Nel contesto di calma piatta che caratterizza il Ftse Mib nelle primissime battute di scambi, la progressione dello 0,3 per cento messa a segno da Eni fa quasi rumore. La quotata del settore petrolifero sta scambiando a 13,4 euro e il suo verde sarà pure frazionale ma è quanto basta per consentire al titolo di rafforzare al 3 per cento il rialzo su base mensile annullando quasi il rosso accumulato da inizio anno (ora pari ad appena mezzo punto percentuale).
Gli spunti sulle azioni Eni non mancano. Nel corso del fine settimana, infatti, la società ha reso noto di aver firmato un accordo con YPF (società energetica argentina) avente ad oggetto il progetto Argentina LNG. L’intesa è parte integrante dei più ampi accordi siglati tra Italia e Argentina in occasione dell’incontro che si è tenuto a Roma tra la premier Meloni e il presidente argentino Milei.
In pratica, grazie all’intesa raggiunta, Eni andrà ad affiancare la principale società energetica argentina nel progetto di estrazione del gas naturale liquefatto.
Vediamo allora nel dettaglio sia cosa è Argentina Lng e sia quale sarà il ruolo di Eni nell’operazione.
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Cosa prevede Argentina LNG
L’Argentina si prepara a compiere un salto di qualità nel panorama energetico e tecnologico globale con il progetto Argentina LNG, iniziativa strategica che mira a trasformare il Paese in un esportatore chiave di gas naturale liquefatto (LNG) entro il 2030. Cuore pulsante dell’operazione è Vaca Muerta, uno dei giacimenti onshore più promettenti al mondo, situato nella provincia di Neuquén.
Si tratta di un progetto energetico integrato su larga scala che prevede lo sviluppo di una filiera integrata upstream e midstream, volta a sfruttare le immense risorse di Vaca Muerta per esportare fino a 30 milioni di tonnellate annue di LNG in varie fasi indipendenti tra loro. L’obiettivo è ambizioso, ma il potenziale del giacimento lo rende realistico. Già durante la presidenza Kirchner, Vaca Muerta era considerata un pilastro strategico del piano energetico nazionale. Tuttavia, è con l’arrivo del governo Milei che il progetto ha assunto una dimensione internazionale, aprendosi alla partecipazione di partner esteri.
La compagnia energetica statale YPF andrà a giocare un ruolo centrale nella realizzazione del progetto e ha già rilevato un forte interesse da parte di numerosi Paesi acquirenti, attratti dalle prospettive di fornitura stabili e a lungo termine di gas argentino. Tra i partner coinvolti nello sfruttamento di Vaca Muerta c’è appunto Eni e questo è un chiaro segno del crescente interesse europeo nei confronti dell’energia latinoamericana.
Oltre al gas, l’attenzione si concentrerà anche sulle energie rinnovabili, per garantire un modello energetico sostenibile e in linea con gli obiettivi climatici globali.
Il rafforzamento delle relazioni internazionali dell’Argentina con l’Italia si estenderà anche oltre il settore energetico. In ambito spaziale, sono stati rilanciati gli accordi di cooperazione tra ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e CONAE (Comisión Nacional de Actividades Espaciales), con nuovi progetti congiunti e la ripartenza del sistema SIASGE.
Sul fronte della difesa e della sicurezza, il governo argentino punta su partenariati pubblico-privati per sviluppare congiuntamente piattaforme tecnologiche avanzate, dando priorità a settori ad alto contenuto innovativo: ingegneria aeronautica, high performance computing, intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche e cybersecurity.
Con Argentina LNG e i progetti tecnologici connessi, l’Argentina non solo si candida a diventare un attore chiave nel mercato energetico globale, ma va anche a rafforzare proprio ruolo come partner strategico in ambiti di alta tecnologia e sicurezza. La visione di Milei inizia quindi ad essere chiara: un futuro in cui risorse naturali, innovazione e cooperazione internazionale si integrano per costruire un’economia solida.
Quale sarà il ruolo di Eni in Argentina LNG
Vediamo ora quale sarà il ruolo di Eni in tutto questo. In pratica il Cane a Sei Zampe si occuperà delle attività relative alla realizzazione delle installazioni di produzione, di trattamento, di trasporto e di liquefazione del gas attraverso unità galleggianti, per una capacità totale di 12 milioni di tonnellate di LNG all’anno. L’intesa è in linea con l’impegno di Eni sul fronte della transizione energetica.
L’impatto finanziario sarà valutato non appena verranno forniti i dettagli. Va considerato che la view degli analisti sulle azioni Eni è fortemente bullish. A fine maggio, infatti, una pioggia di valutazioni positive ha interessato la quotata sia pure con una revisione al ribasso dei rispettivi prezzi obiettivo. Banca Akros, ad esempio, aveva confermato buy tagliando il target a 17 euro, Jefferies aveva ribadito l’indicazione di acquisto con prezzo obiettivo ridotto a 15 euro e stessa decisione per HSBC con target price a 15,1 euro. Sia pure con sfumature diverse tutti questi prezzi target sono più alti rispetto alle attuali quotazioni e quindi includono un potenziale di upside che può essere cavalcato dai trader interessati ad entrare sulla quotata anche con prodotti di tipo derivato come i CFD.
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