su quando procedere con l’effettiva pubblicazione del rapporto però spetta al primo ministro, cioè Boris Johnson, il quale ha preferito rimandare a dopo il voto al fine di “evitare controversie in vista delle elezioni”.

Il sospetto, legittimo naturalmente, è che il leader Tory non voglia che il contenuto scomodo del rapporto divenga di dominio pubblico, perché potrebbe causare una perdita di consensi al suo partito.

Secondo quanto riportato dal Sunday Times infatti il rapporto rivelerebbe gli stretti rapporti tra Boris Johnson e nove oligarchi russi che avrebbero finanziato il partito conservatore versando diversi milioni di sterline. Tre dei nove oligarchi sono anche stati identificati dallo stesso Sunday Times.

Il primo dei tre è Alexander Temerko. Ha lavorato sia al ministero della Difesa che per una società petrolifera russa, la Yukos, e avrebbe donato al partito Conservatore britannico 1,5 milioni di sterline negli ultimi 7 anni. Il secondo nome è quello di Lyubov Chernukhina, la moglie dell’ex viceministro delle Finanze Vladimir Chernukhin. Da lei il partito dei Tory avrebbe ricevuto 450mila sterline.

La terza persona identificata dal Sunday Times sarebbe Alexander Lebedev, ex spia del Kgb, ora rispettabile uomo d’affari. Si ritiene che quando Johnson era ministro degli Esteri sia stato invitato al castello di famiglia Lebedev in Umbria, ospite di Evgeny Lebdev, proprietario di due quotidiani inglesi, l’Evening Standard e l’Independent assieme al padre Alexander.

Tuttavia, in merito alle accuse di aver ricevuto donazioni illecite dalla Russia, il cancelliere Sajid Javid ha categoricamente negato, smentendo anche pressioni da parte della Russia per influenzare l’esito delle elezioni del 12 dicembre. “Ne sono certo perché siamo del tutto trasparenti” ha dichiarato il cancelliere.

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