Spostamenti tra Regioni dal 3 giugno, ma per alcune resteranno limitazioni più severe. Ecco dove si potrà andare

A partire dal 3 giugno ci sarà un nuovo allentamento delle misure restrittive anti-contagio introdotte in Italia coi vari Dpcm della Fase 1. Infatti da quella data dovrebbe scattare per l’intero territorio nazionale il via libera agli spostamenti tra una Regione e l’altra.

Al momento per spostarsi in una Regione diversa da quella in cui si risiede occorre essere in possesso di autocertificazione. Questa è valida solo se lo spostamento avviene per esigenze lavorative, motivi di salute, oppure per assoluta necessità, ma a partire dal 3 giugno l’autocertificazione non dovrebbe essere più necessaria.

Ma ci si potrà spostare da una Regione ad un’altra senza alcuna limitazione? Non esattamente. Si prevede infatti che gli spostamenti saranno limitati a seconda del livello del rischio di contagio delle singole regioni. Sembra infatti che la politica ‘zero divieti’ si applicherà solo nel caso di spostamenti tra regioni che hanno lo stesso livello di rischio.

Gli spostamenti tra Regioni sulla base dell’indice Rt

Quali saranno i parametri su cui ci si baserà per valutare tra quali regioni italiane è possibile spostarsi liberamente? Prima di tutto si farà affidamento sui dati che vengono pubblicati con il report settimanale del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute.

Il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, a tal proposito ha dichiarato: “sulla mobilità interregionale chiedo di avere ancora una po’ di pazienza. Dipenderà dalle condizioni della Regione. Se è una regione a basso rischio, probabilmente sarà consentito lo spostamento dal 3 giugno”.

Il ministro ha anche aggiunto che “un sistema di monitoraggio ci consente di sapere se una regione è a basso, medio o alto rischio. Se una regione è ad alto rischio di sicuro non potrà ricevere ingressi da altre regioni, ma speriamo non sia così”.

Un report diffuso un paio di giorni fa però metteva in evidenza una situazione non particolarmente incoraggiante che riguardava la Valle d’Aosta, dove il rischio di trasmissione del virus continua ad oscillare tra “basso” e “moderato”.

Resta sotto speciale osservazione la Lombardia, dove sono stati registrati oltre metà dei contagi dell’intero Paese, ma anche qui il rischio di trasmissione è ai livelli di quello di tutte le altre regioni, il che significa che gli spostamenti potrebbero riguardare tutte le regioni ad eccezione della sola Valle d’Aosta.

Il report del 29 maggio

La data più importante per quel che riguarda gli spostamenti tra le Regioni è quella del 29 maggio. Infatti è proprio a quella data che uscirà il report settimanale dal quale si evincerà la situazione di ciascuna regione in merito al rischio contagio.

Alle Regioni è fatto obbligo infatti di comunicare costantemente i dati relativi ai contagi, i quali permetteranno di redigere ogni settimana un nuovo report aggiornato, che sarà redatto il venerdì, e dall’analisi di quei dati le regioni saranno inserite ciascuna in una categoria tra rischio basso, medio oppure alto, e sarà poi il Governo a stabilire se imporre delle limitazioni alla mobilità e se sì tra quali regioni.

L’indice Rt

È uno dei parametri che vengono presi in considerazione per stabilire la trasmissibilità del virus nel tempo. L’indice Rt è il risultato delle misure di contenimento adottate in un dato Paese, l’Italia nel nostro caso, ed è uno dei parametri che permettono di classificare le Regioni in base al rischio di contagio, che può essere basso, medio oppure alto.

Nel caso di un indice Rt elevato, quindi superiore a 1, decade la possibilità di spostarsi liberamente da e verso quella Regione. Quando l’indice Rt è pari a 1, significa che per ogni persona positiva al Covid-19 ne viene infettata mediamente un’altra.

Il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, ha precisato a tal proposito: “quello di Rt, che cambia su base settimanale non è un valore su cui si può basare la decisione sullo spostamento tra Regioni. Serve piuttosto per capire la capacità del sistema di controllare gli scostamenti della curva epidemica”.

Con un indice Rt vicino al valore di 0,50, l’Umbria, la Governatrice Donatella Tesei ha recentemente affermato: “non sono un tecnico, ma ho capito che questo meccanismo proprio non funziona. È una cosa veramente aberrante perché non ha riguardo dei numeri reali i quali invece ci dicono che noi in questo momento siamo la migliore regione italiana. Queste notizie stanno assolutamente creando danni ad una regione che invece è giù ripartita in sicurezza”.

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