Nel vertice italo-francese sull’ambiente i temi del green deal, emissioni, biodiversità, economia circolare

Si è svolto a Napoli il vertice Italo-Francese sull’ambiente, a prendervi parte i e Capi di Stato e di Governo dei due Paesi, ed i ministri di Esteri, Giustizia, Economia e Finanze, Ambiente, Istruzione, Beni culturali, Interno, Difesa, Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti, Università, Politiche Europee.

Sono passati due anni dall’ultimo vertice incentrato sul tema dell’ambiente tra i due Paesi, i cui rappresentanti si incontrarono in quell’occasione a Lione. Il ministro Sergio Costa ha quindi avuto un confronto con la sua omologa francese, la ministra per la transizione ecologica e solidale, Elisabeth Borne.

I temi oggetti di approfondimento dell’incontro sono stati:

  • Un cambio di marcia nella valutazione d’impatto della Commissione in vista di una definizione dei nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni del 2030 (NDCs europei) da parte del Consiglio Europeo, entro l’estate, con l’obiettivo di giungere ad una loro definizione entro la preCop di Milano
  • L’estensione al 30% delle aree protette, marine e terrestri, con la realizzazione dell’area Seca entro i termini della tabella di marcia di Napoli e di promozione della Neca.

Il ministro per l’Ambiente Sergio Costa ha spiegato che “sui terreni di ambiente e clima la collaborazione italo-francese non è mai venuta meno in questi anni di relazioni bilaterali, come testimonia anche il successo della CoP di Napoli sulla Convenzione di Barcellona, in particolare con l’avvio dell’area Seca”.

“Abbiamo lavorato in grande sintonia condividendo punti di impegno e obiettivi, e continueremo in questa direzione” ha affermato ancora il ministro “avvertiamo, spinti dalle nostre opinioni pubbliche, e soprattutto dalle fasce più giovani, il senso di urgenza e la necessità di azioni immediate ed incisive, con l’orizzonte della neutralità climatica del 2050“.

La questione delle emissioni

Nel corso dell’incontro tenutosi a Napoli si è affrontato anche il problema delle emissioni inquinanti, sul quale il ministro Costa ha presentato la linea del Governo italiano. “L’Italia sostiene l’indirizzo programmatico della Presidente von der Leyen: promuovere, mediante un Green Deal europeo, un nuovo approccio economico in Europa, azzerando entro il 2050 le emissioni clima-alteranti” ha spiegato Costa.

Un incontro che per il ministro lascia un segno positivo nel percorso comune verso una economia sostenibile. “Abbiamo convenuto su un percorso di accelerazione della valutazione di impatto della Commissone per i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni. Lo scopo di riuscire a definire i nuovi NDC europei prima della Pre CoP di Milano, mostrando così al mondo che l’Unione fa la sua parte da protagonista dell’azione climatica” ha dichiarato Costa “sosterremo il Green Deal, strumento essenziale a questo fine”.

L’ampliamento delle aree protette

Un altro tema su cui c’è stata massima condivisione di vedute, tra i Governi dei due Paesi, che hanno concordato sulla necessità di ampliare le porzioni di territorio destinate ad aree protette, sia marine che terrestri.

Il ministro Costa a tal proposito ha precisato che l’obiettivo, da lui stesso definito “ambizioso” è di arrivare “almeno al 30%”. Un obiettivo “che si sposa bene con la visione di Italia Paese Parco che stiamo perseguendo con le politiche ambientali degli ultimi 18 mesi” ha precisato poi il ministro.

Sempre intorno al tema della tutela del territorio, si è parlato della necessità di proteggere il Mediterraneo e le popolazioni che vivono sulle sue sponde. “Il successo del lancio della SECA alla CoP di Napoli è un segno tangibile della nostra fruttuosa collaborazione bilaterale al servizio di ambiziosi obiettivi multilaterali” ha spiegato il ministro.

“Riteniamo importante avviare quanto prima i lavori tecnici propedeutici per la predisposizione della proposta SECA da inviare alla Organizzazione Marittima Internazionale, secondo la roadmap approvata a Napoli” ha aggiunto ancora il ministro “e concordiamo sull’importanza di cominciare a ragionare fin d’ora di un’area NECA che possa tutelare maggiormente il Mediterraneo e i suoi delicati ecosistemi, oltre che la salute dei cittadini delle città portuali e costiere”.

Il vertice tra il presidente Conte ed Emmanuel Macron

Anche nel corso del vertice tra i due premier sono state approfondite le tematiche ambientali, che sono state al centro del dibattito nel corso del quale sono emerse linee comuni.

Ne ha parlato il presidente Emmanuel Macron in conferenza stampa affermando: “le autorità di Italia e Francia hanno un’agenda comune in materia di lotta al cambiamento climatico e di biodiversità: entrambi concordiamo sull’urgenza di questo tema”.

“Stiamo lavorando per delineare obiettivi climatici ancora più ambiziosi per gli anni a venire e abbiamo già avviato una serie di importanti iniziative congiunte come il rilancio dell’Autostrada ferroviaria alpina, che contribuirà sensibilmente alla riduzione delle emissioni di gas serra” ha annunciato Macron.

Il premier Conte dal canto suo ha confermato gli obiettivi comuni dei due Paesi. “Le autorità di Italia e Francia hanno una sensibilità comune sulla questione del Green deal, che crediamo debba avere una dimensione non solo europea ma anche nazionale” ha spiegato Giuseppe Conte.

“Il cambiamento climatico è una sfida cruciale che dobbiamo vincere nell’interesse nostro e delle generazioni future” ha detto ancora il presidente del Consiglio, che ha poi ribadito l’importanza di adottare “strumenti finanziari adeguati” in grado di rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi.

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