Decreto sicurezza bis. Ecco cosa cambia con la nuova legge

Saranno pesantemente multate le navi che non rispetteranno il divieto di ingresso nelle acque nazionali, le operazioni di polizia sotto copertura saranno potenziate con l’assunzione di 800 persone in ruoli amministrativi per accelerare l’iter delle sentenze penali. Sarà istituito un Fondo per i rimpatri di 2 milioni di euro. Un giro di vite è previsto anche per contrastare gli atti di violenza nel contesto di manifestazioni sportive.

Questa è solo una parte dei cambiamenti previsti dal Decreto Legge Sicurezza bis approvato dal Consiglio dei Ministri. Ma vediamo nel dettaglio come sono strutturati questi cambiamenti.

L’articolo 1 stabilisce che il Ministero dell’Interno ha l’autorità, in accordo con il Ministero della Difesa e Infrastrutture ed informando il Presidente del Consiglio, di “limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale, per motivi di ordine e sicurezza pubblica.”

Con l’articolo 2 vengono stabilite multe che vanno dai 10mila ai 50mila euro per il comandante della nave che sconfini in acque territoriali. In caso di reiterazione del reato è prevista poi la confisca della nave. Una misura concepita per colpire il traffico di esseri umani spesso perpetrato con la collaborazione di alcune navi delle ONG.

Con l’articolo 3 si estende le competenze delle procure distrettuali antimafia ai reati associativi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Con l’articolo 4 vengono infine stanziati 3 milioni di euro per il triennio 2019-2021 volti a finanziare le operazioni di polizia sotto copertura. Viene altresì innalzato il livello di tutela degli operatori di polizia durante le manifestazioni con l’introduzione di una nuova fattispecie delittuosa per i manifestanti che brandiscono bastoni, spranghe o altri oggetti contundenti. E’ previsto inoltre un aumento delle pene per tutte le condotte violente o le minacce, ad esempio nei confronti degli arbitri, nell’ambito di manifestazioni sportive.

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