Le azioni Stellantis restano in ribasso dell’1 per cento anche a metà mattinata. Il titolo del settore automotive, prima di oggi reduce da tre rialzi consecutivi, ha aperto la giornata in leggero rosso per poi progressivamente allargare il passivo. Il risultato di questo cambio di passo rispetto alle ultime sedute, è l’ingresso della quotata nella lista dei titoli peggiori della giornata. Il rosso di Stellantis è più contenuto rispetto a quello che caratterizza le quotate del settore petrolifero Saipem e Tenaris (a loro volta alle prese con il calo del prezzo del greggio) ma è comunque in controtendenza rispetto all’andamento generale rialzista che caratterizza il Ftse Mib nel suo insieme. Tra l’altro la flessione del gruppo italo-francese comporta un restringimento ad appena il 3 per cento del verde accumulato nell’ultimo mese (da non scordare che da inizio anno Stellantis resta in ribasso di oltre 27 punti percentuali).
Inquadrato il contesto in cui si muove il titolo, va evidenziato che il ribasso in atto oggi sulle azioni Stellantis certifica che dai dati sulle immatricolazioni auto nel mese di novembre, non è arrivato alcuno spunto.
Del resto con le luci e le ombre che hanno caratterizzato il mese scorso, era impossibile attendersi altro.
Ma vediamo nel dettaglio.
Immatricolazioni Stellantis di novembre sotto esame
Stellantis ha archiviato un altro mese in territorio positivo sul fronte delle immatricolazioni italiane, consolidando il recupero già osservato in ottobre. Il gruppo italo-francese ha registrato a novembre 31.733 nuove targhe, in aumento del 3% rispetto alle 30.820 unità dello stesso mese del 2024. Si è trattato del secondo incremento consecutivo, dopo il +5,1% messo a segno ad ottobre a conferma di un dinamismo commerciale superiore a quello del mercato Italia nel suo complesso.
La crescita del costruttore, tuttavia, va ad inserirsi in un contesto nazionale sostanzialmente stagnante: le immatricolazioni complessive si sono attestate a 124.222 unità, praticamente invariate rispetto a novembre 2024. In un quadro di sostanziale immobilismo, la performance di Stellantis assume dunque un valore relativo più significativo, ma non evita una contrazione della quota di mercato. Ecco perchè, a conti fatti, il dato sulle vendite auto alla fine ha deluso.
Quota di mercato in ridimensionamento
Nonostante l’aumento dei volumi, la market share di Stellantis si è quindi mossa in direzione opposta. Nel mese, il gruppo italo-francese ha coperto il 25,6% del mercato italiano, in miglioramento rispetto al 24,8% del novembre 2024, ma in sensibile riduzione rispetto al 26,8% di ottobre 2025. Un segnale che dimostra come la crescita del gruppo non sia stata sufficiente a mantenere i livelli di penetrazione raggiunti nel mese precedente, caratterizzato da una maggiore spinta commerciale e da un confronto particolarmente favorevole.
Lo sguardo sul cumulato gennaio-novembre non modifica la lettura: secondo i dati Dataforce, Stellantis ha totalizzato 399.083 immatricolazioni, in contrazione del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2024 (428.197 unità). La quota anno è quindi calata dal 29,4% al 28,1%. Il segnale è chiaro e non è positivo: c’è un progressivo indebolimento della presenza STLA sul mercato domestico, nonostante alcuni risultati brillanti a livello di prodotto.
Brand performance: Fiat, Jeep e il boom di Leapmotor
Tra i marchi del gruppo, Fiat e Fiat Professional si sono confermati i pilastri della performance commerciale, sostenuti in particolare dalla resilienza dei modelli di volume. All’interno del portafoglio Jeep, l’Avenger continua ad essere uno casi di successo del 2025: il modello è il SUV più venduto negli ultimi mesi, con una quota del 5,63% nel relativo segmento, e domina tra i B-SUV 100% elettrici, dove supera il 16% di share. Una performance che conferma la strategia del gruppo sul segmento urban-electric, sostenuta dagli incentivi introdotti a fine ottobre.
Rilievo particolare per Leapmotor, il marchio emergente dell’elettrico che opera in Italia attraverso la joint venture Leapmotor International, controllata da Stellantis. Il brand ha registrato a novembre 2.211 vetture immatricolate, il miglior dato di sempre secondo Dataforce.
Mercato auto dell’Italia: immobilismo nei volumi
Lo abbiamo già accennato in precedenza: a livello complessivo, il mercato automobilistico italiano è rimasto su livelli deboli anche a novembre. Le immatricolazioni dei primi undici mesi del 2025 sono infatti scese a 1,417 milioni di unità, in flessione del 2,43% rispetto agli 1,452 milioni del periodo gennaio-novembre 2024. La domanda resta compressa da dinamiche macroeconomiche incerte, dall’attesa per nuovi cicli di incentivi e da un quadro competitivo sempre più frammentato.
Unico segmento in controtendenza è stato quello delle elettriche pure (BEV), che sono balzate al 12,3% del mercato a novembre, più che raddoppiando rispetto al 5% di ottobre. L’incremento è arrivato dall’effetto immediato del nuovo pacchetto incentivi attivato il 22 ottobre.
Il posizionamento dei brand sul mercato italiano
Guardando alla classifica dei marchi per quota mensile, Fiat è scivolato al secondo posto con 8,72% di market share, pur registrando un incremento delle immatricolazioni del 23,15% (10.827 unità). In testa si è collocata la combio Toyota/Lexus con il 9,13%, mentre Volkswagen e Dacia completano il podio allargato con il 7,18% e il 6,17%.
Sul cumulato, Fiat mantiene comunque la leadership con una quota del 9,49%, ancora davanti all’8,31% di Toyota/Lexus. Il brand del Lingotto resta quindi un punto di riferimento nazionale anche se costretto a fronteggiare una concorrenza sempre più aggressiva, soprattutto nell’ambito ibrido.
Il messaggio per gli investitori
Tirando le somme, è palese che Stellantis continui a crescere ma, a conti fatti, il bilancio resta misto. Da un lato, infatti, ci sono la crescita dei volumi più ampia del mercato e la tenuta di alcuni marchi chiave; dall’altro, un arretramento della quota sia mensile e sia progressiva che è la dimostrazione di un progressivo allentamento del predominio storico del gruppo sul mercato italiano.
Il 2025 si avvia dunque alla chiusura con segnali contrastanti: Stellantis mostra una certa ripresa della vitalità commerciale, ma il mercato domestico evolve rapidamente e i suoi equilibri competitivi si stanno ridefinendo più velocemente del previsto. Una situazione che, come confermano le vendite in atto oggi, non può piacere al mercato.
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