Rinviato ancora il decreto aprile che ora si chiamerà decreto Rilancio, Cdm forse in serata

Ancora non è pronto il decreto aprile, che dopo essere stato ulteriormente rinviato dovrebbe essere pronto entro la fine del mese di maggio, e si chiamerà decreto Rilancio.

Si è conclusa nella serata di ieri, dalle 21 in poi, la riunione del preconsiglio, preparatoria del consiglio dei ministri. L’incontro si è protratto fino a notte fonda, per poi riprendere nella tarda mattinata di oggi, martedì 12 maggio, ma fino ad ora solo metà del decreto è stata presa in esame. Per il varo della maxi manovra da 55 miliardi di euro, il Consiglio dei ministri si terrà probabilmente in serata.

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha fatto sapere che “tutti i nodi politici e di assetto” sono stati sciolti, lasciando intendere che una buona parte del lavoro è stata portata a termine. Tuttavia, due ore dopo la dichiarazione che il titolare del Tesoro ha rilasciato al Tg5, fonti del Movimento 5 Stelle lo hanno smentito affermando che “il testo ora è migliorato, ma non è stato ancora raggiunto l’accordo”.

Dal Partito Democratico però fanno sapere che si è raggiunto un accordo con i 5 Stelle sui permessi di 6 mesi con paletti stringenti. “Sono stati inseriti una serie di vincoli per accogliere le obiezioni M5s” dicono i dem “inclusa l’esclusione di ogni sanatoria per chi sia stato condannato per reati come il caporalato: non si può continuare a discutere all’infinito”.

I 5 Stelle però continuano ad opporsi sul tema dello “scudo” per il datore di lavoro che fa istanza per la regolarizzazione di un dipendente. Ci sono poi i dubbi dei partiti su singole norme, nel caso dei 5 Stelle sul tema delle banche, per Italia Viva sul bonus per il turismo nel caso di vacanze in Italia.

Dopo che sono stati eliminati i paletti di perdita di fatturato previsti dalle prime bozze, resta però il problema delle coperture per lo stop a saldo e acconto Irap.

Inoltre arriva l’allarme da parte dei primi cittadini delle città turistiche, che da mesi ormai non incassano più la tassa di soggiorno e avvertono del rischio di default. Nel corso del tavolo con il premier Giuseppe Conte e i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia ne parlano i presidenti di Regione che sottolineano: “nel decreto sono stanziati 1,5 miliardi, ma ne servono 5,4”.

Tra le ultime modifiche apportate alla bozza del decreto Rilancio alcune riguardano l’Imu per attività che operano nel turismo, in particolare le strutture ricettive. Nella bozza del decreto è stato infatti inserito, secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, lo stop alla prima rata dell’Imu per alberghi e pensioni ma ad una condizione: i proprietari devono essere al contempo coloro che gestiscono le suddette attività.

E tra le attività che potranno beneficiare dell’abolizione della prima rata dell’Imu ci sono anche gli stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e fluviali.

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