La Germania sta attraversando quella che viene definita la più grave crisi economica dalla fondazione della Repubblica Federale nel 1949. Per uscirne, Berlino ha messo in campo una strategia ambiziosa che punta forte sul settore della difesa. Il piano prevede la creazione di un fondo pubblico da 30 miliardi di euro destinato a infrastrutture e armamenti, con l’obiettivo di attrarre investimenti privati, anche stranieri, fino a 130 miliardi complessivi.
Ma c’è di più. Nel 2026 la Germania emetterà 512 miliardi di euro in titoli di stato, un record storico assoluto per il paese. Questi fondi serviranno a rilanciare la crescita economica e a modernizzare il parco armamenti nazionale. Una scelta che arriva in un momento particolare: mentre l’Europa discute di prestiti comuni per sostenere l’Ucraina, gli Stati Uniti sotto la presidenza Trump stanno riducendo il loro impegno militare nel continente. Insomma, l’Europa deve prepararsi a finanziarsi un proprio sistema di difesa indipendente.
Perché il settore difesa resta attraente nonostante i ribassi
Negli ultimi mesi il settore della difesa europeo ha perso il 5%, creando qualche preoccupazione tra gli investitori. Tuttavia, bisogna guardare al quadro più ampio: da inizio anno il comparto è cresciuto del 55%. Gli esperti interpretano questi cali come movimenti temporanei legati più al sentiment di mercato che ai fondamentali delle aziende.
In particolare, la prima fase di crescita è stata guidata dalla speculazione. Ora, anche in caso di accordo di pace in Ucraina nel 2026, il trend degli investimenti in armamenti continuerà nei prossimi anni. Questa volta però con una base più solida, fondata sui risultati concreti delle società e con una volatilità ridotta.
Le tensioni geopolitiche non scompariranno con una eventuale pace. Al contrario, l’Europa si trova nella necessità strutturale di rafforzare le proprie capacità difensive, rendendo questo settore interessante nel medio-lungo periodo.
Rheinmetall, il gigante tedesco degli armamenti
Al primo posto tra i titoli da seguire troviamo Rheinmetall, il colosso tedesco della difesa. Dal punto di vista tecnico, l’azione si trova attualmente sotto le medie mobili principali, configurando quello che gli analisti definiscono un punto di ingresso interessante dopo una correzione del 20%. Gli indicatori mostrano una condizione di ipervenduto, lasciando spazio a un possibile rimbalzo.
Negli ultimi tre mesi il titolo ha perso circa il 20%, ma mantiene un guadagno impressionante del 156% da inizio anno. A sostenere le prospettive future c’è un nuovo ordine da 1,7 miliardi di euro ricevuto a metà dicembre e la previsione di una crescita dei ricavi tra il 30% e il 35%. Morgan Stanley ha indicato Rheinmetall come scelta preferita, stimando un potenziale di crescita superiore al 50%.
Un aspetto cruciale evidenziato dalla stessa società: un’eventuale pace in Ucraina avrebbe “impatto zero” sul business, dato che gli ordini e i contratti già acquisiti garantiscono visibilità per gli anni a venire.
Leonardo, l’eccellenza italiana nel settore aerospazio e difesa
Il gruppo italiano Leonardo si distingue per la migliore performance a tre mesi tra i principali titoli del settore, con una flessione contenuta al 3,5%. Da inizio anno l’azione ha guadagnato l’87%, confermando un trend di fondo molto robusto. Dal punto di vista tecnico, il titolo scambia sopra la media mobile a lungo termine, segnale di solidità.
I numeri dell’azienda parlano chiaro: il portafoglio ordini dovrebbe raggiungere 118 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, mentre gli ordini del primo trimestre sono cresciuti del 20% arrivando a 6,9 miliardi. Gli analisti vedono ancora spazio per una crescita, con un prezzo obiettivo medio che lascia intravedere un potenziale rialzo interessante rispetto alle quotazioni attuali.
Ohb, la crescita trainata dai sistemi satellitari
Tra le aziende meno conosciute al grande pubblico, Ohb emerge come il titolo con il momentum più forte: +60,8% negli ultimi tre mesi e +119% da inizio anno. Questo gruppo tedesco specializzato in aerospazio e sistemi satellitari sta beneficiando dell’aumento degli investimenti europei nello spazio, considerato sempre più strategico per la difesa.
I risultati del terzo trimestre 2025 mostrano una crescita dell’utile operativo del 12% su base annua e, soprattutto, un portafoglio ordini aumentato del 47% fino a 3,1 miliardi di euro. A ottobre l’azienda ha completato l’acquisizione di Mt Aerospace, rafforzando ulteriormente il proprio posizionamento in un settore che sta vivendo una fase di forte espansione grazie alla necessità europea di sistemi di comunicazione e sorveglianza satellitare indipendenti.
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