Quali sono i farmaci contro il coronavirus? Ecco con cosa ci si può curare a casa

Non esiste ancora un farmaco specifico per combattere il coronavirus (Covid-19) ma chi lo ha contratto può comunque usare dei farmaci non specifici che sono stati approvati dall’Aifa.

Di recente si è parlato in particolar modo di due farmaci usati contro il coronavirus, ma la loro efficacia non è stata dimostrata. Il primo era l’Arbidol, un farmaco prodotto e venduto in Russia che, almeno in teoria, sarebbe efficace contro tutti i coronavirus, ma che in realtà, a differenza di quanto lasciato intendere dal video sul ‘Abidol’ diventato virale in rete, semplicemente non funziona contro il Covid-19.

Il secondo era invece l’Avigan, un farmaco che a differenza del primo potrebbe effettivamente risultare efficace contro il coronavirus che sta affliggendo il mondo intero. In Giappone l’Avigan viene tutt’ora utilizzato, come dimostra un altro video diventato virale, in cui si vedono strade gremite di gente, e neppure l’ombra di misure restrittive. Questo secondo farmaco però non è stato ancora approvato in Europa, ed è attualmente in fase di test.

Per ora chi ha contratto il Covid-19 e si trova in isolamento domiciliare può curarsi utilizzando alcuni farmaci non specifici che sono stati approvati dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco). In particolare il via libera riguarda l’uso domiciliare di antimalarici e degli antivirali utilizzati contro l’Aids.

Per poter accedere a questi farmaci occorre la prescrizione medica, e sarà lo stesso medico curante a poter scrivere la ricetta. La spesa sostenuta per l’acquisto di questi farmaci per combattere il coronavirus sarà rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale.

La determina dell’Aifa con la quale si autorizza l’uso di questi farmaci è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale dove si specifica l’ok per gli antimalarici clorochina e idrossiclorochina, e per gli antivirali usati contro l’Aids lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonariv “per il trattamento anche in regime domiciliare dei pazienti affetti da infezione da SARS-CoV” si legge.

Inoltre nel documento leggiamo anche che “i medicinali a base di clorochina, idrossiclorochina, lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir sono a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da SARS-CoV2 (Covid-19), nel rispetto delle condizioni per esso indicate”.

Mentre la ricerca di una terapia efficace e sicura per contrastare il Covid-19, seppur ancora senza risultati apprezzabili, viene portata avanti, si continua con la sperimentazione di farmaci che non nascono per curare specificamente il coronavirus, ma per altre patologie.

Spesso questa sperimentazione porta a risultati apprezzabili, con farmaci che dimostrano una certa efficacia anche per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19. Prendiamo ad esempio gli antivirali che si usano per il trattamento dei pazienti con l’Aids, che stando ai protocolli attualmente in uso presso i principali centri clinici, e a quanto indicato dalla Simit Lombardia, se usati nelle fasi più precoci e in pazienti meno compromessi dimostrerebbero una certa efficacia.

Non altrettanto efficaci sembrano invece risultare gli antimalarici, come sottolineato dallo stesso direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, che ha accennato a possibili rischi legati agli effetti collaterali, e suggerisce quindi di usare “maggiore cautela rispetto ad un uso di massa”.

Su IlSole24Ore leggiamo che “i farmaci dovranno essere dispensati dalle farmacie ospedaliere” ed è lo stesso dg dell’Aifa, Magrini a specificare che “è fatto obbligo alla struttura prescrittrice di trasmettere tempestivamente all’area pre-autorizzazione dell’Aifa i dati relativi ai pazienti trattati”.

In seguito alla richiesta avanzata dall’Ordine dei medici (Fnomceo) Nicola Magrini ha poi annunciato la possibilità anche per i medici di famiglia di prescrivere questi farmaci per i pazienti affetti da Covid-19.

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