
Negli ultimi tre mesi BNB, il token nativo dell’exchange Binance, ha registrato una crescita del 46%, tornando al centro dell’attenzione del mercato crypto. Nello stesso periodo Shiba Inu (SHIB) è rimasto sostanzialmente stabile, un movimento che alcuni interpretano come una fase di consolidamento prima di un possibile nuovo rally. Ma tra i due asset, quale rappresenta davvero una scelta migliore per chi cerca un investimento di lungo periodo?
Perché BNB continua a crescere
La forza di BNB deriva principalmente dal suo legame diretto con Binance, uno dei più grandi e influenti exchange di criptovalute al mondo. Il token ha una vasta gamma di utilizzi all’interno del suo ecosistema, dalla BNB Smart Chain alle nuove soluzioni come opBNB (layer-2 per scalabilità e riduzione delle commissioni) e BNB Greenfield (archiviazione decentralizzata dei dati).
Gli utenti che utilizzano BNB per pagare le commissioni di trading ottengono sconti e vantaggi, incentivando la domanda costante del token. Inoltre, BNB può essere delegato ai validatori della rete per ricevere ricompense di staking, trasformandolo in una fonte di rendimento passivo.
A rafforzare il meccanismo di valore ci sono le politiche di burn integrate:
- Auto-burn programmato, che riduce in modo permanente la quantità di token in circolazione.
- Fee-burn in tempo reale, che distrugge una parte delle commissioni di rete generate dalle transazioni.
Questi strumenti creano un effetto di scarsità progressiva, capace di sostenere il prezzo nel lungo periodo man mano che cresce l’attività on-chain.
Naturalmente non mancano i rischi: BNB è fortemente legato alla reputazione e alla posizione normativa di Binance, che in passato ha dovuto affrontare indagini e controversie, incluso il caso giudiziario che ha coinvolto l’ex CEO Changpeng Zhao.
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Shiba Inu: un ecosistema con potenzialità ma pochi meccanismi solidi
Shiba Inu nasce come meme coin, e la sua dinamica di prezzo si basa quasi esclusivamente sul sentiment della community e sull’hype. Negli ultimi anni il progetto ha cercato di sviluppare strumenti che potessero attribuire un reale valore al token, ma con risultati limitati.
Il lancio di Shibarium, una rete layer-2 per velocizzare e rendere più economiche le transazioni, ha rappresentato un passo in avanti. Tuttavia, il token utilizzato per pagare le gas fee non è SHIB, il che significa che l’uso della rete non si traduce automaticamente in una domanda diretta o in un burn significativo di Shiba Inu. Alcuni meccanismi di distruzione dei token sono stati introdotti tramite portali dedicati, ma le quantità eliminate sono risultate marginali rispetto alla gigantesca offerta circolante.
Anche la promessa dello staking comunitario non ha portato benefici concreti ai detentori, che non dispongono di una vera e propria fonte di reddito passivo. Senza un sistema chiaro di ricompense o di controllo dell’offerta, SHIB rimane un asset altamente speculativo e legato a mode passeggere.
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Quale conviene scegliere tra BNB e Shiba Inu?
Se l’obiettivo è costruire valore nel lungo periodo, la scelta più logica oggi sembra essere BNB. Il token beneficia di un ecosistema solido, di meccanismi di burn programmati e di una domanda reale generata dall’utilizzo quotidiano su Binance e sulla BNB Chain.
Shiba Inu, pur sostenuto da una community numerosa e appassionata, manca ancora di strumenti concreti per garantire una crescita sostenibile. È più adatto a chi punta su speculazioni a breve termine o su possibili rally dettati dal mercato, piuttosto che a un investimento con basi solide.
In conclusione, BNB offre un modello economico in grado di autoalimentarsi, dove più utilizzo significa più commissioni, più burn e quindi maggiore potenziale di apprezzamento. Shiba Inu, al contrario, rimane principalmente un fenomeno legato al sentiment e difficilmente potrà garantire stabilità di valore nel tempo.
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