Mercedes-Benz ha lanciato un segnale d’allerta sui margini operativi della sua divisione automobilistica, scatenando un’immediata reazione negativa sui mercati. Il titolo del colosso tedesco è sceso bruscamente dopo un aggiornamento prudente relativo al secondo trimestre del 2025, che ha alimentato i timori degli investitori sulla redditività del comparto auto.
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Durante la conference call pre-chiusura del Q2, il gruppo con sede a Stoccarda ha evidenziato criticità persistenti sia nella domanda che nella capacità di mantenere prezzi elevati, elementi che rischiano di compromettere ulteriormente la performance finanziaria annuale.
Punti chiave:
- Crescita dei volumi all’ingrosso rimasta piatta rispetto al Q1
- Solo il 14% delle vendite è rappresentato da modelli di fascia alta
- Debolezza del mix prodotti rispetto alle aspettative
I volumi all’ingrosso della divisione auto sono rimasti invariati rispetto al primo trimestre, già debole, e il mix di prodotti ha mostrato pochi segnali di miglioramento: solo il 14% delle vendite è rappresentato da modelli di fascia alta, contro le attese di un incremento in questa categoria a più alto margine.
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Margini sotto pressione: previsione EBIT rivista verso il basso
Mercedes-Benz ha aggiornato le proprie previsioni sui margini operativi (EBIT) della divisione automobilistica per l’intero anno 2025, stimando ora un valore nella parte bassa del range indicato in precedenza, ovvero tra il 6% e l’8%. Le tariffe commerciali internazionali, pur rappresentando un elemento di rischio, dovrebbero incidere in modo limitato, con un impatto stimato sotto i 300 punti base.
In sintesi:
- Margini EBIT previsti tra il 6% e l’8%
- Impatto delle tariffe stimato sotto i 300 punti base
- Performance inferiore alle attese nella generazione di cassa
Tuttavia, il quadro più critico riguarda la generazione di cassa: il free cash flow industriale del secondo trimestre è atteso intorno a 1,3 miliardi di euro, segnando un forte rallentamento rispetto ai risultati brillanti del Q1. Nel complesso, il FCF del primo semestre dovrebbe fermarsi a 3,6 miliardi di euro, ben lontano dai livelli auspicati.
Il segmento dei furgoni Mercedes-Benz, solitamente una fonte stabile di utili, mostra segnali di debolezza. L’azienda prevede che i margini del secondo trimestre per questa divisione si collocheranno nella parte bassa della guidance annuale, appesantiti da una concorrenza sempre più aggressiva sui prezzi, in particolare nei mercati europei.
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Le stime degli analisti UBS: tagli all’utile per azione e riacquisti limitati
La reazione degli analisti non si è fatta attendere. UBS ha abbassato le proprie stime sull’EBIT della divisione auto a 1,2 miliardi di euro, corrispondenti a un margine di appena 4,9%, con una revisione al ribasso tra il 5% e il 10% sull’EPS (utile per azione) per l’intero 2025.
La banca d’affari ha sottolineato come il profilo più debole nella generazione di cassa riduca lo spazio per eventuali riacquisti di azioni proprie, limitando così uno dei principali strumenti di sostegno al prezzo delle azioni.
Nonostante il contesto complessivo del settore resti incerto, gli esperti UBS non prevedono una reazione a catena automatica su BMW, che potrebbe dimostrarsi più resiliente. Le stime attuali indicano per la casa di Monaco un margine EBIT intorno al 5% nel Q2, con la possibilità di confermare la guidance annuale anche considerando l’impatto delle tariffe internazionali.
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