wall street

La seduta di Wall Street di ieri si è chiusa con gli indici in grande spolvero. Tutti i panieri azionari hanno messo a segno rialzi di oltre 2 punti percentuali. In particolare l’S&P 500 ha chiuso la sessione con una progressione del 2,45 per cento.

A seguito del forte balzo in avanti, tra gli investitori è tornato a soffiare un certo ottimismo. Una reazione tutto sommato giustificabile visto che, nelle precedenti sedute, i panieri della borsa Usa si erano mossi in ribasso.

Alcuni investitori hanno ipotizzato che un ritorno così massiccio degli acquisti possa essere una sorta di premessa ad una imminente correzione al rialzo. Per altri, invece, la buona prestazione di ieri della borsa americana è solo una parentesi frutto di un rimbalzo tecnico che può essere considerato fisiologico visto l’andamento disastroso dei mercati Usa nel 2022 (in basso il grafico sull’S&P 500).

Alla luce di queste divergenti interpretazioni, diventa centrale capire se sulla borsa Usa sia atto una forte correzione oppure se, anche le dinamiche di ieri, possano essere inserite nel discorso sul bear market. Ricordiamo che, in entrambi i casi, è comunque possibile speculare sull’andamento degli indici di Wall Street. Grazie ai CFD e a broker come eToro, infatti, si può fare long e short trading utilizzando una stessa piattaforma. Non solo ma eToro mette a disposizione anche una demo gratuita da 100 mila euro per imparare ad operare senza correre il rischio di perdere soldi veri.

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Cosa sta succedendo sull’S&P 500

Ad eccezione dell’indice Nasdaq, il solo per il quale, in senso stretto, si può parlare di bear market, tutti gli altri mercati di Wall Street, quindi anche l’S&P 500, hanno registrato una correzione nell’ordine del 15-20 per cento nel corso del 2022.

Allo stato attuale dei fatti non ci sono elementi per escludere la possibilità che anche in questa occasione, si possa verificare qualcosa di molto simile a quanto visto nel 2020 quando, nonostante le tragiche premesse iniziali, ad un certo punto fu chiaro a tutti che quello in atto non era un vero bear market ma una correzione (in quel caso ribassista) molto ampia nell’ambito di un bull market di lungo periodo.

L’ipotesi per cui il rialzo robusto registrato ieri dalla borsa di Wall Street possa in qualche modo essere l’antifona di una correzione è scarsamente condivisibile anche alla luce di quello che è il triste primato dell’anno corrente. Secondo le rilevazioni effettuate da alcuni analisti, l’anno in corso è il secondo anno peggiore di tutti i tempi. Non una bella premessa, insomma.

Vero è che il comportamento dei mercati è sempre poco prevedibile ma l’analisi del passato può essere di aiuto per comprendere gli scenari futuri del mercato Usa.

La nostra opinione, quindi, è che Wall Street resti più vicina ad un bear market di quanto possa esserlo ad una correzione rialzista.

La domanda da porsi torna quindi ad essere semplicemente questa: quando cesserà l’attuale fase in corso? Inutile dire che dalla risposta a questo interrogativo dipende la strategia trading da adottare sui mercati. A tal riguardo abbiamo già evidenziato la necessità di tenersi aperti a tutte le opzioni e quindi scegliere broker che consentono di speculare sia al rialzo (long) che al ribasso (short). Un esempio di piattaforma simile è eToro, un broker che, tra i tanti strumenti a disposizione, prevede anche la possibilità di copiare i traders più bravi con il Copy Trading (anche questa funzione è disponibile in modalità demo).

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Tornado alla questione sulle tempistiche del ribasso, è impossibile fare previsioni precise. Tuttavia ricordiamo che in un recente report, gli analisti di Goldman Sachs ricordavano come le crisi dei mercati fossero di tre tipi: cicliche, strutturali, event-driven. Ebbene l’attuale momento in atto a Wall Street sembra avere tutte le caratteristiche di essere frutto di una crisi strutturale.

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