
Ai trader che avessero acceso il loro schermo soltanto adesso sarà venuto un colpo guardando l’andamento dei titoli peggiori del Ftse Mib. In un contesto generale che vede il paniere di riferimento di Piazza Affari cedere un punto percentuale e mezzo ci sono tutta una serie di rossi superiori al 3 per cento e tutti fanno riferimento a quotate del settore bancario. Della caduta delle azioni Unicredit abbiamo già riferito in un articolo a parte ma oggi è una giornata di crolli anche per le azioni della Banca Popolare di Sondrio e per quelle di BPER Banca.
Il settore è lo stesso, i numeri sono molto simili e di conseguenza viene quasi spontaneo pensare che ci possa essere un filo comune che lega tutte queste vicende. In questo articolo ci soffermeremo soprattutto sulla Banca Popolare di Sondrio e su BPER provando a capire cosa sta accadendo ai due titoli, in realtà però, visto quello che è l’andazzo sul paniere di riferimento, è come se ci chiedessimo cosa sta succedendo a tutto il settore bancario di Piazza Affari.
Una rassicurazione prima di entrare nel vivo del tema: le banche da un anno a questa parte hanno messo a segno rialzi anche molto forti (senza scendere nel dettaglio dei singoli titoli, la doppia cifra è praticamente una costante). Vero è che nell’ultimo mese c’è stato un generale rallentamento, tuttavia parliamo sempre di valutazioni molto alte. Non c’è quindi nulla di cui spaventarsi dinanzi al forte ribasso in atto oggi poichè esso, sotto un certo punto di vista, è anche fisiologico. Anzi, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, proprio il calo può essere sfruttato per entrare sui titoli. Operativamente si può usare il broker eToro che ha da poco lanciato il servizio di trading nazionale che non prevede i classici costi di conversione valutaria.
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I motivi del crollo delle azioni delle banche
I valori troppo alti sono la prima ragione alla base del sell off che sta interessando il comparto bancario del Ftse Mib con titoli come BPER Banca e Popolare di Sondrio decisamente sofferenti.
C’è però un catalizzatore ben preciso che ha fatto da detonatore: l’impasse sulle varie OPS in atto. Come noto da mesi a Piazza Affari è in atto da mesi un articolato risiko del settore bancario con numerose offerte che, in alcuni casi, si accavallato tra di loro per via della composizione dell’azionariato.
Ebbene, dopo tante attese, la montagna sembra aver partorito un bel niente: le varie offerte pubbliche di scambio sembrano quasi essersi incagliate. I trader speculano su quello che accade in futuro ed è normale che se dopo aver gonfiato i valori delle banche coinvolte nelle varie OPS sfruttando proprio l’euforia per le operazioni in vista, non accade niente, allora subentrano la delusione e quindi scattano le vendite. Proprio questo potrebbe essere il detonatore che nella seduta di borsa di oggi ha fatto partire le prese di profitto sul settore bancario italiano.
BPER Banca e Popolare di Sondrio, le due banche su cu si concentra questo articolo, sono direttamente coinvolte nel risiko bancario italiano con l’OPS della prima sulla seconda. A prima vista questa offerta pubblica, a differenza ad esempio di quella sospesa di Unicredit su Banco BPM, è la sola ad essere partita va, evidentemente, c’è qualcosa che non convince fino in fondo gli investitori.
Pioggia di vendite sulle azioni BPER e BPSO: il punto della situazione
Le azioni della Banca Popolare di Sondrio segnano un calo del 3,1 per cento a 11,44 euro. Poichè il titolo della quotata valtellinese era già in sofferenza da giorni, non c’è da stupirsi se del verde mensile non resta più alcuna traccia e ora nel raffronto mensile spicca un rosso del 4 per cento. Come dicevamo però prima su base annua le banche italiano sono fortemente apprezzate e proprio la BPSO ne è la dimostrazione sventolando un verde del 76 per cento.
Dinamica non molto diversa per le azioni BPER Banca: la quotata scambia a 7,5 euro, il 3 per cento in meno rispetto a ieri. Dal raffronto mese su mese emerge un rosso del 4,53 per cento ma, nonostante questo, la banca modenese resta in rialzo del 73 per cento rispetto a un mese fa.
Dicevamo dall’OPS perlomeno avviata: le due banche sono entrambe controllate da Unipol e quindi l’offerta pubblica di scambio promossa da BPER dovrebbe essere agevolata. In realtà il management della BPSO pur affermando che il prezzo riconosciuto dalla banca emiliana è congruo ha però affermato che l’OPS non riconosce tutto il valore della BPSO anche perchè, a detta della quotata valtellinese, non viene tenuto conto neppure del nuovo Piano Industriale della BP Sondrio.
Come accennavamo prima, i vertici di Sondrio hanno ammesso che il corrispettivo proposto da BPER si possa ritenere congruo sotto il profilo finanziario ma non sono mancate le sfumature e le riserve. Tanto è bastato per far intervenire la stessa BPER, che ha sottolineato come le dichiarazioni di Sondrio confermino la validità delle valutazioni sempre sostenute e comunicate al mercato. Per BPER, al di là delle sfumature, importante è che la congruità del corrispettivo offerto sotto il profilo finanziario sia stata riconosciuta dalla stessa banca valtellinese.
Il punto è che il riconoscimento della congruità non si traduce in una piena adesione all’offerta. Il CdA della Popolare di Sondrio ha infatti ribadito la propria posizione critica riguardo alla valorizzazione dell’istituto offerta da BPER, affermando che tale valutazione rappresenta una penalizzazione degli azionisti di BPSO rispetto agli azionisti di BPER.
Uno degli elementi più contestati riguarda proprio il premio riconosciuto agli azionisti. Come ribadito più volte dal CdA della banca valtellinese, il premio riconosciuto da BPER risulta molto contenuto e rappresenta “fattispecie con rari precedenti per operazioni di questo tipo”.
In pratica mentre BPER rivendica la correttezza e l’equità della propria proposta, i vertici della Popolare di Sondrio continuano a sottolineare le criticità legate alla distribuzione del valore tra gli azionisti delle due banche. In metto a tutto questo le azioni delle due quotate vanno a picco in borsa. Una situazione molto complessa che però può essere sfruttata in ottica operativa dagli investitori.
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