Donald Trump in Georgia per “i ballottaggi più importanti della storia” ribadisce “non abbiamo perso”

Nel corso del suo ultimo comizio prima del voto in Georgia, il presidente uscente Donald Trump esorta il pubblico a non disertare il voto, ricordando che l’esito del ballottaggio è di importanza decisiva per il futuro del Paese. Una eventuale vittoria dei candidati democratici infatti consegnerebbe loro la maggioranza anche al Senato.

Donald Trump ha anche ricordato al suo pubblico: “elezioni truccate, non c’è verso che abbiamo perso”, ed ha poi tenuto ad evidenziare che quelli che si stanno per tenere nello Stato della Georgia sono i “ballottaggi più importanti della storia”. “Tutto il mondo vi guarda” ha detto Trump alla piazza gremita dei suoi sostenitori.

Trump: “i Democratici non prenderanno questa Casa Bianca”

Il presidente degli Stati Uniti, ad una manciata di giorni dall’insediamento del nuovo inquilino alla Casa Bianca, ricorda ai suoi elettori che la sua battaglia è tutt’altro che finita, e che i Democratici “non prenderanno questa Casa Bianca” aggiungendo: “combatteremo come dannati”.

Le parole di Donald Trump sono state da lui pronunciate nel corso di un comizio a Dalton, in Georgia, dove oggi si terranno i ballottaggi per l’assegnazione di due seggi al Senato. L’esito del voto sarà di grande importanza in quanto potrebbe consegnare nelle mani dei Democratici anche la Camera alta del Congresso.

In questa occasione Donald Trump ha poi ribadito la sua intenzione di “non concedere” la vittoria a Joe Biden che domani stesso sarà certificata dal Congresso. Il tycoon ha ribadito infatti di “aver vinto a valanga” le elezioni del 3 novembre che sarebbero state però “truccate”.

Durante il suo discorso davanti ai suoi sostenitori, Trump ha anche dichiarato: “spero che Mike Pence venga con noi, ve lo devo dire”, e ha poi aggiunto: “spero che il nostor grande vice presidente venga con noi. È una grande persona”.

Trump si riferisce in particolare al ruolo che Mike Pence ricopre al Congresso, essendo il presidente del Senato, chiamato a svolgere le sue funzioni proprio domani quando dovrà certificare il voto del Collegio elettorale sulla vittoria di Joe Biden.

Trump contro i colleghi repubblicani che non si sono opposti al voto “guardiani deboli e inefficaci della nostra nazione”

Il presidente USA Donald Trump ha accusato alcuni suoi colleghi repubblicani di essere dei vigliacchi senza spina dorsale per non essersi opposti ai voti “fraudolenti” nel momento in cui sono stati svelati.

Trump ha quindi definito i repubblicani che non sono riusciti a sostenere le sue sfide sul totale dei voti delle elezioni presidenziali di novembre come i “Caucus della resa”, descrivendoli come “guardiani deboli ed inefficaci della nostra nazione” in un post su Twitter.

La decisione di Trump di portare avanti ancora adesso la sua battaglia per dimostrare che il risultato delle elezioni presidenziali, con la vittoria assegnata a Joe Biden, è stato determinato da frodi elettorali sta provocando una spaccatura all’interno del partito repubblicano.

Alcuni senatori come il leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell (R-Kentucky) che esorta il presidente uscente a riconoscere la vittoria di Biden, mentre altri lo acclamano per non aver ancora ceduto.

Lo scorso fine settimana ci sono stati undici senatori eletti, tra cui Ted Cruz del Texas e Josh Hawley del Missouri, che hanno chiesto che fosse istituita una Commissione elettorale per eseguire un controllo di voto di emergenza di 10 giorni in Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Nevada, Arizona e Georgia.

Si tratta degli Stati in cui risulta vincitore Joe Biden dopo che alla fine dell’election Day del 3 novembre Donald Trump risultava avere un margine di vantaggio molto ampio sul suo sfidante.

Il presidente Trump ha gridato allo scandalo sin dal primo giorno delle elezioni, insistendo a lungo affinché le schede elettorali contenenti i voti espressi per posta venissero riconteggiate. Molti suoi sostenitori lo hanno appoggiato in questa crociata per il riconteggio dei voti, ed ora si prevede che centinaia di migliaia di elettori di Trump si raduneranno a Washington DC nella giornata di mercoledì per “fermare il furto” e presumibilmente per chiedere che Trump resti al suo posto per altri 4 anni.

Trump cita in giudizio il Segretario di Stato della Georgia

In seguito alla divulgazione dell’audio della telefonata intercorsa tra il presidente Usa ed il Segretario di Stato della Georgia, Donald Trump ha deciso di intentare una causa legale nei confronti di quest’ultimo.

Una situazione che mostra con particolare evidenza quanto siano deteriorati i rapporti tra il presidente Usa ed alcuni esponenti del partito Repubblicano. Coloro che criticano Trump, sia tra i suoi compagni di partito che tra i Democratici, di fronte a questa ulteriore iniziativa volta a ribadire che le elezioni presidenziali sarebbero state truccate, ricordano che anche le iniziative legali in questa direzione non hanno portato nessun risultato concreto.

Quanto al Segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, i legali di Donald Trump hanno tenuto a sottolineare che l’audio della telefonata nel corso della quale il presidente uscente avrebbe chiesto al funzionario di trovare 11.780 voti, era “pesantemente modificato”.

Non possiamo dimenticare che la Georgia ha una importanza cruciale anzitutto perché è uno dei cosiddetti Swing State che sono stati assegnati a Joe Biden alle presidenziali. Soprattutto però ricopre un ruolo chiave per via del ballottaggio che potrebbe assegnare ai Democratici altri due seggi al Senato, consegnando di fatto la maggioranza anche alla Camera alta del Congresso.

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