Arriveranno solo a gennaio 2021, i finanziamenti previsti dal cosiddetto Recovery Fund. A renderlo noto è stata la vicepresidente della Commissione Ue, Vera Jourova in seguito ad un primo dibattito di orientamento nel collegio dei commissari, nel corso del quale è stato affrontato il tema del “recovery plan” e si è parlato della proposta di bilancio pluriennale per gli anni 2021-2027.

Nel bilancio pluriennale si andrà ad inserire un nuovo strumento per la ripresa, secondo quanto trapelato dalla riunione, e l’Ue ci sta attualmente lavorando su mandato dei Capi di Stato e di Governo.

Ora infatti è la Commissione Ue ad occuparsi della definizione delle condizioni per l’attuazione, e ci si aspetta che entro la metà del mese di maggio fornisca le linee guida ai Paesi membri, nella speranza che quanto definito dall’esecutivo comunitario incontri le esigenze dei Paesi del Sud, compresa l’Italia naturalmente, su posizioni ancora alquanto contrastanti rispetto a quelle dei Paesi del Nord.

I finanziamenti del Recovery Fund per gennaio 2021

Sono state disattese le speranze del Commissario europeo Paolo Gentiloni, che aveva fatto sapere di auspicare l’operatività del Recovery Fund entro il mese di luglio, e dovrà invece accontentarsi di inizio 2021.

La vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourova, ha infatti dichiarato a proposito delle tempistiche “il primo gennaio 2021 è una data molto ambiziosa per l’entrata in funzione del Recovery Instrument”. Ha poi ricordato che occorre del tempo per discutere la proposta del nuovo bilancio pluriennale, che ha definito un “processo molto impegnativo” nel corso del quale sarà necessario il continuo confronto tra i Paesi membri.

Un punto, quello della necessità del dialogo tra gli Stati dell’Ue, la cui importanza è stata sottolineata più volte anche dalla presidente Ursula von der Leyen. È fondamentale infatti che prima che si proceda con l’approvazione di una proposta, vengano ascoltati i pareri di tutti i Governi dei Paesi membri.

E nel frattempo non resta che utilizzare gli strumenti già esistenti, quelli a breve termine legati ancora al vecchio bilancio. In ogni caso, la Jourlova ha anticipato che il piano per la ripresa dovrà includere “uno strumento di emergenza per la ripresa che aumenti temporaneamente la capacità di fuoco del bilancio UE e vada sui mercati per canalizzare fondi extra agli Stati membri”.

La proposta del Recovery Fund, si attende la proposta formale

La Commissione Ue formulerà al più presto una proposta formale riguardante il modo in cui verrà strutturato esattamente il Recovery Fund, con il prossimo aggiornamento nel merito che dovrebbe arrivare entro la prima metà del mese di maggio.

Nel corso della Conferenza stampa, la vicepresidente Jourova ha fatto sapere che il collegio dei commissari non ha messo in secondo piano “il bisogno di sostenere e aiutare rapidamente i Paesi più colpiti” e ha assicurato che l’impegno profuso si concretizzerà nella presentazione di una proposta fattibile ancor prima che il nuovo quadro finanziario pluriennale entri in funzione.

Si protrae quindi anche l’attesa per conoscere i dettagli, e per vedere completamente operativo, uno di quattro pilastri del pacchetto di misure finalizzato a sostenere gli Stati membri nell’affrontare l’emergenza coronavirus e le sue conseguenze economiche.

Gli altri tre ‘pilastri’ dovrebbero essere operativi prima, si prevede entro il mese di giugno e sono: il fondo SURE da 100 miliardi di euro che avrà la funzione di offrire sostegno all’occupazione finanziando le misure rivolte a lavoratori e disoccupati.

Ci sono poi il fondo della BEI (Banca Europea d’Investimento) per un totale di 200 miliardi di euro di finanziamenti alle imprese, e il tanto discusso Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità) nella sua versione light e senza condizioni a patto che i fondi siano usati per la sanità, entro un limite massimo di 240 miliardi.

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