Robotica e intelligenza artificiale rivoluzioneranno la medicina e la tendenza è destinata ad accelerare

La medicina moderna cambia rapidamente, ed in buona parte dipende proprio dalla nuova tecnologia medica (medtech) che ha rivoluzionato la diagnostica grazie all’impiego sempre più esteso di intelligenza artificiale, le procedure tecniche, grazie alla chirurgia robotica, e le consultazioni a distanza attraverso la telemedicina.

Si inizia a definire quindi quella che sarà la medicina del futuro, pesantemente influenzata dalla medtech appunto, che offre una gamma estremamente ampia di possibili applicazioni nell’elaborazione, nell’analisi nell’archiviazione dei dati e nell’apprendimento automatico.

L’impiego della robotica

Gli esperti di CPR AM (Gruppo Amundi) fanno sapere che “per i chirurghi, per esempio, la robotica offre una garanzia di sostanziali guadagni in termini di precisione, visualizzazione e destrezza. Per il paziente, la tecnologia significa chirurgia meno invasiva, cicatrici più piccole e un ridotto rischio di complicanze o effetti collaterali”.

Si fanno grandi passi avanti anche nel campo della telemedicina, un mercato che potrebbe valere intorno ai 27 miliardi di euro nel 2026, e che comprende applicazioni B2B (teleradiologia, telepatologia, telecardiologia, ecc.), e applicazioni B2C (consultazioni a distanza del paziente).

Come viene impiegata l’intelligenza artificiale

Gli esperti di CPR AM spiegano, per quel che riguarda quest’altro aspetto, che “l’intelligienza artificiale, dal canto suo, consente di identificare le connessioni all’interno di quantità di dati virtualmente illimitate. In particolare, esiste un enorme potenziale nei campi della radiologia e della cardiologia per trovare correlazioni che aiuteranno a prendere di mira future molecole farmaceutiche, diagnostica o genomica”.

Google, Amazon, Facebook e Apple pronti a investire nella medtech

In parte i progressi conseguiti in questo campo sono merito delle alleanze strette con partner selezionati, con il modello GAFA (Google, Facebook, Amazon, Apple) che sembra in grado di garantire ottimi risultati.

Quel che sta accadendo è che questi quattro colossi della Silicon Valley si mostrano particolarmente interessati a investire nel medtech. Nell’arco di pochi mesi quattro laboratori (Sanofi, Novartis, Pfizer e Otsuka) sono diventati partner ufficiali di Verily, una consociata di Google a confermare una tendenza che appare ormai evidente.

Gli analisti di Morgan Stanley nel 2019 hanno stimato che investendo nel campo dell’assistenza sanitaria, i ricavi della Apple raggiungeranno i 90 miliardi di dollari nel 2027. Mentre per quanto riguarda Amazon, la società di Jeff Bezos è al lavoro per ridurre i costi del sistema sanitario, concentrandosi sui propri dipendenti grazie all’appoggio di una società di proprietà congiunta con JP Morgan e Berkshire Hataway.

Il target della sicurezza dei dati personali

“Il coinvolgimento dei GAFA per lo sfruttamento dei dati, apre una grande prospettiva: trattare ogni paziente in modo individuale, secondo la sua specifica composizione biologica e genetica, tenendo conto anche di fattori che potrebbero influenzare lo sviluppo di una malattia e l’efficacia del suo trattamento” spiegano gli esperti di CPR AM, che poi sottolineano l’importanza di garantire il massimo livello di sicurezza per i dati personali dei pazienti.

Alcuni esperti francesi in informatica medica e sanitaria, hanno però espresso delle perplessità in merito alla validità della scelta di andare verso un’organizzazione privata del settore che gestisca queste informazioni, sottolineando che questi dati provengono da centri ospedalieri, da farmacie e da cartelle cliniche condivise.

Secondo i professionisti di CPR AM “chiedendo lo sviluppo di un cloud storage autogestito, il gruppo ritiene che sia essenziale avere il controllo sulla tecnologia utilizzata e prevenire la privatizzazione della sanità pubblica. È indispensabile stabilire un quadro che promuoverà l’innovazione medica rivoluzionaria, senza creare nuovi rischi che potrebbero avere conseguenze potenzialmente devastanti”.

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