M5s: sospese le modifiche allo Statuto e la nomina di Conte a presidente del Movimento

Appare sempre più evidente la crisi identitaria del Movimento 5 Stelle, creature di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio che nasceva in forte contrapposizione al sistema eurocentrico, incanalando il forte malcontento della maggioranza relativa dei cittadini italiani, poi divenuto un piccolo partito convintamente europeista che si colloca nella galassia del centro-sinistra.

La rapida metamorfosi del Movimento 5 Stelle è avvenuta passo dopo passo sin dalla nascita del primo governo Conte, fino alle modifiche apportate allo statuto nell’estate 2021 che hanno portato poi alla nomina a nuovo presidente del movimento di Giuseppe Conte.

Modifiche e successiva nomina a presidente del partito di Beppe Grillo sono state però sospese in via cautelare con un’ordinanza del Tribunale di Napoli, mettendo ancora una volta in evidenza la profonda crisi di un movimento che ha completamente rinnegato le proprie origini e la propria base.

Grillo: “le sentenze si rispettano. La situazione è complicata”

Sulla sentenza del tribunale di Napoli ha rilasciato un commento, via social, lo stesso Beppe Grillo. “A seguito dell’ordinanza del Tribunale di Napoli che ha sospeso le delibere impugnate del MoVimento 5 Stelle del 3 agosto 2021 di modifica dello Statuto e del 5 agosto 2021 di nomina del presidente, ha acquisito reviviscenza lo Statuto approvato il 10 febbraio 2021″.

Nello stesso post pubblicato su Facebook da Grillo si legge ancora: “le sentenze si rispettano. La situazione, non possiamo negarlo, è molto complicata. In questo momento non si possono prendere decisioni avventate. Promuoverò un momento di confronto anche con Giuseppe Conte. Nel frattempo, invito tutti a rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire”.

Conte: “a questa sospensione si risponde con un bagno di democrazia”

Il post pubblicato dal garante del Movimento 5 Stelle è stato poi condiviso dallo stesso Giuseppe Conte il quale, nel tardo pomeriggio di ieri, dopo un incontro con l’ex capo politico reggente Vito Crimi e il notaio aveva garantito che in breve tempo sarebbe stato possibile trovare una soluzione.

Nel corso della serata poi, Conte ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo su La7 ha aggiunto sulla questione dell’ordinanza del Tribunale di Napoli che “a questa sospensione si risponde con un bagno di democrazia”.

“Erano già in programma delle modifiche dello statuto” ha quindi spiegato l’ex premier “si aggiungerà una ratifica da parte di tutti gli iscritti, anche quelli che lo erano da meno di sei mesi, senza aspettare i tempi di un giudizio processuale”.

Quanto a quello che accadrà ora, Giuseppe Conte ha spiegato che, come confermato dallo stesso Vito Crimi, si andrà verso “una nuova votazione secondo le indicazioni del giudice”. La nuova votazione era infatti stata annunciata in una nota del M5s, dove si spiegava che le modifiche dello statuto sospese saranno rimesse al voto e che questa volta vi prenderanno parte tutti gli iscritti, esclusi compresi.

Per il Tribunale di Napoli “gravi vizi nel processo decisionale”

Nel comunicato veniva altresì precisato che il Tribunale di Napoli “non ha accertato l’invalidità delle delibere adottate, ma dispone, in via meramente provvisoria, la sola ‘sospensione’ delle suddette delibere“.

Le delibere del 3 e del 5 agosto 2021, con cui si modificava lo statuto del Movimento 5 Stelle e si nominava Giuseppe Conte presidente del partito fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, sono state sospese “in via cautelare” dal tribunale di Napoli.

Parliamo di delibere con le quali si dava il via alla rifondazione del Movimento 5 Stelle, quindi di importanza cruciale per il suo futuro, ma che, secondo l’ordinanza del tribunale di Napoli presentavano “gravi vizi nel processo decisionale”.

In particolare il tribunale punta il dito sull’esclusione dal voto ad agosto scorso di oltre un terzo degli iscritti ed il conseguente mancato raggiungimento del quorum. Si tratta di 81.839 persone che erano iscritte da meno di sei mesi e che pertanto, come accaduto anche in passato, non erano state ammesse alla votazione.

Tra le modifiche che si apportavano allo statuto anche quella per mettere da parte il limite dei due mandati. Un argomento questo di cruciale importanza che è stato affrontato dallo stesso Giuseppe Conte nella serata di ieri a Otto e Mezzo.

“La discussione sul limite di mandati produce mal di pancia comprensibili. Ma resta un principio ispiratore, che la politica non è una professione ma una vocazione” ha detto Conte “secondo me questa regola ha un fondamento che va mantenuto, ne vorrei discutere con Grillo, ma ragionerei sul trovare qualche volta delle deroghe“.

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