Immigrazione, Eleonore sbarca i migranti a Pozzallo violando il divieto e finisce sotto sequestro

La nave della Ong tedesca Mission Lifeline è entrata in porto a Pozzallo forzando il divieto imposto dal decreto sicurezza bis. Il capitano della Eleonore ha infatti deciso di ignorare il divieto di ingresso in acque italiane disposto giorni fa dal governo, e di fare rotta per Pozzallo, dove a mezzogiorno ha sbarcato i 104 migranti che aveva a bordo.

Il comandante del battello, Claus-Peter Reisch, ha preso la decisione “dopo un violento temporale” verificatosi nella notte, in seguito al quale ha dichiarato lo stato di emergenza. La motovedetta delle fiamme gialle ha subito affiancato la nave della Ong e i militari, una volta saliti a bordo, ne hanno disposto il sequestro, che sarebbe divenuto esecutivo una volta completato lo sbarco delle persone a bordo.

La Ong tedesca Lifeline infatti sosteneva che “la nave può comunque entrare in porto e le persone a bordo possono sbarcare”. Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini dal canto suo cerca di portare avanti la linea del governo giallo-verde anche se in dirittura d’arrivo.

Leggi e confini vanno rispettati” ha dichiarato il leader leghista “se qualcuno pensa di fregarsene senza conseguenze ha sbagliato di grosso e ha sbagliato ministro. Faccio e farò di tutto per difendere l’Italia. La nostra linea ha portato meno sbarchi, meno sprechi, meno reati e meno morti.” Poi il riferimento al nascente governo M5s-Pd “speriamo che nessuno stia inventando a tavolino un governo che faccia ripartire il business dell’immigrazione clandestina perché sarebbe un delitto contro l’Italia e contro gli Italiani”.

Anche la Mar Jonio sbarca il suo carico di immigrati

Nella tarda mattinata di oggi è stato deciso di far sbarcare anche i 31 migranti che erano a bordo della nave Ong italiana “Sos Mediterraneo” Mar Jonio, anch’essa ferma fuori dalle acque territoriali per via del decreto sicurezza bis.

La decisione di far entrare in porto la Mar Jonio è stata presa in seguito alla valutazione effettuata a bordo della nave dal personale sanitario. L’ispezione a bordo avvenuta nei giorni scorsi ha portato alla luce la sussistenza di condizioni sanitarie non ottimali, ed è stato quindi disposto il trasferimento dei migranti che sarà effettuato dalla Guardia Costiera.

C’era stato anche l’appello al governo da parte di alcuni parlamentari del Pd, affinché si permettesse alle persone a bordo di scendere a terra. “La vicenda Mar Jonio conferma che in Italia sull’immigrazione bisogna cambiare tutto” ha scritto su Twitter Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico “coinvolgere con autorevolezza l’Europa, unire sicurezza, legalità e umanità è possibile. Il governo non faccia finta di niente, stiamo parlando di esseri umani”.

Il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane era stato firmato, come previsto dal decreto sicurezza bis della Lega, dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta e dal ministro di Infratrutture e Trasporti Danilo Toninelli.

I migranti che sono poi sbarcati per “motivi sanitari” erano stati soccorsi circa una settimana fa a bordo di un gommone che affondava a 43 miglia da Al-Khons. Il divieto di sbarco è arrivato il giorno successivo. Ora però la vicenda si è conclusa, almeno per i 31 della Mar Jonio.

Nel frattempo a Lampedusa sono arrivati altri 100 migranti in tre differenti sbarchi, tutti avvenuti nell’arco di una manciata di ore. Si tratta di sbarchi “autonomi” ossia di quelli che avvengono senza che sia coinvolta alcuna ong. I migranti, che affermano di provenire tutti dalla Tunisia, erano a bordo di piccole imbarcazioni e dopo essere giunti sulle coste dell’isola di Lampedusa sono stati bloccati dalle forze dell’ordine e accompagnati all’hotspot di contrada Imbriacola.

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