Terre rare sempre più preziose per l’economia, ma non servono nuovi giacimenti. Ecco perché

Piattaforma di estrazione minerali (Pixabay) - Borsainside.com

Le materie prime critiche sono un aspetto essenziale per realizzare un’economia più sostenibile e avanzata tecnologicamente. Tuttavia, queste risorse sono rare e disegualmente distribuite in tutto il mondo, rendendole preziose e altamente contese.

In particolare, le terre rare, un gruppo di 17 elementi della tavola periodica, hanno un ruolo fondamentale nelle tecnologie moderne e negli articoli ad alta tecnologia.

Terre rare: cosa sono e a cosa servono

Le terre rare, anche se chiamate “rare”, non sono effettivamente rare nella crosta terrestre. Tuttavia, sono considerate rare poiché si trovano in concentrazioni relativamente basse, rendendo difficile ed costoso il loro processo di estrazione e isolamento da altre sostanze.

Le proprietà magnetiche e luminescenti delle terre rare le rendono fondamentali nella produzione di dispositivi elettronici, come smartphone, computer, e televisori a schermo piatto.

Ma non è solo l’elettronica a dipendere da queste risorse. Le terre rare sono cruciali anche in settori chiave della tecnologia verde, come turbine eoliche, auto elettriche e batterie ad alta capacità. Inoltre, vengono utilizzate nella produzione di armi e munizioni.

Implicazioni ambientali e problematiche legate all’inquinamento

L’estrazione e il trattamento delle terre rare comportano implicazioni ambientali significative e gravi problemi di inquinamento. Le miniere di terre rare spesso producono rifiuti tossici e scorie altamente inquinanti, che possono contaminare il suolo e le risorse idriche circostanti. L’uso di sostanze chimiche nocive nel processo di estrazione peggiora ulteriormente l’inquinamento ambientale.

La maggior parte della distribuzione globale di terre rare è controllata dalla Cina, che rappresenta una dipendenza critica per molti Paesi. Inoltre, l’estrazione di terre rare da miniere tradizionali è un processo inquinante e costoso.

Una soluzione innovativa: Fondazione Rara Ets

La Fondazione Rara Ets, fondata da alcuni professori dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha presentato una soluzione innovativa per affrontare la problematica delle terre rare. L’obiettivo della fondazione è quello di creare nuovi materiali compositi, formati da elementi più abbondanti e diffusi in tutto il mondo, ma con le stesse proprietà delle terre rare. Questa idea audace potrebbe rappresentare una svolta nella gestione delle risorse critiche e nella ricerca di alternative sostenibili.

L’approccio della Fondazione Rara Ets si discosta dalle tradizionali strategie di dipendenza dalla Cina o di ricerca di nuovi giacimenti in territori sensibili. La loro proposta consiste nell’esplorare un vasto numero di combinazioni di materiali, testandoli per trovare quelli che presentano caratteristiche simili alle terre rare.

Un algoritmo rivoluzionario per la ricerca dei materiali sostenibili

Per affrontare la complessità delle possibili combinazioni di materiali, la Fondazione Rara ha sviluppato un algoritmo rivoluzionario. Questo algoritmo è capace di ottimizzare la ricerca dei materiali, creando una mappa di possibili alternative alle terre rare. I fondatori hanno già testato con successo l’algoritmo su un database contenente 45.000 materiali e sono pronti a brevettarlo.

Sebbene ancora in uno stato embrionale, l’idea della Fondazione Rara Ets ha il potenziale per aprire nuove prospettive nella gestione delle risorse critiche e nell’adozione di alternative sostenibili.

L’appello della Fondazione Rara Ets al Governo

Per accelerare il processo e ottenere risultati in tempi utili, la Fondazione Rara Ets chiede al governo di negoziare con i vertici di Bruxelles per ottenere finanziamenti specifici dalla Commissione Europea. Questi fondi sarebbero destinati alla sostituzione dei materiali critici con alternative sostenibili, favorendo una transizione più rapida verso una produzione ecologicamente sostenibile.

In sintesi, la Fondazione Rara Ets sta aprendo nuove strade nella ricerca di soluzioni innovative per il problema delle terre rare. La loro proposta di esplorare nuovi materiali compositi potrebbe portare a una rivoluzione nell’industria e nell’approvvigionamento delle risorse critiche, spingendo il mondo verso una transizione ecologica più sostenibile e equa.

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