Il tema dell’accessibilità degli edifici torna protagonista nella Legge di Bilancio 2026, con una novità molto rilevante: la proroga del bonus barriere architettoniche al 75%, confermata e ampliata nel nuovo testo in esame alla Camera dei Deputati. Tra gli emendamenti “segnalati” che hanno superato la prima scrematura, spicca infatti l’articolo 9-bis, che modifica l’articolo 119-ter del decreto-legge 34/2020, garantendo non solo la continuità dell’agevolazione, ma anche una durata più estesa e alcune importanti integrazioni.
Bonus Barriere Architettoniche 2026: proroga triennale e ampliamento degli interventi
Il nuovo provvedimento conferma la detrazione fiscale del 75% sulle spese sostenute dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2028, prolungando quindi il beneficio per tre anni consecutivi, e non più per un solo anno come accadeva in passato. L’obiettivo resta quello di garantire edifici più accessibili, agevolando la mobilità delle persone con disabilità, anziani o con ridotta capacità motoria.
Grande novità: il bonus può essere richiesto anche in assenza di persone disabili residenti nell’immobile, poiché lo scopo è migliorare la fruibilità degli spazi e valorizzare gli immobili in chiave inclusiva.
Gli interventi ammessi riguardano esclusivamente:
- Scale
- Rampe
- Ascensori
- Servoscala
- Piattaforme elevatrici
- Cassette della posta
- Citofoni
Le ultime due voci, ossia cassette postali e citofoni, rappresentano un ampliamento rispetto alla normativa precedente, con l’intento di rendere accessibili anche le aree comuni e gli spazi condominiali di ingresso e comunicazione.
Restano invece escluse le spese per:
- Sostituzione infissi
- Installazione di porte interne
- Rifacimento bagni
Si tratta di interventi che rientravano nei vecchi bonus ma che non sono più agevolabili in questa versione specifica.
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Limiti di spesa e massimali agevolabili per il bonus 75%
La detrazione al 75% è applicabile entro precisi limiti massimi di spesa, che variano in base alla tipologia dell’edificio:
- 50.000 euro
Per edifici unifamiliari o unità indipendenti con accesso autonomo dall’esterno. - 40.000 euro per unità, per edifici composti da 2 a 8 abitazioni
Il massimale va moltiplicato per il numero delle unità immobiliari presenti. - 30.000 euro per unità, per edifici con più di 8 abitazioni
Anche in questo caso, il calcolo è moltiplicato per ogni unità immobiliare.
La detrazione spettante viene suddivisa in cinque quote annuali di pari importo, da portare in dichiarazione tramite il modello 730 o Redditi.
Come funziona la detrazione
Il bonus viene riconosciuto sotto forma di detrazione IRPEF o IRES e può essere fruito dai proprietari, inquilini, comodatari, usufruttuari, nudi proprietari e persino dagli amministratori condominiali per gli interventi sulle parti comuni. La spesa deve riguardare edifici esistenti, poiché non sono ammessi interventi su nuove costruzioni.
Perché conviene
Il bonus barriere architettoniche 2026 si conferma una delle agevolazioni più vantaggiose dell’intero panorama edilizio, sia per l’alta percentuale di detrazione, sia perché consente di aumentare il valore dell’immobile, rendendolo più accessibile e conforme alle normative sull’inclusione e sulla sicurezza.
Inoltre, il fatto che la proroga sia triennale consente una programmazione dei lavori più ampia e consapevole, con tempi adeguati per progettazione, approvazione condominiale e realizzazione degli interventi.
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