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La crescita di interesse per il campo delle intelligenze artificiali, non solo da parte del comune utente ma anche e soprattutto di big tech come Microsoft e Alphabet (Google), va di pari passo con lo sviluppo di programmi che si basano su queste tecnologie.

Sembra che l’intelligenza artificiale sia destinata a prendere sempre più piede nelle nostre vite quotidiane, diventando parte integrante delle nostre abitudini e uno strumento su cui ciascuno di noi rischia di appoggiarsi con sempre maggior frequenza e probabilmente fiducia.

Difficile prevedere quali saranno gli effetti che la sempre maggior adozione di programmi di intelligenza artificiale nelle nostre vite produrrà sullo sviluppo della persona umana e sulla qualità della vita stessa, ma vi sono altri interrogativi che occorre porsi, uno dei quali riguarda gli effetti sull’ambiente.

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei settori ad alta intensità di energia

Di recente abbiamo parlato di come l’applicazione di software di intelligenza artificiale ai motori di ricerca tradizionali possa rappresentare per le grandi società big tech una forte impennata dei costi, legati al fatto che questi strumenti richiedono enormi quantità di energia in più.

Ed è proprio in questo modo che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale può certamente contribuire ad aumentare le emissioni di CO2. Con il sempre maggior impiego di questi strumenti all’avanguardia ci sarà una forte crescita della domanda di energia, necessaria ad alimentare compiter e server che rendono possibile l’elaborazione di enormi quantità di dati.

L’energia elettrica destinata ad alimentare questi server e questi computer viene spesso prodotta, ancora oggi, utilizzando fonti fossili come il carbone o il petrolio, e naturalmente questo non può che determinare un incremento significativo delle emissioni inquinanti nell’ambiente in cui viviamo.

Uno dei possibili impieghi per l’intelligenza artificiale è quello dei trasporti, che è uno dei settori ad alta intensità di energia. Prendiamo le auto a guida autonoma, che richiedono infatti grandi quantità di energia per funzionare con conseguente aumento delle emissioni di CO2.

Un altro impiego dell’intelligenza artificiale è nei processi di produzione, e anche qui parliamo di un settore ad alta intensità di energia nel quale l’aumento del consumo energetico andrà di pari passo con l’ottimizzazione dei processi produttivi attraverso l’utilizzo di AI.

Ridurre le emissioni inquinanti usando l’intelligenza artificiale

Esiste tuttavia la possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale proprio per ridurre le emissioni di CO2. Si può usare AI per ottimizzare ad esempio i sistemi di gestione dell’energia, e questo porterebbe ad un miglioramento dell’efficienza energetica riducendo i consumi.

Si può anche usare l’intelligenza artificiale per ottimizzare le rotte di trasporto e in questo modo si possono ridurre le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti.

Tra gli altri possibili utilizzi dell’intelligenza artificiale volti a ridurre il consumo energetico vale la pena citare anche il miglioramento della gestione delle risorse naturali che contribuirebbe a ridurre l’impatto ambientale.

Si può infatti usare AI per per monitorare meglio la qualità dell’aria o dell’acqua, identificando eventuali anomalie e fornendo informazioni fondamentali per la gestione ambientale.

Infine si potrebbe anche usare l’intelligenza artificiale per monitorare il processo di deforestazione e desertificazione, e attraverso il suo utilizzo sarebbe possibile prevenire e ridurre questi fenomeni con tutti i benefici che ne deriverebbero per l’ambiente.

Come ridurre l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’ambiente

L’impiego dell’intelligenza artificiale in alcuni campi può determinare, come abbiamo visto, un aumento del consumo energetico e quindi delle emissioni inquinanti, ma ci sono anche tutte le premesse per usare AI proprio per ridurre l’impatto ambientale.

Per ottenere questo risultato però è necessario prima di tutto un cambiamento di mentalità, e le aziende devono andare verso una maggiore predisposizione all’investimento in tecnologie sostenibili e verso l’adozione di pratiche ambientali responsabili.

Anche i governi devono poi fare la propria parte, promuovendo politiche che incoraggino l’uso dell’intelligenza artificiale sostenibile. Si potrebbero quindi introdurre incentivi fiscali volti a spingere le aziende verso una sempre maggior adozione di tecnologie a basso impatto ambientale e normative più stringenti sulle emissioni inquinanti.

Anche la scelta dei consumatori ricopre un ruolo importante nell’insieme delle cose, e maggiore la frequenza con cui si prediligono prodotti e servizi a basso impatto ambientale migliori i risultati che sarà possibile raggiungere.

Si parte dalla scelta di prodotti elettronici con una classe energetica superiore che permetta di ridurre l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle emissioni di CO2, ma conta molto anche la scelta di usare mezzi di trasporto meno inquinanti, come ad esempio il trasporto pubblico o le biciclette.

Non bisogna poi trascurare il fatto che l’intelligenza artificiale può essere usata per promuovere la transizione verso fonti di energia rinnovabile. Si può usare AI per monitorare la produzione di energia eolica e solare, e questo permetterebbe di ottimizzare la distrubuzione di energia elettrica e di ridurre il consumo di energia prodotta partendo da combustibili fossili.

Si può anche usare l’intelligenza artificiale per perfezionare la gestione stessa delle reti elettriche, riducendo la dispersione e garantendo la massima efficienza e sostenibilità dell’intera infrastruttura energetica.

Sviluppare l’intelligenza artificiale in modo responsabile e sostenibile

Non vi sono molti dubbi sul fatto che l’intelligenza artificiale possa rappresentare una vera e propria rivoluzione, e che possa avere un impatto quanto mai significativo sulla vita di ciascuno di noi, ma potrà avere anche un forte impatto ambientale se non sviluppata in modo responsabile e sostenibile.

Gli sviluppatori di intelligenza artificiale dovrebbero infatti considerare l’impatto ambientale delle loro tecnologie fin dalle prime fasi di progettazione, cercando di ridurre al minimo il possibile impatto ambientale.

Non solo, occorre che vi sia la massima trasparenza per quel che riguarda l’utilizzo dei dati, garantendo la protezione della privacy degli utenti e il rispetto dei diritti umani.

Un approccio responsabile e sostenibile, sia da parte dei consumatori che da parte delle aziende, ma soprattutto da parte degli sviluppatori dell’intelligenza artificiale e dei governi, è fondamentale affinché si possa ridurre in modo significativo l’impatto che lo sviluppo e la diffusione dell’intelligenza artificiale avrà sull’ambiente in cui viviamo.

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