Tensioni Usa-Cina: confermato l’impegno per l’accordo di Fase 1 “entrambe le parti vedono progressi”

La notizia è stata subito riportata dall’agenzia Reuters, che ha reso noto il risultato della telefonata intercorsa tra i diplomatici di Stati Uniti e Cina che ha confermato l’impegno dei due Paesi nell’ambito dell’accordo commerciale di Fase 1 siglato a suo tempo, e sul quale Pechino si è dimostrata in lieve ritardo nel soddisfare gli obblighi a suo carico.

L’esito della telefonata, avvenuta in un momento estremamente delicato dei rapporti tra Usa e Cina, è stato positivo. L’accordo commerciale di Fase Uno resta in piedi anche se Pechino è in ritardo sugli obblighi di acquisto di prodotti commerciali americani.

Un esito che ha sortito anzitutto un effetto positivo sui mercati, e che rappresenta chiaramente un passo avanti nell’allentamento delle tensioni tra le due superpotenze, ormai nel pieno di una guerra tecnologica con gli ordini esecutivi emessi da Donald Trump per il ban di TikTok e WeChat dal mercato Usa.

L’impegno è stato preso durante una telefonata tra il rappresentante commerciale statunitense, Robert Lighthizer, il segretario del Tesoro, Steven Munchin, e il vice premier cinese, Liu He. Si è trattato del loro primo colloquio formale dall’inizio di maggio, che peraltro si colloca in un contesto di crescente tensione e conseguente diffidenza tra i due Paesi.

L’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti ha commentato l’esito del colloquio intercorso affermando che “entrambe le parti vedono progressi e si impegnano a prendere le misure necessarie per garantire il successo dell’accordo”.

Una telefonata che era prevista per il 15 agosto, a sei mesi dall’avvio dell’accordo commerciale, ma viste le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina, Trump aveva spiegato, in merito ai colloqui, che preferiva non “affrontarli per il momento”.

Tra i nodi affrontati quelli della nuova legge per la sicurezza nazionale imposta a Hong Kong, le rivendicazioni cinesi sul Mar Cinese Meridionale, la gestione dell’emergenza sanitaria Coronavirus, ed ovviamente quello delle aziende tecnologiche cinesi come minaccia per la sicurezza nazionale degli USA.

Ad ogni modo, lo stesso ministro cinese del Commercio ha confermato che tra i due Paesi c’è stato un “dialogo costruttivo”, e quindi l’accordo di Fase 1 va avanti.

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