Emergenza coronavirus, l’Ue valuta il Mes leggero e propone SURE per aiutare i disoccupati

Nell’ambito della ricerca di soluzioni valide a sostegno delle economie dei Paesi più colpiti dall’emergenza coronavirus, l’Europa ha compiuto un piccolo passo avanti. La Commissione Ue ha infatti confermato la disponibilità a ricorrere ad una forma ‘leggera’ del cosiddetto fondo salva Stati, da affiancare al fondo SURE, uno strumento da usare per contrastare la disoccupazione.

Il presidente del Consiglio ha parlato con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e insieme al ministro dell’Economia si è detto soddisfatto di questo risultato. Si tratta di una misura che “serve un piano ampio” contro l’emergenza, spiegano Conte e Gualtieri.

La von der Leyen ha commentato via social il risultato del dialogo intercorso, aggiungendo alcune informazioni che riguardano quest’altro strumento da utilizzare nell’ambito della crisi economica che sta interessando i Paesi maggiormente interessati dal contagio del Covid-19, il fondo SURE.

“Ho parlato con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dello schema contro la disoccupazione ‘Sure’ che potrebbe aiutare a salvare il posto di lavoro di molti Italiani durante la crisi del coronavirus” ha scritto su Twitter la presidente della Commissione Ue “l’Ue è qui e può aiutare, questo è per il futuro dell’Europa”.

Il commento del premier è invece arrivato via Facebook, dove ha pubblicato un post in cui, in merito alle misure annunciate dalla Commissione Ue, afferma di auspicare che “siano ricomprese in una più ampia strategia europea (European Recovery and Reinvestiment Plan) da completare nei prossimi giorni, per fronteggiare la grave emergenza”.

Ed è stata la stessa presidente von der Leyen ad anticipare al premier la disponibilità ad utilizzare “uno strumento da 100 miliardi per sostenere le misure nazionali dirette a contrastare la disoccupazione e ad alimentare la cassa integrazione”.

A proposito del dialogo intercorso con la von der Leyen, il presidente del Consiglio ha riferito: “ho avuto un colloquio telefonico con Ursula von der Leyen” nel corso del quale “ha tenuto ad anticiparmi le due iniziative che verranno sottoposte domani all’approvazione della Commissione”.

Si tratta di interventi che gettano le basi per “consentire all’Italia e agli altri Stati di usare i fondi strutturali europei non ancora spesi con la più ampia flessibilità: senza più i vincoli di cofinanziamento nazionale o di particolari destinazioni funzionali o territoriali”.

Il premier ha poi definito i due interventi di cui ha parlato la presidente della Commissione Ue “un passo significativo in vista di un più ampio e complessivo intervento che dovrà, a nostro avviso, dare il senso di una forte, coesa e credibile risposta a questa sfida epocale“.

Nel corso del question time alla Camera il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha poi aggiunto: “vorrei salutare con favore il primo passo” di questa “proposta della Commissione europea di emettere titoli comuni per sostenere i sussidi di disoccupazione degli Stati membri, innovazione che l’Italia ha sostenuto da tempo”.

E ancora “il Governo italiano è al lavoro su una proposta concreta di emissione comune di titoli ed è impegnato affinché l’Eurogruppo assolva appieno al mandato di presentare un ventaglio di proposte adeguate alla natura inedita dello choc e che includano anche una proposta come quella cui stiamo lavorando”.

L’esecutivo, ha spiegato Gualtieri, è al lavoro per rafforzare le misure a sostegno delle imprese, grazie al quale sarà possibile “erogare garanzie ulteriori per complessivi 200 miliardi” di euro. Le nuove norme infatti permetteranno di rilasciare garanzie “fino a 90% per importi di finanziamento anche molto significativi a tutte le imprese italiane. Siamo quindi pienamente al lavoro per interventi a sostegno della liquidità che ci attendiamo libererà risorse al servizio dell’economia reale per ben oltre 500 miliardi”.

Il fondo SURE a sostegno dei disoccupati italiani

Cos’è il fondo SURE? Si tratta di uno strumento per il contrasto alla disoccupazione che viene garantito da tutti i Paesi membri a sostegno degli Stati più esposti alla crisi economica per via dell’emergenza coronavirus, come Spagna e Italia.

Ad annunciare la possibilità di ricorrere a questo strumento è stata la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ne ha parlato in un post su Twitter. Attravverso la sua portavoce Ulrike Demmer, è arrivato anche il commento di Angela Merkel che ha detto a tal proposito: “è chiaro che la solidarietà è il perno costitutivo fondamentale dell’Ue. Ci sarà uno strumento di solidarietà, sulla base del contratto europeo, che sia adeguato alla crisi“.

Di solidarietà tra Stati ha parlato anche il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che in una intervista a Die Zeit ha dichiarato secondo quanto riportato dall’Ansa “le banche centrali possono dare alcuni importanti contributi per attutire le conseguenze economiche della crisi. Hanno però mandato speciale sulla politica monetaria e quindi la politica non dovrebbe sentirsi scaricata della responsabilità”.

La presidente von der Leyen ha parlato di vita quotidiana radicalmente cambiata a causa del coronavirus. “Milioni di persone non possono andare al lavoro, ma devono ancora comprare generi alimentari e pagare le bollette. Le aziende pagano gli stipendi ai loro dipendenti, anche se, in questo momento, non guadagnano. L’Europa ora viene in loro sostegno, con una nuova iniziativa che si chiama SURE, sicuro“.

La von der Leyen ha poi parlato della situazione in cui si trovano le regioni intorno a Milano e Madrid, che ha definito “parte della spina dorsale dell’economia europea”. Si tratta di “migliaia di aziende forti e sane che stanno lottando a causa dell’attuale crisi. Hanno bisogno del nostro supporto per superare la crisi”.

E ha aggiunto: “questo è il motivo per cui abbiamo sviluppato un concetto di lavoro di breve durata. Ha lo scopo di aiutare l’Italia, la Spagna e tutti gli altri Paesi che sono stati duramente colpiti. E lo farà grazie alla solidarietà degli altri Stati membri”.

Quindi come funziona il fondo Sure? È ancora la presidente della Commissione Ue a spiegare il meccanismo su cui si fonda. “Abbiamo appreso gli insegnamenti dalla crisi finanziaria del 2008. Gli Stati membri che disponevano di questo strumento hanno aiutato milioni di persone a rimanere nel loro posto di lavoro e le aziende a superare la crisi finanziaria con i propri dipendenti”.

“Sure significa lavoro di breve durata sostenuto dallo Stato” ha spiegato la von der Leyen, aggiungendo che in passato “ha mitigato gli effetti della recessione, ha mantenuto le persone al lavoro e ha permesso alle aziende di tornare sui mercati con rinnovato vigore”.

E spiega quindi: “l’idea è semplice: se non ci sono ordini, le aziende non dovrebbero licenziare i propri lavoratori. Nel tempo libero, ai lavoratori potranno essere insegnate, ad esempio, nuove competenze che andranno anche a beneficio dell’azienda. Così le persone possono continuare a pagare gli affitti e comprare ciò di cui hanno bisogno”.

“Questo ha un impatto positivo anche sull’economia. Potranno tornare al lavoro non appena il blocco sarà terminato, quando la domanda riprenderà così gli ordini. È fondamentale per riavviare velocemente il motore economico europeo” ha detto Ursula von der Leyen.

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