Il nuovo decreto dopo il 20 aprile con risorse “molto più consistenti” e nuove regole per allentare il lockdown

Arriverà dopo il 20 aprile il nuovo decreto del Governo con le misure economiche e le regole per il contenimento del contagio nella cosiddetta Fase 2. Le risorse stanziate saranno “molto più consistenti” fanno sapere fonti dell’esecutivo, rispetto ai 25 miliardi che sono stati stanziati con il decreto cura-Italia.

Per avviare la tanto attesa Fase 2, il Governo dovrà operare parallelamente su due fronti. Da un lato sarà necessario favorire sul fronte economico il rilancio degli investimenti pubblici, con lo sblocco dei cantieri per ponti e strade. Serviranno poi nuovi aiuti per gli affitti e un pacchetto per dare sostegno ai Comuni a rischio casse vuote.

Il bonus da 600 euro per partite Iva e lavoratori autonomi che non è ancora arrivato, dovrebbe essere accessibile agli aventi diritto dopo le festività di Pasqua, quindi si presume entro questa settimana.

Ma quali saranno le regole che disciplineranno la riapertura delle attività commerciali? Per questo il Governo si è affidato alla nuova task force guidata da Vittorio Colao, già al lavoro da Palazzo Chigi per studiare dati e modelli allo scopo di trovare il punto di equilibrio affinché la riapertura delle attività avvenga in linea con le raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico, ma rispetti ove possibile le esigenze di imprese e commercianti, che auspicano una pronta riapertura.

Bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti ultimi a riaprire

Alcune attività non si sono mai fermate, e tra queste alcune di quelle più a rischio per il contagio, come sanità e alimentari che difficilmente possono mantenere le giuste distanze dai clienti. Ma ve ne sono molte altre considerate ad alto rischio contagio, si calcola siano oltre 1 su 4, pari a circa 6 milioni e mezzo, come insegnanti e addetti degli asili nido e delle scuole per l’infanzia.

Tra le attività ad elevato rischio ci sono anche bar e ristoranti, ma anche negozi di scarpe, saloni di parrucchieri ed estetisti, che con ogni probabilità saranno le ultime a ripartire. Confesercenti però spinge per la riapertura, magari con l’adozione di misure precauzionali simili a quelle adottate finora nel contesto delle attività che non hanno chiuso, come guanti per fare la spesa, mascherine, ingressi contingentati.

Le perdite economiche d’altra parte impongono di trovare soluzioni che se da un lato devono garantire il massimo livello di sicurezza possibile, dall’altro devono offrire la possibilità di riprendere l’attività, visto che dall’inizio dell’anno si calcola che sono stati persi già 45 miliardi di euro.

Quali saranno i protocolli di sicurezza adottati

Sul tema dei protocolli di sicurezza da adottare nell’avvio della Fase 2, si è espressa Confindustria Toscana, in linea con quanto chiesto dagli industriali delle regioni del Nord Italia, i quali hanno fatto notare che i luoghi “più sicuri dove stare” sono proprio le aziende, visti i protocolli “rigidissimi” che sono stati adottati.

All’inizio della chiusura di fabbriche e attività commerciali è stato infatti siglato il protocollo sulla sicurezza dei lavoratori, e questo andrà ora rivisto in considerazione delle nuove riaperture. Sarà la task force guidata da Colao ad occuparsene, che si è già attivata per elaborare un piano di lavoro per le prossime settimane.

Un’altra questione da affrontare è però quella dei trasporti pubblici, come lo stesso ministro Paola De Micheli ha sottolineato. Sarà necessario non solo stabilire nuove regole per la sicurezza di lavoratori e passeggeri, per i quali si prevedrà sicuramente l’obbligo di mascherine per salire a bordo di treni, autobus, aerei e metropolitana, ma anche una riorganizzazione degli orari dei mezzi, per evitare le ore “di punta” in cui i mezzi sono stracolmi.

C’è poi il problema delle mascherine, che se non è più quello della loro disponibilità, diventa invece quello del prezzo. Sull’uso delle mascherine si fa molto affidamento per la ripartenza del Paese, e sono quindi indispensabili nella cosiddetta Fase 2, ma devono essere accessibili a prezzi contenuti e accessibili a tutti.

Il sottosegretario al ministro dello Sviluppo Economico, Alessia Morani, ha fatto sapere che il Governo sta pensando ad una norma anti-speculazioni “che fissi soglie massime per i prezzi di vendita”. Inoltre, sempre per quel che riguarda i dispositivi di protezione, come mascherine e guanti in lattice, l’esecutivo sta valutando la possibilità di introdurre l’Iva agevolata.

Infine il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, annuncia nuovi interventi volti ad assicurare che “nessuno perda il lavoro e tutti abbiano un reddito sufficiente”, obiettivo per raggiungere il quale la squadra di Governo sta provvedendo affinché entro la prossima settimana si provveda ad erogare le indennità per gli autonomi. 

Il bonus sarà erogato più rapidamente a partire dalla prossima tranche, e in più si parla di indennità “più consistenti”, di ammontare superiore rispetto agli attuali 600 euro.

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