Con l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2026, arrivano conferme importanti su due voci di spesa quotidiana che incidono direttamente sul portafoglio degli italiani: tabacchi e carburanti. Accanto a misure come il taglio del cuneo fiscale e la nuova rottamazione, il Governo ha infatti confermato gli aumenti già previsti nella prima versione della Manovra, senza alcuna revisione al ribasso.
Dal 1° gennaio 2026 fumare costerà di più e fare rifornimento diventerà più oneroso per chi guida un’auto diesel. Vediamo nel dettaglio cosa cambia e quale sarà l’impatto economico reale.
Aumento delle sigarette dal 2026: rincari graduali ma costanti
L’inasprimento delle accise sui prodotti del tabacco era atteso da tempo. Inizialmente si era parlato di un aumento secco di 1 euro a pacchetto, ipotesi poi ridimensionata. La Manovra interviene invece sulle accise, che cresceranno in modo progressivo nei prossimi anni.
Nel dettaglio, l’imposta sulle sigarette passerà dagli attuali 29,50 euro ogni 1.000 sigarette a:
- 32 euro dal 2026
- 35,50 euro dal 2027
- 38,50 euro dal 2028
Questa revisione si traduce in un aumento medio al dettaglio di:
- circa 15 centesimi a pacchetto nel 2026
- circa 25 centesimi nel 2027 rispetto ai prezzi 2025
- circa 40 centesimi nel 2028 rispetto ai prezzi 2025
Per chi fuma un pacchetto al giorno, la spesa extra diventa significativa:
- 4,5 euro in più al mese, pari a 54,75 euro l’anno nel 2026
- 7,5 euro in più al mese, pari a 91,25 euro l’anno nel 2027
- 12 euro in più al mese, pari a 146 euro l’anno nel 2028
Un incremento che, seppur graduale, pesa sempre di più nel medio periodo sul bilancio personale.
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Gasolio più caro, benzina più leggera: cosa cambia alla pompa
Novità rilevanti anche sul fronte carburanti. La Legge di Bilancio 2026 introduce l’allineamento delle accise su benzina e gasolio, fissandole entrambe a 672,90 euro per mille litri.
L’effetto immediato è duplice:
- +4,05 centesimi al litro sul gasolio
- -4,05 centesimi al litro sulla benzina
In termini pratici, su un pieno medio da 50 litri:
- chi guida un’auto diesel spenderà 2,025 euro in più
- chi guida un’auto a benzina risparmierà 2,025 euro
Considerando un rifornimento a settimana, l’impatto annuale è chiaro:
- +105,30 euro l’anno per chi utilizza il gasolio
- -105,30 euro l’anno per chi utilizza la benzina
Perché lo Stato incasserà di più nonostante lo sconto sulla benzina
Il riequilibrio delle accise segna la fine di un lungo periodo in cui il gasolio beneficiava di una tassazione più favorevole. Dal 2026 le aliquote diventano identiche, ma il risultato per le casse pubbliche resta positivo.
Il motivo sta nei numeri del parco auto e dei consumi:
- 42 percento delle auto in Italia è a benzina
- 40,9 percento è a gasolio
Nonostante una presenza leggermente inferiore, le vetture diesel vengono utilizzate più intensamente e per percorrenze maggiori. I dati sui consumi lo confermano: nel 2024 sono stati consumati 11,6 miliardi di litri di benzina contro 28,3 miliardi di litri di gasolio.
Questo squilibrio fa sì che l’aumento sul diesel compensi ampiamente la riduzione sulla benzina, garantendo allo Stato un gettito netto più elevato già dal primo anno di applicazione.
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