Attualmente l’impossibilità di aumentare la potenza rinnovabile installata in settori compatibili con il campo degli investimenti, dello sviluppo tecnologico e soprattutto degli obiettivi di decarbonizzazione, è dovuta principalmente a procedure di autorizzazione lunghissime e molto laboriose.
La seconda conferenza regionale “Forum QualEnergia 2020” tenutasi nelle scorse settimane a Palermo, ha avuto come tema di base la questione del cosiddetto “permitting“. Alla conferenza hanno preso parte i rappresentanti di molte organizzazioni, come Legambiente, Kyoto Club, Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica (FREE), Associazione Nazionale Energia del Vento (ANEV) ed Elettricità Futura, oltre naturalmente a numerosissime aziende.
Oltre ad affrontare il problema legato alle barriere procedurali, l’altro punto chiave del dibattito, sempre legato però al primo, è stato quello riguardante le barriere mentali e culturali, che rappresentano ancora delle realtà concrete con cui molti operatori si scontrano ogni giorno.
Durante la conferenza si è anche discusso di ciò che si sta facendo per abbatterle, citando alcuni casi come ad esempio il fotovoltaico in agricoltura, il repowering eolico e la diffusione degli impianti di comunità energetiche rinnovabili.
Gianni Girotto, presidente della Commissione Industria del Senato, alla fine del convegno ha poi fatto un bilancio della situazione attuale e di tutte le azioni intraprese per migliorarla, sostenendo che i fattori positivi sono due: il varo delle comunità energetiche rinnovabili, avvenuto in largo anticipo rispetto alle scadenze europee, e il superbonus del 110% per l’efficientamento energetico del parco residenziale.
Il senatore ha poi aggiunto che questi due punti, per quanto positivi, possono comunque essere migliorati e a riguardo ha detto di aver inserito da poco degli emendamenti nella legge di delegazione europea sull’implementazione delle comunità energetiche.
Un emendamento in particolare, descritto dal Senatore come “un deciso passo avanti”, è quello che riguarda l’apertura di un “dispacciamento decentralizzato”. Infatti Girotto si è detto favorevole a sostituire l’attuale modello centralizzato, sostenendo: “Con un modello di produzione distribuita di energie rinnovabili bisogna passare chiaramente a un modello di dispacciamento decentralizzato“.
Ma tornando alla questione chiave della conferenza, Il Senatore Girotto ha affermato che “la madre di tutte le negatività è il permitting, la fase autorizzatoria decisamente troppo lunga, troppo complessa e con troppe volte in cui gli enti locali non perfettamente coesi con la normativa negano le autorizzazioni“.
A tal proposito Girotto ha aggiunto che occorre fare un grande sforzo collettivo per poter migliorare questo aspetto. Tra le iniziative poposte e portate avanti dal Governo in questi giorni vi è, ad esempio, quella per velocizzare la “possibilità per le energie rinnovabili, i sistemi di accumulo e il demand response di entrare nel mercato dei servizi ancillari. Stiamo sollecitando ARERA a portare avanti tutta una serie di normative che sono in fase di sperimentazione e di definizione”, ha aggiunto.
Il Senatore ha poi utilizzato un esempio per riferirsi alla completa inutilità dell’efficientamento degli impianti se a questo non ne segue uno del permitting. “Possiamo aumentare moltissimo la produzione rinnovabile, ma se poi non c’è una regolazione che funziona, abbiamo aperto il rubinetto ma l’acqua si disperde e non viene convogliata efficientemente”.
Se poi si vuole davvero chiudere nei tempi più brevi possibili sia le centrali a carbone che quelle a gas, allora sarà necessario rivedere anche il piano di distribuzione degli incentivi (con il Decreto FER 1) e poi ampliando la portata del Decreto FER 2, che stando a quanto rivelato da alcune fonti, dovrebbe già uscire entro la fine di questo mese.
Proprio a proposito del Decreto FER 2, il presidente della X Commissione ha riferito di vedere in questo delle grandi potenzialità: “per il Paese in generale ma soprattutto per la Sicilia, per quanto riguarda il solare a concentrazione (CSP) che sarà inserito nel FER 2, e per l’eolico offshore, anch’esso presente nel decreto, ci saranno decisamente buone opportunità per i progetti che sono stati depositati in corso di autorizzazione”.
Circa il fotovoltaico in agricoltura, o agrivoltaico come viene spesso detto, Girotto ha affermato che da tempo le associazioni ambientaliste hanno accettato questo nuovo strumento e che questo potrebbe essere un metodo valido per rivalorizzare dei terreni in posizioni agricole non proprio floride, producendo così energia rinnovabile di cui si sente un disperato bisogno.
Un altro punto discusso durante la conferenza riguarda l’introduzione di una carbon tax ai confini europei. “Senza di questa non andiamo da nessuna parte, non solo sul settore delle energie rinnovabili ma anche sulla plastica e altri prodotti da cui noi continuiamo a subire una concorrenza non giusta da parte di altri Paesi fuori dall’Unione Europea, perché in buona parte noi paghiamo le esternalità negative con i certificati di emissione, mentre gli altri Paesi producono in maniera molto più sporca e quindi i loro prodotti ci arrivano con prezzi molto più bassi anche per questo motivo”.
Il Senatore ha poi concluso il suo intervendo facendo riferimento ad altre due sfide molto importanti, ossia quella dell’idrogeno e quella delle comunità energetiche rinnovabili. Per quanto riguarda l’idrogeno, ci ha poi tenuto a specificare che non deve trattarsi di idrogeno blu o grigio, prodotto tramite gas naturale, ma di idrogeno verde, prodotto esclusivamente attraverso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
Per rispettare gli obiettivi del PNIEC ha poi aggiunto che le azioni intraprese fino ad ora, quindi occerrà aumentare di molto l’installazione di nuovi impianti, e a tal proposito ha anche invitato tutti i rappresentanti e le grandi istituzioni a concentrarsi sulla rimozione degli ostacoli che attualmente impediscono di aumentare la potenza di installazione di circa 6 volte.
Per quanto riguarda le comunità energetiche, invece, Girotto ha affermato che sono molto utili per invertire il riflesso condizionato di molti enti locali contro gli impianti verdi, definito “Nimby“, ossia “Not in my backyard” (non nel cortile di casa mia).
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