Stato di emergenza: verso la proroga fino al 31 marzo. Ecco cosa comporta per viaggi, mascherine e attività

Manca meno di un mese e mezzo alla fine dello stato di emergenza che almeno per il momento ha la scadenza fissata al 31 dicembre 2021. La proroga, per legge, potrebbe portare la durata dello stato di emergenza solo fino al 31 gennaio 2022, data alla quale si raggiunge il limite massimo di 24 mesi consentito dall’attuale normativa che regola lo stato di emergenza appunto.

A quanto però se il presidente del Consiglio riterrà opportuno procedere con una ulteriore proroga lo farà indipendentemente da quanto stabilito dalle norme in vigore. La decisione di Mario Draghi tuttavia, stando a quanto trapela da Palazzo Chigi, arriverà solo a ridosso dell’attuale scadenza.

Secondo alcune fonti governative, stando a quanto riportato anche da Il Messaggero, lo stato di emergenza verrà prorogato almeno fino al 31 gennaio, ma probabilmente si arriverà al 31 marzo.

In questo secondo caso, come fa notare il noto quotidiano, si dovrà intervenire con una norma ad hoc. “In base all’articolo 24 del decreto legislativo 1 del 2008, lo stato di emergenza non può superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi” conferma Il Messaggero “ciò significa che se il governo vorrà prolungarlo a fine marzo dovrà varare una norma” ad hoc.

Questa norma potrebbe ad esempio essere inserita nel decreto “milleproroghe” e con essa la fine dello stato di emergenza potrebbe slittare a oltranza a piacimento dell’ex presidente della Banca Centrale Europea.

Lo stato di emergenza sarà prorogato fino al 31 marzo

È questa al momento l’ipotesi più accreditata per quel che riguarda la proroga (ormai certa) dello stato di emergenza. Si era parlato nei giorni scorsi anche della possibilità di una proroga che portasse la nuova scadenza dello stato di emergenza al 30 giugno, quindi all’estate 2022, ma la decisione del premier potrebbe alla fine essere quella di far slittare la scadenza intanto di 3 mesi.

Quanto alla scadenza dello stato di emergenza al 31 marzo, abbiamo la conferma del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha dichiarato: “stiamo valutando questa soluzione senza timore”.

Una conferma arriva anche dal sottosegretario alla Salute, Angelo Costa, che ha spiegato: “bisogna arrivare al 90% di vaccinati, soglia che ci permetterebbe di affrontare meglio la pandemia, fino ad allora lo stato di emergenza è indispensabile. Continua a non essere molto chiaro per quale ragione la soglia del 90% sarebbe sufficiente, ma non lo è l’attuale soglia dell’85%.

Cosa comporta la proroga dello stato di emergenza

Ma a cosa serve effettivamente lo stato di emergenza, oltre che a dare la percezione ai cittadini che ci si trovi in una situazione eccezionale e che il normale stato di diritto sia solo temporaneamente sospeso? I vantaggi per chi gestisce la cosa pubblica non sono pochi.

Grazie allo stato di emergenza si possono adottare diverse scorciatoie che non sarebbero accessibili in condizioni di normalità. Come spiega anche Il Messaggero, durante lo stato di emergenza si possono “attuare interventi speciali con ordinanze in deroga alle disposizioni di legge” e in più “vengono snellite le procedure di approvazione di leggi e decreti”.

Anche l’uso delle mascherine o il distanziamento sociale sono legati al persistere dello stato di emergenza, infatti solo in questo caso il governo può disporre misure sanitarie.

Grazie allo stato di emergenza il governo gode in un certo qual modo di ‘poteri speciali’ infatti il premier può ad esempio fare ampio ricorso agli ormai famosi Dpcm, che non passano attraverso l’approvazione del Parlamento. Il presidente del Consiglio in questo modo può scavalcare gli organi democratici ed introdurre limitazioni o disporre chiusure.

È stato infatti con l’emanazione di Dpcm, spesso accompagnati da ordinanze del ministero della Salute, che di volta in volta sono state introdotte le varie limitazioni, i lockdown, le chiusure delle attività, le zone rosse, arancioni, gialle e bianche, l’uso delle mascherine, la norma del distanziamento sociale, il coprifuoco, i limiti di spostamento tra Regioni e le regole riguardanti il numero di persone che possono essere ricevute a casa.

E ancora sempre con questo strumento normativo legato al persistere dello stato di emergenza sono state stabilire regole per la chiusura anticipata di bar e ristoranti, la chiusura delle discoteche e dei locali notturni, sono state definite le regole per l’utilizzo dei tamponi, disposta la quarantena per chi arriva da determinati Paesi esteri.

Senza stato di emergenza niente limiti per i viaggi e decadono Cts e commissario

Per quanto riguarda i viaggi all’estero in particolare, è solo con il perdurare dello stato di emergenza, come confermato ancora da Il Messaggero, che possono restare in piedi alcune regole che vietano ad esempio alcune destinazioni e stabiliscono quali precauzioni si devono adottare per il rientro da altre.

Lo stato di emergenza permette infine la sopravvivenza di alcune figure nate proprio nell’ambito della gestione emergenziale, come in primis il commissario straordinario, ruolo attualmente ricoperto dal generale Francesco Paolo Figliuolo.

L’intera struttura commissariale verrebbe messa da parte con la fine dello stato di emergenza, un organo che dovrebbe avere la funzione soprattutto di portare avanti verso gli obiettivi da raggiungere la campagna vaccinale che, ufficialmente, sarebbe terminata il 30 settembre 2021.

L’altro organo che cesserebbe di esistere con la fine dello stato di emergenza sarebbe poi il Comitato Tecnico Scientifico, cioè quel gruppo di esperti e non sulla base delle indicazioni del quale il governo stabilisce la linea da seguire. Il Cts è stato infatti istituito nelle primissime fasi dell’emergenza il 5 febbraio 2020 con ordinanza del ministero della Salute, e poi modificato nella sua composizione il 17 marzo 2021.

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