Green Pass obbligatorio in Italia a partire dal 6 agosto. Ecco quando dovrà essere esibito il lasciapassare

Il 22 luglio 2020 si registravano 9 decessi per Covid in Italia, una cifra che oggi, un anno dopo e con oltre metà della popolazione vaccinata, è cambiata ben poco ma, soprattutto, non è diminuita. Nella giornata di ieri 22 luglio 2021 si sono registrati in Italia 15 decessi per Covid.

Una rapida premessa che dovrebbe aiutare il comune cittadino ad avere il giusto approccio rispetto al discorso di ieri in conferenza stampa del premier Mario Draghi. L’ex presidente della BCE, nell’annunciare la decisione del governo di estendere considerevolmente l’obbligo del Green Pass, ha parlato di un netto miglioramento dei dati riguardanti il numero di decessi grazie alla campagna vaccinale.

Il presidente del Consiglio ha quindi fatto il confronto coi dati relativi al numero di decessi Covid registrati 4 mesi fa, ma si è guardato bene dal fare il confronto con il periodo estivo dell’anno scorso, quando di vaccini si parlava molto, ma le somministrazioni non erano nemmeno lontanamente iniziate e nonostante questo i decessi erano crollati, così pure i ricoveri.

La narrativa che ci propone l’attuale classe dirigente però a questi dettagli tende a non dare molto valore, preferendo dare tutto il merito non alla stagionalità del virus ma alla campagna vaccinale. Deve necessariamente passare il messaggio che il vaccino è l’unica soluzione, un messaggio ripetuto come un mantra fino alla noia in tutte le trasmissioni televisive.

Non guasta la collaborazione di professori e dottori compiacenti che si tengono stretta la notorietà conquistata dopo l’arrivo del Covid e non esitano a dare il proprio ‘imprimatur’ alla versione proposta dalle autorità.

Si parla così di un vaccino che permette di essere completamente immunizzati, affermazione che è invece una banale fake news. Il significato di immunità dovrebbe essere noto a tutti, trattandosi di un concetto col quale si inizia a familiarizzare già durante le scuole dell’obbligo, ma che oggi quanto mai risulta fumoso e sfuggente.

Nessuna immunità per chi riceve una, due o anche tre o più dosi di qualsiasi vaccino tra quelli attualmente in distribuzione. La verità nuda e cruda è questa, checché ne dicano i vari Draghi e Speranza. Si tratta prima di tutto di un vaccino imperfetto, vale a dire incapace di prevenire la contrazione e quindi la trasmissione del virus, ma non solo.

Un vaccino imperfetto dovrebbe essere in grado almeno di proteggere dalla malattia, ma nel caso dei vaccini anti-Covid anche questo obiettivo viene clamorosamente mancato, come dimostrano i dati sui decessi Covid che ci arrivano dai Paesi con la più alta percentuale di vaccinati al mondo quali Regno Unito e Israele.

Il vaccino non dà immunità quindi, nella migliore delle ipotesi riduce, e non si sa esattamente di quanto, le probabilità di contrarre la forma grave della malattia, e quindi il rischio di morte. Nessuna immunità, solo una riduzione del rischio peraltro da quantificare.

E a tal proposito vale la pena ricordare che riducono il rischio di contrarre la forma grave della malattia anche seguire una sana alimentazione, praticare regolarmente attività sportiva, evitare il fumo, l’alcol ed altri eccessi nocivi per la salute.

In questi casi poi non vi sono effetti collaterali gravi, se non per le case farmaceutiche che ne risentirebbero dal punto di vista degli incassi in quanto uno stile di vita sano ridurrebbe il consumo di medicinali.

L’unica strada percorribile però resta il vaccino, se non altro a sentire le parole di Mario Draghi e quelle del ministro della Salute Roberto Speranza che nella giornata di ieri hanno annunciato l’estensione del Green Pass a tutta una serie di luoghi e attività aperte al pubblico nell’intento di convincere i più scettici a cedere al ricatto accettando così l’inoculazione del vaccino.

Ma da quali luoghi pubblici verranno esclusi i non vaccinati? Il pass entra in vigore il 6 agosto, e la lista delle attività che dovrebbero richiederlo prima di consentire l’accesso ce la legge il ministro della Salute in conferenza stampa.

“Attività di ristorazione in qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo al chiuso, gli spettacoli aperti al pubblico, gli eventi e le competizioni sportive, i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura, le piscine, le palestre, i centri benessere, le fiere, le sagre, i convegni e i congressi, i centri termali, i parchi tematici e di divertimento, i centri culturali, i centri sociali e ricreativi, le attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e i casinò e ancora le procedure concorsuali”.

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