BCE alzerà ancora i tassi di interesse. Lagarde: “inflazione non ha ancora raggiunto il picco”

Nel corso della giornata di ieri, 28 novembre, l’euro ha seguito un movimento rialzista che lo ha portato ad essere scambiato a 1,05 con il dollaro Usa, ma la spinta si è esaurita in poco tempo.

Questo effetto, seppur di breve durata, sembra essere il risultato delle parole del presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, che è intervenuta presso il Parlamento europeo sul tema dell’inflazione.

BCE, i tassi verranno “alzati ulteriormente”

La Lagarde ha spiegato che il tasso d’inflazione in Europa non ha ancora raggiunto il suo picco massimo, ed ha anche confermato l’intenzione da parte della BCE di provvedere ad un ulteriore rialzo dei tassi di interesse.

L’inflazione della zona euro non ha ancora raggiunto l’apice e il rischio è che cresca ancora oltre a quanto previsto oggi” ha spiegato il presidente della Banca centrale “non vediamo le componenti o la direzione che mi porterebbero a credere che abbiamo raggiunto il picco dell’inflazione”.

Nel corso del suo intervento la Lagarde ha spiegato inoltre: “ogni volta che chiedo ai miei economisti in Bce la risposta che ottengo al momento è che il rischio è al rialzo, senza qualificare il rialzo”. Non è dato sapere quindi, almeno per ora, quanto aumenteranno i tassi di interesse, mentre non vi sono dubbi sul fatto che si proseguirà in questa direzione.

“Quanto, quanto a lungo e quanto in alto” dovranno salire i tassi di interesse “non è qualcosa su cui ho un’idea” ha dichiarato la Lagarde “penso che siano i tassi di interesse che devono essere abbastanza alti per consegnare il target di medio termine di inflazione al 2%, che abbiamo”.

Secondo Lagarde il rischio è di addentrarsi su un percorso che facilita la recessione, infatti ha spiegato: “può darsi che questo ci porti in un territorio restrittivo, ma è qualcosa che, come ho detto, discuteremo incontro per incontro e sulla base dei dati”.

Knot, Banca centrale olandese: “inflazione verso il 2% nel 2024”

Poco prima dell’intervento di Christine Lagarde presso l’Europarlamento, il governatore della banca centrale olandese, nonché membro del consiglio direttivo della Bce, Klaas Knot, ha riferito: “nelle nostre previsioni ipotizziamo che l’inflazione torni a valori vicini al 2% nel corso del 2024” ma “va anche detto che i rischi per questa previsione sono tutti al rialzo”.

Secondo il numero uno della banca centrale olandese “non è affatto scontato” che avremo una recessione, anche se “di sicuro avremo una crescita più debole”.

Sullo stesso tema è intervenuto anche il presidente della banca centrale spagnola, Pablo de Cos, che ieri ha confermato che “la Banca centrale europea non ha ancora terminato il ciclo di rialzo dei tassi d’interesse, che ai livelli attuali non sono sufficienti a raffreddare l’inflazione e riportarla all’obiettivo del 2%”.

Lagarde chiede politiche fiscali volte a ridurre gli indici del debito pubblico

Nel corso del suo intervento Christine Lagarde si è rivolta ai governi dei singoli Stati chiedendo che “perseguano politiche fiscali che dimostrino il loro impegno a ridurre gradualmente gli elevati indici del debito pubblico”.

La Lagarde ha inoltre espresso parere favorevole rispetto alle “proposte della Commissione per riformare il quadro di governance economica dell’Ue”. “Sono necessarie politiche di bilancio sostenibili non solo per garantire la sostenibilità del debito a medio termine” ha spiegato ancora la Lagarde “ma anche per sostenere le tre transizioni chiave che determineranno il nostro futuro e il nostro modello di crescita: verso un’energia più pulita, una maggiore sicurezza economica e un’economia più digitale e produttiva”.

Lagarde sull’Italia, è “il maggior destinatario dei fonti per la ripresa e a resilienza”

Non poteva mancare, da parte della numero uno della BCE, un focus sull’Italia, “il maggior destinatario dei fondi per la ripresa e la resilienza“, il che comporta “una serie di misure, una serie di cambiamenti che devono avvenire” ha spiegato la Lagarde.

“La nostra speranza dal punto di vista della politica monetaria è che tali misure vengano attuate per aiutare l’economia italiana ad affrontare le difficoltà che è stata la prima ad affrontare quando il Covid ha iniziato a colpire” ha affermato Christine Lagarde “credo che sia una grande opportunità per dimostrare che dal punto di vista di bilancio strutturale” può esserci una “forte determinazione a trainare l’Italia in una situazione economica migliore”.

Nel complesso le parole della Lagarde riferite all’Italia hanno il suono dell’approvazione di quanto fatto fino ad ora dai governi che hanno preceduto quello di Giorgia Meloni. In Italia “sono stati compiuti progressi significativi negli ultimi due anni, in particolare in termini di riforme strutturali, di miglioramento della produttività dell’economia italiana, di conseguenza aumentando la sua produzione potenziale”.

“Si spera che quelle misure strutturali rimarranno per lungo tempo” ha detto la Lagarde interpellata in commissione Econ al Pe sull’economia italiana “questo sarà necessario per dimostrare la loro efficienza per l’economia”.

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