Uno dei nodi del governo alla fine è stato sciolto. Quello del decreto sicurezza bis, tanto caro alla Lega di Matteo Salvini, che con l’approvazione da parte del Senato con 160 voti favorevoli è diventato legge, e il governo ha superato anche questo esame, se non a pieni voti, senza neppure troppe difficoltà.

Il provvedimento bandiera della Lega ha ottenuto il via libera da parte del governo quindi, quel provvedimento che da una parte darà una stretta ai controlli sugli sbarchi dei migranti, contrastando soprattutto l’attività delle Ong, e dall’altra tutelerà maggiormente l’ordine pubblico, in particolare contrastando con più decisione, anche potenziando l’organico, eventuali disordini nell’ambito di manifestazioni di carattere sportivo e non.

Il decreto sicurezza bis diventa legge

Sono stati 160 i voti favorevoli al decreto sicurezza bis a Palazzo Madama, 21 gli astenuti e 57 i contrari. Il totale dei presenti era 289 su 321. Una prova, quella riguardante il decreto di stampo leghista, che l’esecutivo rischiava di non superare, visto che la coalizione di governo al Senato conta sulla carta solo 165 preferenze, mentre la maggioranza assoluta è 161.

Il fatto che il provvedimento ai 5 Stelle fosse alquanto indigesto, lasciava il campo tutt’altro che sgombro da dubbi in merito alla tenuta del governo. Ma alla fine i dissidenti nel Movimento 5 Stelle sono stati solo 5: Virginia La Mura, Matteo Mantero, Lello Ciampolillo, Elena Fattori e Michela Montevecchi. Assenti in Aula tutti e sei i senatori a vita, Umbero Bossi, per motivi di salute, e Massimo Candura, assente invece per motivi personali. 

I voti favorevoli al decreto sicurezza bis provenienti dei banchi dei 5 Stelle sono stati in tutto 101. A questi si sono aggiunti i 56 voti favorevoli dei leghisti, 2 degli esponenti del Maie che generalmente votano con la maggioranza, e quello dell’ex grillino Maurizio Buccarella, che ora sta nel gruppo Misto.

I 57 voti contrari sono arrivati invece principalmente dal Pd che, assente Matteo Renzi, ha portato 45 voti contrarti in tutto, ai quali si sono aggiunti i 4 voti di Liberi e Uguali, i 3 di Paola Nugnes, Carlo Martelli e Gregorio De Falco, più i voti provenienti dalle Autonome. 

Un aiuto alla Lega, e in maniera più o meno diretta alla tenuta del governo, è arrivato dai banchi del centro destra. Fratelli d’Italia ha optato per l’astensione, mentre i senatori di Forza Italia hanno deciso di non prendere parte al voto.

Luigi Ciotti: “La disumanità non può diventare legge”

La nuova legge in materia di sicurezza prevede, tra le altre cose, l’assegnazione di maggiori poteri al Ministro dell’Interno, il quale, in accordo con il Ministro della Difesa e con il Ministro dei Trasporti, può decidere di chiudere i porti e al contempo inserire le maximulte per le navi che violano il divieto.

E sono proprio questi i punti che, almeno per una piccola parte del Movimento 5 Stelle, erano inaccettabili. Poi alcuni dei dissidenti grillini hanno deciso di tornare sui propri passi, e solo in 5 si sono schierati contro il decreto legge della Lega, spingendo tra l’altro don Luigi Ciotti a lanciare la campagna “la disumanità non può diventare legge”.

Salvini ringrazia la Madonna

Dopo la vittoria conseguita a Palazzo Madama, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini non ha perso tempo, e ha subito pubblicato un post su Facebook nel quale sintetizza a modo suo il risultato ottenuto. “Più poteri alle forze dell’ordine, più controlli ai confini, più uomini per arrestare mafiosi e camorristi, è legge.

Nello stesso post arriva poi la parte dei ringraziamenti, estesi anche a figure poco attinenti col mondo della politica. “Ringrazio voi, gli Italiani e la Beata Vergine Maria” dice Salvini, che si trova poi costretto a spiegare l’accostamento insolito “E’ una bella giornata a prescindere dai numeri e mi piace che questa giornata cada il 5 di agosto che, per chi è stato a Medjucorje, rappresenta il compleanno della Vergine Maria. Se devo riassumere, meno Carola e più Oriana Fallaci.”.

Zingaretti: “l’Italia è più insicura grazie agli schiavi 5 Stelle”

Non si sono espressi per l’intera giornata né il premier Giuseppe Conte, né il vicepremier Luigi Di Maio, ma arrivano forti e chiare le parole di Nicola Zingaretti: “il decreto Salvini è passato, l’Italia è più insicura. Grazie agli schiavi 5 Stelle la situazione nelle città e nei quartieri rimarrà la stessa, anzi peggiorerà” dice il segretario del Pd che vede davanti all’Italia un buio futuro, e continua poi: “il crimine ringrazia, le persone sono sempre sole e le paure aumentano. Salvini ci campa.”

Un ritratto dalle tinte fosche quello descritto dal leader del Pd. “Non sprechiamo l’umanità” recita la scritta che campeggia sulle t-shirt che i senatori dem indossano in Aula, e Pietro Grasso, ex presidente del Senato interviene in Aula dichiarando: “il decreto traduce in norme i tweet di Salvini! Il governo sta trasformando il Parlamento in un’aula sorda e grigia, in quel bivacco di manipoli evocato in un periodo di cui alcuni, anche qui dentro, provano nostalgia.”.

Alberto Airola cita Formica: “la politica è sangue e merda”

Il decreto sicurezza è da sempre uno dei tasti più dolenti, uno dei rospi più difficili da ingoiare per i Parlamentari del Movimento 5 Stelle, ai quali Di Maio si trova costretto a fare continui richiami più o meno ufficiali, attraverso i quali si intravede abbastanza chiaramente il rischio espulsioni.

I malumori però non hanno rotto gli argini, e alla fine il tutto si è risolto con 5 Senatori pentastellati che decidono di non prendere parte alle operazioni di voto. Uno di questi è Matteo Mantero, che ha dichiarato: “credo sia ora di mettere un limite alla strafottenza della Lega che con i suoi no e i suoi diktat si comporta come se fosse sola a decidere”.

Cambia invece idea Alberto Airola, che ha anche annunciato la sua decisione con un discorso in Aula. “Ho fatto i miei calcoli, anche inevitabilmente sulle persone, e il dl Sicurezza bis non è l’anticristo dei decreti, è una manifestazizone di forza del nostro contraente, la Lega” spiega il Senatore “non possiamo permettergli di dividerci.”

Ed è sempre Airola a citare Formica. “Mai come ora, con un certo groppo nel petto, mi sovvengono le parole di Rino Formica” dice il Senatore “la politica è sangue e merda“. Poi la conclusione e la decisione di non votare contro: “ora, o do forza al Movimento 5 Stelle, oppure domani non potremmo avere un movimento al governo, e abbiamo tante cose da fare, prima di tutto fermare il Tav” e parla anche di realizzare “i provvedienti che finalmente cambieranno la vita dei cittadini. Anche se oggi sembra che sto cedendo a qualcosa che non condivido” dice Airola “domani sarò duro e spietato e avrò ragione perché conto di vincere”.

Un discorso che è piaciuto a molti esponenti del Movimento 5 Stelle, alcuni dei quali si sono alzati per congratularsi con Airola e stringergli la mano.

E sulla stessa lunghezza d’onda anche il grillino Gianni Marilotti che ha dichiarato: “forse solo il 20% di noi senatori M5s crede che sia giusto e buono il decreto, gli altri sono critici o comunque perplessi a vari livelli, questo è un dato di fatto. Ma uno smarcamento lascerebbe mano libera all’accordo con Fratelli d’Italia e forse porterebbe alle elezioni subito. Voto ‘Sì’ per non regalare alla destra il governo.”.

Dissidente fino in fondo resta invece Virginia La Mura, che poco prima di uscire dall’Aula ha dichiarato: “esco, non voto, attraverso la fiducia, un decreto che va contro qualsiasi principio umanitario. Inoltre, nessun emendamento migliorativo è stato preso in considerazione, io a questo modo di lavorare e di rappresentare le istituzioni democratiche non ci sto.”

Contro l’approvazione, esponenti società civile e associazioni

Una volta che il decreto sicurezza bis è stato approvato dal Senato ed è divenuto legge, si sono schierati anche alcuni esponenti della società civile e alcune associazioni che avevano ampiamente dichiarato la propria opposizione al provvedimento.

Il presidente dell’associazione Libera, don Luigi Ciotti ha dichiarato: “oggi il grado di umanità del nostro Paese si è corrotto. La politica ha tradito la Costituzione, i sogni e gli ideali di chi l’ha pensata e scritta e delle convensioni internazionali. Siamo davanti ad una scelta politica indegna per un Paese che vuole essere democratico non solo di nome ma di fatto un Paese civile. E ancora “la politica esca dai tatticismi” esorta Ciotti “dai giochi di potere e riduca le distanze sociali e si asci guidare dai bisogni delle persone”.

In profondo disaccordo si esprime naturalmente Amnesty International. “Esprimiamo profonda preoccupazione per i contenuti del decreto Sicurezza-bis, su cui è stata votata la fiducia oggi. Un atto che si posizione contro il senso stesso di civiltà, un provvedimento figlio del clima di odio che è stato consapevolmente fomentato in questi ultimi mesi. Al di là delle singole norme, quello che ci preme evidenziare è il chiaro intento che il decreto persegue: limitare e scoraggiare la società civile dal combattere per i diritti di tutti.”

In piazza a Montecitorio si sono riversati oltre 400 attivisti a rappresentanza di diverse realtà. Tra i manifestanti vi erano i volontari di Baobab Experience che accolgono i migranti che si trovano di passaggio dalla capitale, e quelli del movimento Mani Rosse che tutti i giovedì da ormai un anno a questa parte, sfilano davanti al Viminale con le mani dipinte di rosso per protestare contro la politica del Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

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