Il ministro Gualtieri sul decreto Rilancio, ecco le misure a sostegno delle imprese

Maggiori dettagli su quali siano le misure che verranno introdotte con il decreto Rilancio, li ha forniti ancora il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che ha anticipato che il nuovo decreto al vaglio dell’esecutivo “è molto corposo, fa tante cose, tutte importanti e necessarie”.

Ci sarà “uno stanziamento di oltre 3 miliardi” di euro, attraverso il quale il Governo conta di aumentare “di più di 3.800 i posti in terapia intensiva permanente, più di 4.000 quelli in terapia subintensiva, che poi possono essere trasformati in posti di terapia intensiva”.

Da dove arriveranno i soldi? Il ministro spiega: “lo facciamo con le risorse che il Parlamento ci ha autorizzato a stanziare e che prendiamo a prestito sui mercati internazionali, compresi i titoli retail rivolti ai risparmiatori italiani”.

A tal proposito infatti va ricordato che il 18 e il 19 maggio è previsto il nuovo Btp Italia, che come riportato da Milano Finanza, comporta “l’emissione di debito pubblico con una tranche rivolta direttamente alle famiglie”.

Come si muoverà il Governo per sostenere le imprese in questa delicata fase della ripartenza? “Ci saranno ristori a fondo perduto per tutte le imprese fino a 5 milioni di fatturato, si arriverà quindi a più di 62 mila euro per il ristoro diretto fatto dall’Agenzia delle Entrate con un bonifico sul conto corrente” spiega il titolare del Tesoro.

Invece per quelle Pmi con un fatturato che supera i 5 milioni di euro che hanno avuto una perdita di fatturato “abbiamo elaborato un meccanismo di incentivo fiscale e di sostegno ad assorbire le perdite anche con un contributo pubblico e anche a ricapitalizzarsi”. Inoltre il ministro Gualtieri ha fatto sapere che per dare un sostegno più forte alle imprese si è “deciso di abbonare la rata di saldo e acconto dell’Irap a giugno”.

Per quel che riguarda le numerose critiche che sono arrivate da ogni dove sul fronte dei prestiti bancari, dal ministero dell’Economia rassicurano: “con il decreto liquidità abbiamo messo il bilancio pubblico a garanzia dei prestiti, parecchie centinaia di miliardi sono impegnati a garantire la liquidità. Ci sono state lentezze all’inizio da parte del sistema bancario, ma ora i numeri stanno migliorando“.

Gualtieri, basandosi sulle email ricevute spiega che “tanti imprenditori il prestito da 25 mila euro l’hanno ricevuto in tempi rapidi, in 48 ore” e su questo punto il ministro ha tenuto a precisare: “diciamo al sistema bancario di applicare quello che abbiamo scritto, dare prestiti velocemente. Stiamo ragionando con un emendamento al decreto liquidità di introdurre un’ulteriore modifica per eliminare ogni alibi alla concessione rapida di questo credito”.

C’è poi la misura della moratoria, che arriva dal decreto cura Italia e che secondo il ministro “sta andando benissimo, è obbligatoria, con una comunicazione le banche la devono applicare. Abbiamo avuto 1 milione e 600 mila imprese e famiglie che hanno potuto congelare i loro mutui e i loro presiti per una cifra di 170 miliardi. È stata una misura molto efficace, anche nella sua applicazione”.

Nel decreto Rilancio il nodo della cassa integrazione in deroga

Ma il tasto dolente resta quello della cassa integrazione in deroga, che non si può certo dire che ad oggi abbia portato i risultati teorizzati. Sono infatti oltre 2 milioni i lavoratori che non hanno ricevuto un euro per questo provvedimento, ed è stato lo stesso ministro Gualtieri a definirla la “parte più dolorosa”.

“Abbiamo fatto una cosa senza precedenti” ha spiegato Gualtieri “abbiamo finanziato la cassa integrazione, estesa a tutte le imprese, anche quelle con uno o due dipendenti, un intervento massiccio perché nessuno deve perdere il posto di lavoro, abbiamo messo il blocco dei licenziamenti, abbiamo stanziato a marzo le risorse per coprire e finanziare la cassa integrazione per tutti i lavoratori”.

“Molti milioni di lavoratori la stanno prendendo” ha sottolineato il ministro che però ha anche ammesso che altri milioni di lavoratori invece non l’hanno ancora ricevuta. “Questo riguarda la parte cassa in deroga la cui procedura è regionale, è competenza delle Regioni. La procedura è troppo lunga, non va bene. Abbiamo chiesto all’Inps con il Presidente Conte e alla Ministra del lavoro di preparare delle norme che saranno nel decreto per accelerare queste procedure”.

Il reddito di emergenza nel decreto Rilancio

Questa misura sarà destinata a tutte quelle persone che non vengono sostenute economicamente da nessun’altra misure finora introdotta. Il ministro Gualtieri ha confermato che il reddito di emergenza, altrimenti chiamato contributo di emergenza, “ci sarà, abbiamo dato indennità per gli autonomi, più di 4 milioni di persone. Ora col Decreto ci sarà il pagamento della seconda rata a tutti”.

Ci sono anche i 12 miliardi che il Governo mette nel decreto per saldare i crediti verso la Pubblica Amministrazione. Il ministro del Tesoro ha fatto sapere a tal proposito che “tante imprese aspettano di essere pagate” e ha preannunciato la possibilità di introdurre l’esenzione degli oneri di sistema delle bollette.

“Introdurremo l’esenzione degli oneri di sistema delle bollette” ha fatto sapere il ministro, “per tutti quegli esercizi commerciali che hanno chiuso e si trovano una bolletta con costo alto anche per questione di sistema. Infine, per aiutare i ristoratori che vorranno mettere i tavolini all’aperto, li esenteremo dalla Tosap con procedure più semplici”.

Quanto al settore della ristorazione, sono molto numerosi tuttavia gli esercenti che nutrono profondi dubbi sull’efficacia delle misure proposte dal Governo, ritenendole del tutto insufficienti in considerazione del fatto che anche dopo la riapertura gli introiti saranno drasticamente ridotti per una lunga serie di ragioni legate soprattutto alle misure di contenimento del contagio imposte.

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