Niente più aereo se puoi arrivarci in treno, la nuova legge per l’ambiente in Francia

Sembra una svolta rivoluzionaria, quella che si è verificata in Francia con l’approvazione di una legge che vieta i voli brevi verso destinazioni raggiungibili entro due ore e mezza di viaggio in treno.

Questa misura, la prima del suo genere al mondo, è stata una richiesta specifica della Convenzione dei cittadini sul clima, ma a quanto pare la sua applicazione sarà molto più blanda di quanto previsto dalla norma nella sua forma originale.

Il governo di Parigi ha avviato questa iniziativa per consentire ai cittadini, attraverso la Convenzione, di proporre effettivamente leggi sulla questione climatica. Tuttavia, a causa dell’enorme influenza dei gruppi di pressione del settore, l’efficacia di questa legge potrebbe essere minima.

Questa nuova normativa fa parte di un pacchetto di misure volte a ridurre le emissioni di gas serra in Francia, concentrandosi sul settore dei trasporti, responsabile del 4% delle emissioni totali in Europa, di cui una quota significativa proviene dai voli brevi. A livello globale, l’81% di queste emissioni deriva dal trasporto passeggeri, di cui il 33,3% è attribuibile ai voli brevi.

Come funziona la nuova legge sui voli brevi in Francia

Il ministro dei Trasporti, Clement Beaune, ha annunciato il 24 maggio su Twitter l’entrata in vigore di un divieto di volo in Francia. Tuttavia, oltre al suo valore simbolico, sembra che questa misura non servirà praticamente a nulla. La proposta originale prevedeva la sospensione di tutti i voli verso destinazioni raggiungibili in 4 ore di viaggio in treno, ma il presidente Emmanuel Macron ha ridotto il limite a 2 ore e mezza.

Inoltre, una volta arrivata all’Assemblea nazionale, la proposta è stata ulteriormente limitata nella sua efficacia. Sono state introdotte numerose clausole ed eccezioni, riducendo il divieto a soli tre collegamenti aerei, specificamente tra l’aeroporto di Parigi Orly e gli aeroporti di Nantes, Lione e Bordeaux. Queste sono le uniche rotte soggette alle restrizioni imposte dal divieto di volo.

L’analisi del testo del decreto evidenzia che il divieto di volo in Francia non si applica a tutti i collegamenti che possono essere coperti in 2 ore e mezza di viaggio in treno. Inoltre, una serie di condizioni limita ulteriormente la portata del divieto anche per le poche rotte coinvolte dalla misura.

Ad esempio, una delle clausole stabilisce che il viaggio deve avvenire tra le stazioni che servono le stesse città degli aeroporti interessati. Tuttavia, se l’aeroporto più importante tra i due è direttamente servito da un servizio ferroviario ad alta velocità, in base alla media del traffico registrato negli ultimi sette anni, la stazione considerata sarà quella dell’aeroporto e non quella della città. Questa disposizione aggiunge ulteriori restrizioni alle condizioni di validità del divieto di volo.

Quali condizioni escludono molte città e limitano l’applicazione del divieto

La legge si scontra con l’impossibilità di essere applicata in tutte le città con aeroporti distanti dal centro, che richiederebbero più di due ore e mezza di viaggio in treno per raggiungerli. Un esempio è l’Aeroporto di Charles de Gaulle. Di conseguenza, questa clausola riduce significativamente il numero di collegamenti brevi interessati, escludendo molte situazioni presenti nelle grandi città.

Inoltre, affinché i voli brevi siano sospesi, la legge richiede che il collegamento tra le due stazioni avvenga senza cambi e sia disponibile più volte al giorno con orari adeguati, garantendo un minimo di otto ore di attività giornaliera durante tutto l’anno. Attualmente, solo i collegamenti ferroviari elencati tra Parigi e Nantes, Lione e Bordeaux soddisfano tali parametri, poiché i voli su queste rotte sono già inattivi da tempo.

Nel frattempo, tutti i voli brevi in partenza dall’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle verso Nantes, Lione e Bordeaux rimangono attivi, così come gli altri collegamenti brevi nel resto della Francia. Inoltre, grazie alle pressioni esercitate dalle compagnie aeree, il divieto rimarrà in vigore solo per tre anni. Di fatto, a queste condizioni, ci si aspetta che l’impatto sul clima e la riduzione delle emissioni dei voli sia praticamente nullo.

Dubbi sull’efficacia del divieto di volo

Attivisti e organizzazioni per il clima hanno fortemente criticato il governo, sostenendo che il divieto di volo sia solo una questione di facciata, ossia “molto rumore per nulla”. Alla luce dei dati, infatti, il divieto si applica soltanto a 5.000 voli all’anno, che rappresentano appena il 2,5% del totale dei voli nazionali in Francia, considerando che i voli interni annuali francesi sono circa 200.000.

Secondo la direzione generale dell’aviazione civile, questo divieto contribuirà a una riduzione di sole 55.000 tonnellate di CO2 all’anno, pari al 2,6% delle emissioni totali dei voli nazionali in Francia durante un anno.

Inoltre, è importante notare che due di queste rotte, Parigi Orly-Bordeaux e Parigi Orly-Lione, erano già state chiuse da Air France nel 2020 a seguito della recessione economica causata dalla pandemia. In sintesi, le critiche sollevate riguardano l’impatto limitato sul clima e il fatto che alcune delle rotte coinvolte fossero già inattive.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!

Telegram
Regolamentazione Trading
Non perdere le nostre notizie! Vuoi essere avvisat* quando pubblichiamo un nuovo articolo? No Sì, certo