
Dopo aver incamerato una serie di rialzi, sulle azioni Stellantis tornano le vendite. La quotata del settore automotive è tra le peggiori di tutto il Ftse Mib evidenziando una flessione del 2,4 per cento a 8,17 euro contro un paniere di riferimento in ribasso dello 0,9 per cento. A fare peggio del colosso automotive è solo Iveco che segna un ribasso monstre del 3,9 per cento.
Focalizzando l’attenzione sulla quotata italo-francese emerge subito un dato molto significativo: con il ritorno delle vendite, il tentativo di rimbalzo messo a segno nell’ultimo mese viene meno visto che ora spicca un rosso del 6 per cento. Ad impressionare è però soprattutto il ribasso rimediato nell’ultimo anno che ora ammonta a quasi il 60 per cento.
Teoricamente le azioni Stellantis sarebbero ora accessibili a buon prezzo ma praticamente l’investimento continua ad avere un alto profilo di rischio e questo per due ragioni: il contesto di forte incertezza alimentato dalla guerra dei dazi e la crisi interna del gruppo automotive. Questi fattori di preoccupazione sono stati inglobati in una recente analisi condotta dagli esperti di Intesa Sanpaolo che, prendendo atto dalla situazione in corso, hanno rivisto al ribasso il prezzo obiettivo sulla quotata. Proprio il downgrade di target price arrivato oggi potrebbe essere uno degli elementi (ma non l’unico) alla base delle vendite in atto sul titolo.
Prima di analizzare nel dettaglio cosa sta succedendo, ricordiamo che quando un titolo è in ribasso, in realtà si vengono a creare una serie di occasioni operative di potenziale interesse che possono essere sfruttate ricorrendo non tanto all’acquisto di azioni reali, quanto al trading con strumenti derivati come i CFD. Un broker molto usato in Italia è IQ Option che ha il vantaggio del basso deposito minimo iniziale richiesto.
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Fin dove possono salire i prezzi di Stellantis
La prima notizia negativa con cui le azioni Stellantis si ritrovano a fare i conti oggi arriva da Intesa Sanpaolo. Gli analisti della banca guidata da Messina hanno confermato il rating a neutral (neutrale) ma hanno tagliato il prezzo obiettivo a 9 euro. Attualmente Stellantis scambia a 8,17 euro e quindi siamo molto prossimi al valore target. Il significato della valutazione di Intesa Sanpaolo si può così riassumere: nonostante il forte ribasso messo a segno nell’ultimo anno, il margine di apprezzamento di Stellantis resta molto contenuto e da qui il suggerimento di restare prudenti.
Qualcuno potrebbe pensare che questa valutazione sia “isolata” e che altri esperti magari vedano più margine di upside per il titolo. In realtà non è così perchè altri analisti come quelli di Citigroup hanno in realtà la stessa posizione di Intesa SP. Anche per la banca d’affari Usa, infatti, le azioni Stellantis sono neutral con spazio per salire sempre fino a 9 euro.
Più ottimismo per quello che riguarda le prospettive di target price è stato invece espresso dai colleghi di JP Morgan secondo i quali il prezzo target di Stellantis è 13 euro (quindi il potenziale di upside implicato è maggiore) ma soprattutto il titolo è da sovra-pesare nel portafoglio di investimento (rading overweight).
Visto che stiamo parlando di valutazioni degli analisti, ne approfittiamo per segnalare che pur essendo basso, il target price espresso da Citi e da Intesa SP non è quello più risicato in assoluto. In realtà c’è infatti un prezzo obiettivo che è stato già centrato ed è quello di Mediobanca. Declassato a inizio maggio a quota 8,1 euro, il target price espresso da Piazzetta Cuccia coincide con le attuali quotazioni del titolo automotive e quindi non è presente alcun potenziale di upside. Nulla di cui stupirsi visto che per Mediobanca le azioni Stellantis sono destinate a fare peggio del settore di riferimento (rating underperform).
Tutte le valutazioni che abbiamo citato dovrebbero essere tenute in debita considerazione dagli investitori interessati a posizionarsi sul titolo STLA.
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Foschi presagi dalla trimestrale di Ford?
Come abbiamo anticipato ad inizio articolo, c’è un secondo elemento alla base del ritorno delle vendite sulle azioni Stellantis. Si tratta della pessima trimestrale di Ford.
Il colosso auto Usa ha registrato un netto rallentamento dei risultati nel primo trimestre 2025, con l’utile netto più che dimezzato a 471 milioni di dollari, rispetto agli 1,332 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. In calo anche i ricavi del trimestre che sono scesi a 40,659 miliardi di dollari rispetto ai 42,770 miliardi del primo trimestre 2024.
Scendendo nella trimestrale, l’Ebit adjusted si è attestato a 1 miliardo di dollari, con un margine del 2,5 per cento che è risultato essere in forte contrazione rispetto al 6,5 per cento dello scorso anno. Per finire il flusso di cassa operativo ha raggiunto i 3,7 miliardi di dollari.
La Casa americana per spiegare la deludente prestazione trimestrale ha puntato il dito contro la guerra dei dazi voluta dall’amministrazione Trump, che secondo le stime peserà per 1,5 miliardi di dollari sull’Ebit rettificato dell’intero 2025, a meno di sviluppi positivi sulle tariffe. Ricordiamo che in precedenza la società aveva indicato un obiettivo di 8,5 miliardi di dollari di Ebit adjusted per il 2025prima di sospendere le guidance a causa proprio dell’incertezza legata ai dazi e alle possibili “turbolenze della catena di approvvigionamento a livello industriale”
Con la sua decisione, Ford si è praticamente unita a General Motors e Stellantis nella scelta di non fornire più indicazioni sugli obiettivi finanziari annuali. Inutile dire che questo è un chiaro segnale del crescente impatto delle tensioni commerciali sui costruttori auto globali.
Dinanzi ad una situazione così complessa, il CEO Jim Farley si è limitato ad affermare in conference call, che il management è al lavoro per provare a rafforzare il core business con una qualità significativamente migliore. Farlay ha anche rammentato che la casa auto per il terzo trimestre consecutivo sta apportando dei miglioramenti sul fronte dei costi rispetto all’anno precedente. Insomma per provare a gestire una situazione difficile, Ford sta provando ad attuare tutte le misure necessarie. Un fosco presagio per Stellantis? Vista la forte tendenza a vendere in atto oggi, la risposta vien da sè.
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