Covid: Glaxo produrrà il vaccino per le truppe statunitensi

A seguito del contratto chiuso con il Governo britannico per la fornitura di 60 milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus, la Gsk (GlaxoSmithKline) ha raggiunto un altro accordo con gli USA. Questo contratto con il Pentagono da 342 milioni di dollari prevede “la produzione di quantitativi di massa di vaccino contro il Covid-19” per l’esercito USA.

Stando a quanto riferito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, l’azienda Glaxo sarebbe stata l’unica a presentare un’offerta volta a sostenere l’esercito statunitense “nel continente americano e in altri territori fuori dagli USA”. Si stima che il lavoro, supervisionato dall’esercito USA, verrà completato entro il 28 febbraio 2021 e verrà svolto nella Carolina del Nord.

Accordo Sanofi-Glaxo con il Governo britannico

Come già precedentemente riportato, la britannica Gsk e la francese Sanofi hanno stretto un accordo con il Governo di Londra per la fornitura di 60 milioni di dosi del loro vaccino contro il coronavirus. Grazie a questo accordo, il numero di dosi assicuratesi dalla Gran Bretagna sale a 250 milioni, anche grazie a contratti con AstraZeneca, BioNTech/Pfizer e Valneva.

Secondo Sanofi e Gsk, il loro vaccino potrebbe essere già disponibile a partire dal primo semestre 2021. Inoltre entrambi i gruppi affermano che “sono in corso colloqui con la Commissione Europea, Italia, Francia e altri Governi per garantire l’accesso globale al prodotto“. Le due società stimano inoltre di far avviare la fase 1/2 di sviluppo del loro campione già a settembre. Se i controlli andranno come previsto, a fine anno verrà già avviata la fase 3, ossia quella di sperimentazione sull’uomo.

Inoltre vi sono altre notizie incoraggianti del settore: le società statunitensi Moderna e Pfizer hanno infatti annunciato l’inizio della fase 3 per il loro prodotto. Secondo quanto riportato da Fauci, immunologo della task force anti Covid-19 USA, già un primo vaccino potrebbe essere pronto entro ottobre o novembre. Infatti ha affermato “l’approvazione a ottobre è possibile, probabilmente a novembre, ma potrebbe arrivare anche prima“.

Ma chi è GlaxoSmithKline?

Glaxo è una casa farmaceutica britannica nata nel 2000 dalla fusione di due compagnia: Glaxo Wellcome e SmithKline Beecham. Nel 2016 era diventata la decima industria farmaceutica del mondo, ma dando una rapida occhiata alla sua pagina Wikipedia, si può notare come il suo percorso non sia del tutto privo di controversie.

E’ possibile infatti notare che la compagnia è stata più volte accusata e condannata per diversi motivi. Nel 2012 è stata condannata “per il più grande caso di frode sanitaria negli Stati Uniti”. In seguito a queste accuse, la Glaxo ha deciso di pagare 3 miliardi di dollari per il risarcimento, che costituisce la cifra più alta mai pagata da una casa farmaceutica.

Le basi dell’accusa sono: “promozione illegale di prescrizioni di farmaci, non aver riportato correttamente i dati di sicurezza di utilizzo, corruzione di medici e promozione di medicine per usi non autorizzati“.

Uno dei farmaci promossi dalla compagnia era la paroxetina, anti-depressivo diretto ai bambini e che era stato venduto come “non inducente dipendenza“. Queste dichiarazioni sarebbero state poi smentite da diversi esperti e proprio il fatto di aver nascosto ai pazienti la presenza di possibili effetti collaterali, è uno dei motivi che hanno portato alla condanna per frode nel 2012.

Nel 2004 inoltre, dopo aver deciso di patteggiare la condanna per frode e di pagare 2,5 miliardi di dollari di risarcimento, nel processo di condanna vennero mostrate prove che indicavano “un’azione di soppressione dei risultati delle ricerche non favorevoli alla paroxetina“.

Sempre consultando la pagina Wikipedia di Glaxo è possibile leggere di un’altra pesante accusa di cui si è macchiata la casa farmaceutica. Nel 2012 un giudice argentino irrogò una multa di 400 000 AR$ (circa 180 mila euro) ad un laboratorio GSK di Buenos Aires in seguito ad alcune irregolarità riscontrate. Queste riguardavano “la concessione del consenso genitoriale ai trial clinici di alcuni minorenni di un vaccino antimalaria“.

La segnalazione era avvenuta a seguito della morte di 14 bambini durante la sperimentazione. In seguito emerse che le autorizzazioni a effettuare il vaccino erano state ottenute da “congiunti senza potestà (nonni), genitori a loro volta minorenni e in un caso da una madre con problemi mentali”.

La multa venne quindi irrogata per “inadempienza ai doveri di controllo che obbligano a verificare che il benessere delle persone coinvolte sia tutelato, che i dati emersi dalla sperimentazione siano completi, precisi e verificabili“.

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