Elezioni regionali in Emilia Romagna, per Di Maio “non è un referendum per il governo”

Non poteva essere più chiaro, Luigi Di Maio, a proposito della possibilità di costituire una alleanza con il Pd in vista delle elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria. “Per statuto non possiamo sostenere il candidato di un partito” ha spiegato il leader del Movimento 5 Stelle agli attivisti riuniti nel Savoia Regency hotel di Bologna.

Nessuna prospettiva di alleanza dunque, qualora qualcuno nutrisse ancora dei dubbi in merito, e non si tratta di un capriccio del leader, come lui stesso spiega a caratteri cubitali, ma di una regola imposta dallo statuto del MoVimento fondato da Beppe Grillo.

Una platea, quella cui si è rivolto Di Maio, che lo ha accolto con applausi scroscianti nella sala del Savoia Regency Hotel, e davanti a quella stessa platea Di Maio ha definitivamente chiuso anche l’ultimo sipraglio di una ipotetica alleanza con il centro-sinistra per le elezioni regionali in Emilia Romagna che si terranno il prossimo 26 gennaio.

“Mai con Bonaccini” aveva scandito l’ex capogruppo del M5s di Reggio Emilia Norberto Vaccari mentre Di Maio entrava nella sala. Un’esclamazione che il popolo grillino presente ha in realtà accolto in massima parte, rispondendo con un boato.

Di Maio: “il governo di Roma non c’entra niente con queste elezioni”

Luigi Di Maio ha chiarito anche altri ‘dubbi’ ricorrenti in queste ultime settimane, tra cui quello relativo al significato del risultato elettorale che sarà conseguito dai pentastellati in Emilia Romagna. “Il governo di Roma non c’entra niente con queste elezioni” ha detto il ministro degli Esteri” sottolineando che non si tratta di un “referendum” sull’esecutivo giallo-rosso.

E sul tema si è soffermato ribadendo di voler esercitare in questo turno elettorale regionale “due diritti”. Il primo è quello di “eleggere il presidente della Regione e il Consiglio regionale e non di trasformare questa elezione in un referendum sul governo centrale”.

Il secondo è invece quello di “rivendicare il diritto di essere trattati come persone libere, perché non ci sarà mai nessuna manovra di lista, di coalizione, di segreteria, di palazzo che potrà influenzare il voto” e poi Di Maio ha concluso ricordando che “decideranno i cittadini chi dovrà votare questa regione”.

Di Maio: “nessuno metta il cappello sopra le sardine”

Non poteva non toccare l’argomento, Luigi Di Maio, che sul movimento che sta riempiendo le piazze, soprattutto quelle dell’Emilia Romagna, ha esortato tutti i partiti politici a “non provare a mettere il cappello sulle sardine”. “I parlamentari e i partiti politici lascino stare quelle persone, che hanno rappresentato un grande momento di partecipazione fino a ora e che potrà crescere se gli si permetterà di farlo senza che nessun partito metta il cappello su quella realtà” ha detto Di Maio.

E ancora: “noi non lo vogliamo fare, per cui non ci interessa colorare quella manifestazione di piazza dove c’è una precisa manifestazione di un dissenso“. Il leader 5 Stelle ha poi concluso dicendo: “chi aderisce a quei valori non necessariamente deve aderire a un partito”.

In Emilia Romagna “una campagna tra la gente”

Di Maio ha parlato della campagna elettorale ormai alle porte, annunciando che sarà “una campagna tra la gente” e ha aggiunto poi: “li sfideremo tutti, rubateci il programma”. E’ poi tornato sul tema della mancata alleanza con il centrosinistra, scelta che si rivelerà probabilmente determinante per l’esito del voto, ma ha spiegato che il Movimento 5 Stelle non può sostenere il candidato di un altro partito perché è lo statuto che lo vieta. Un tema questo che, ha precisato Di Maio, è stato affrontato con Beppe Grillo in uno degli ultimi incontri col fondatore del M5s.

“In Emilia Romagna noi siamo aperti a tutte le forze civiche, alle liste civiche del territorio” ha precisato Di Maio “stiamo componendo la lista. E poi siamo aperti a tutti sui programmi”. “Qui il Movimento è vivo e pronto a combattere” ha detto ancora il leader 5 Stelle “faremo una campagna itinerante e aperta fino all’ultimo giorno”.

Eppure per quel che riguarda le prospettive di alleanze il messaggio trasmesso da Di Maio potrebbe non essere ancora sufficientemente chiaro. Sembra infatti che le direttive date da Beppe Grillo in occasione del vertice di un paio di giorni fa a Roma, che tracciavano un percorso con il Pd per il futuro, non fossero da intendersi solo su base nazionale.

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