TikTok, il governo Usa ha trovato una soluzione e ora il ban è più vicino

Qualche avvisaglia c’era già stata nei giorni scorsi, quando era stata diffusa la notizia che entro 30 giorni tutti i dipendenti delle agenzie federali statunitensi avrebbero dovuto eliminare TikTok dai propri dispositivi di lavoro.

In quel caso si trattava di un intervento volto a “proteggere la sicurezza e la privacy degli americani” che però riguardava solo alcune figure facenti parte dell’amministrazione Usa.

Ora invece si va verso un vero e proprio ban di TikTok che riguarderebbe tutti i cittadini americani, non solo quelli all’interno di alcune istituzioni.

Il governo Usa pronto a bandire TikTok

Pare che il governo degli Stati Uniti abbia finalmente trovato un modo per bandire TikTok, la popolare applicazione social che secondo la Casa Bianca può avere la funzione di “raccogliere dati di milioni di utenti, controllare l’algoritmo che consente la diffusione di un post, utilizzabile per influenzare scelte politiche, o per controllare il software su milioni di dispositivi”.

Il ban di TikTok si basa su un disegno di legge bipartisan che autorizza il segretario al Commercio a bloccare le operazioni di realtà straniere all’interno del territorio nazionale nei casi in cui queste possano rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale. Vengono citati quindi Paesi quali Cina, Corea del Nord, Cuba, Iran, Russia e Venezuala.

La notizia segue quella di qualche giorno fa che riguardava l’intenzione da parte del Parlamento Ue di vietare l’utilizzo di TikTok ai propri dipendenti.

Ora il governo Usa sta lavorando a questo disegno di legge che permetterebbe di adottare un approccio a 360 gradi basato sul rischio. Per Washington questo sarebbe l’unico modo in cui è possibile fermare l’attività di TikTok e al tempo stesso anche quella di altri eventuali soggetti che operano nel settore delle telecomunicazioni, con un chiaro riferimento a Huawei e ZTE.

Il disegno di legge assegnerebbe alle agenzie governative il ruolo di “scoraggiare, interrompere, prevenire, proibire, indagare o altrimenti mitigare” i servizi potenzialmente pericolosi che hanno accesso ai dati personali sensibili di oltre 1 milione di cittadini americani.

Sulla questione è arrivato anche il commento del senatore Michael Bennet, il quale ha dichiarato a proposito del ban di TikTok: “non dovremmo permettere a nessuna azienda soggetta ai dettami del Partito Comunista Cinese di raccogliere dati su un terzo della nostra popolazione, e mentre TikTok è solo l’ultimo esempio, non sarà l’unico. Il governo federale non può continuare ad affrontare la nuova tecnologia straniera proveniente da nazioni avversarie in modo una tantum; abbiamo bisogno di un meccanismo strategico e duraturo per proteggere gli americani e la nostra sicurezza nazionale”.

Se questo ban andrà effettivamente in porto, Apple e Google si troveranno costretti ad eliminare la app TikTok dai rispettivi store.

Da parte della società ByteDance, proprietaria di TikTok, continuano a negare di raccogliere dati personali di cittadini americani, e più in generale occidentali, per conto del governo di Pechino.

È stata la stessa società cinese tra l’altro a presentare il Progetto Texas, con il quale l’azienda spiega in che modo sia possibile ridurre il potenziale rischio di accesso ai dati degli utenti statunitensi da parte delle autorità cinesi.

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