Terra dei Fuochi, scoperto lago di rifiuti in una cava. Troupe televisiva assalita a pugni e spintoni

È stato scoperto a San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, il lago letteralmente formato da rifiuti abbandonati in una cava dismessa ormai da anni. Al suo interno c’è di tutto, dai semplici rifiuti di plastica a pneumatici d’automobile, ma anche materiali ingombranti come elettrodomestici, dal frigorifero alla lavatrice e persino carcasse di automobili.

Il tutto a galleggiare sul torbido specchio d’acqua o a deteriorarsi nel fondo del laghetto, un bacino artificiale fatto di liquami, usato ormai come sversatoio abusivo. Il reparto sub dei Vigili del Fuoco si è recato sul posto ed ha iniziato a scandagliare il fondale che arriva fino a 4 metri di profondità. Sul fondale melmoso però la visibilità con le telecamere è nulla.

Il laghetto è situato a circa dieci metri più in basso rispetto alla superficie della cava che è chiamata Cava Giglio. L’operazione è partita in seguito ad una denuncia, ed è stata ordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ora ha dato il via alle indagini delegando la Polizia Metropolitana di Napoli.

Troupe di Video Informazioni aggredita a pungi e spintoni

Sul posto, per la realizzazione del servizio del Corriere del Mezzogiorno, si è recata la troupe di Video Informazioni composta dal giornalista Pier Paolo Petino, direttore dell’Agenzia, e dal videomaker Alessandro Carlos Jovane. I due operatori sono stati avvicinati da alcune persone del luogo, tra le quali presumibilmente vi erano i proprietari di uno dei terreni che confinano con la cava, e aggrediti.

I giornalisti Petino e Jovane non si trovavano neppure nel perimetro della proprietà privata, ma sono stati assaliti con spintoni e pugni. Lo stesso Jovine è stato colpito da un pugno per il quale è stato portato subito al pronto soccorso per accertamenti.

Contattato telefonicamente dall’Ansa, Alessandro Jovine ha raccontato come si sono svolti i fatti. Ha spiegato di essersi mosso verso gli aggressori che avevano spinto a terra il direttore dell’Agenzia Petino, con l’intenzione di soccorrerlo, e di essere stato colpito con un pugno appena giunto in prossimità del gruppo.

L’aggressione non ha avuto conseguenze ancora più gravi per i giornalisti grazie all’intervento della Polizia metropolitana e dei Vigili del Fuoco che erano sul posto per eseguire i rilievi del caso. I responsabili dell’aggressione sono stati identificati e denunciati.

Solidarietà da parte di Fnsi, Sugc e Unione Cronisti della Campania

“Sono quattro i giornalisti aggrediti negli ultimi cinque giorni, quella della Campania è una situazione di emergenza per l’informazione come ha evidenziato il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, durante la riunione di venerdì scorso” hanno dichiarato in un comunicato congiunto la Fnsi, il Sugc e l’Unione Cronisti della Campania.

“Il sindacato offrirà tutta l’assistenza possibile ai colleghi aggrediti, ai quali va la nostra solidarietà, e si costituirà parte civile nel processo contro i loro aggressori. Ma è evidente che sono necessarie iniziative forti sul territorio, dove a rischio c’è l’agibilità stessa della professione” si legge ancora nel comunicato.

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